Le 5 attrazioni brianzole che non conosci

La Brianza, in senso amministrativo, è “nata” nel 2009 dallo scorporo di una porzione di territorio della allora provincia di Milano. Monza è la città più conosciuta dell’area, con più di cento mila abitanti: vanta del circuito automobilistico di Formula 1 invidiato in tutta l’Europa, della sfarzosa Villa Reale e di essere stata casa dello scandalo di Suor Virginia Maria, personaggio reso noto grazie al romanzo di Alessandro Manzoni, i Promessi Sposi.
Oltre all’Arengario e al Teatro Manzoni, noi, di questa zona a nord di Milano, non conosciamo molto.
Se ci concentriamo sulla porzione di territorio che si rifà al comune di Monza, abbiamo un infinito numero di attrazioni turistiche che solo in pochi hanno avuto l’occasione di visitare: si tratta di ville, chiese e palazzi dalla storia caduta nel dimenticatoio.
L’Italia ha proprio questo pregio indiscusso: ogni più piccola città è degna di essere studiata, osservata, attraversata, capita. Ogni zolla di terra ha una sua importanza. Ogni mattone ha il suo passato.

Con questo articolo vi consigliamo i 5 migliori siti da visitare una domenica in famiglia, con il fidanzato o anche con gli amici. La maggior parte sono mantenute nel miglior modo, in tutela della loro storicità. Spesso però, il comune non ha la possibilità di far fronte a questo dovere: solo con la conoscenza di questi “must” della Brianza monzese può dare loro l’occasione di essere ricordati con la stessa importanza di ciò che sono stati.

1. La Villa Brivio di Nova Milanese

Residenza del 1465 posseduta dai Brivio, illustre famiglia patrizia milanese, una delle più influenti di Milano, per numero di membri eletti in cariche e uffici pubblici. L’architetto Moraglia la ideò imitando colori e materiali della Villa Reale di Monza: facciata in stile neoclassico su tre livelli, decorata con davanzali delle finestre in granito o arenaria; nel secondo livello, è di fondamentale armonia un balcone centrale in ferro battuto. Il giardino con il quale viene coronata la Villa rende il sito ancora più magico e rilassante.
Negli anni ’80 era adibita a residenza estiva dei Crosti Colombo, ultimi proprietari, prima di essere acquistata dal comune al fine di renderla sede di attività artistiche e culturali: oggi è culla di numerose mostre di arti figurative e luogo di silenzioso studio tra le aule adibite alla biblioteca comunale.

Immagine inserita dal revisore

2. Il Rossini Art Site di Briosco

Le colline brianzole attorniano un museo che si fonde profondamente con esse: l’arte che viene esaltata è quella contemporanea, e in una superficie espositiva di dieci ettari vengono mostrate le opere scultoree dei più famosi artisti del Novecento, tra cui Fausto Melotti, Pietro Consagra e Giò Pomodoro, oltre a quelle dei maggiori esponenti del Nouveau Réalisme come César, Arman e Spoerri.
Così come l’architettura organica vuole creare completo equilibrio tra edificio e natura circostante, il comune di Briosco offre un’indimenticabile esperienza ultrasensoriale, che punta a rendere estremamente coeso il verde con le sculture.

Immagine inserita dal revisore

3. Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno

Il sito sembra quasi dividere la piazza di fronte alla facciata,  grazie a delle mura di medie dimensioni che si affacciano poi verso la vita mondana del paese, e il parco alle sue spalle, che rende ogni passeggiata un viaggio nella più barocca, ma non tronfia, storia.
La residenza è strutturata al suo interno in un’infinità di stanze dalla più variegate funzioni: tra esse il Ninfeo, caratterizzato da una piacevole frescura, totalmente mosaicato da piccole pietre nere e bianche, adibito a sala da bagno. Inoltre è presente un corridoio lungo circa dieci metri con affreschi che ricoprono le pareti, raffiguranti i più grandi filosofi e scienziati, che ci introduce in un estimabile angolo di cultura.
Durante i giorni festivi, il parco rinasce: chiunque può accedervi per correre, chiacchierare e passare del tempo libero nel pieno rispetto della villa.

Immagine inserita dal revisore

4. Villa Bagatti Valsecchi di Varedo

Nata come una piccola cascina nei primi decenni del settecento, viene restaurata dagli architetti Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, discendenti della nobile famiglia milanese Bagatti che si stabilì in campagna a partire dal 1523 per sfuggire all’epidemia della peste. Di stile eclettico, le colonne poste sul tetto provengono dal convento di S. Erasmo di Milano. Il giardino è circondato da numerose sculture antropomorfe del Settecento veneto, tranne quella centrale, che è del periodo romanico.
Il Prof. Vittorio Sgarbi ha curato una mostra nel 2015, mostrando opere di scultura, pittura e fotografia.

Immagine inserita dal revisore

5. Villa Criverli Pusterla di Limbiate

Un gioiello architettonico che ha reso di inestimabile pregio questa zona di Limbiate. La villa ha avuto diverse trasformazioni riguardo la sua funzione: alcune stanze hanno avuto l’onore di rendere più sereno il soggiorno di Ferdinando IV di Borbone, altre possiedono dei muri che “hanno ascoltato” le riflessioni di Napoleone Bonaparte mentre trattava della nascita della Repubblica Cisalpina, diventando poi vere sale mediche, nel periodo in cui si era trasformato nel più considerato ospedale psichiatrico del nord Italia. Oggi è adibito ad ambiente scolastico.
Si tratta, però, di un complesso di edifici che necessitano di continui restauri e rinnovamenti.

CREDITI:

Copertina

1Immagine

2Immagine

3Immagine

4Immagine

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.