L’anteprima di “1989. Cronache dal muro di Berlino”, il film documentario di Ezio Mauro

1989. Cronache dal muro di Berlino è un film documentario di Ezio Mauro. Prodotto da Stand by me e Rai Cinema, andrà in onda su Rai3 in PRIMA TV l’8 novembre in prima serata e poi sarà disponibile su Rai Play.

L’anteprima

Alle 20 di mercoledì 6 novembre, all’Auditorium del Maxxi in via Guido Reni a Roma, è stata proiettata l’anteprima del film documentario di Ezio Mauro. L’occasione è quella del trentennale dalla caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989 – 2019). In tantissimi presenti per la proiezione, da Gianni Letta a Achille Occhetto a Pierferdinando Casini. In sala, l’amministratore delegato di Rai Cinema Paolo Del Brocco:

è un film che ci fa piacere aver coprodotto perché il servizio pubblico deve raccontare storie come questa. Una storia importantissima, la storia di una barriera invalicabile che per 28 anni ha diviso amicizie, famiglie, destini, sentimenti. L’autore ripercorre questi 155 chilometri cercando di capire l’impatto che questa barriera ha avuto sulle persone normali, ma anche a livello di politica internazionale, sull’Europa e sul mondo intero.

Infatti, alla domanda su quale sia il messaggio che voleva mandare in questo momento storico in cui i muri vengono ancora costruiti, Ezio Mauro risponde:

questo film è una testimonianza. Un lavoro in cui abbiamo dato la parola ai testimoni di questa vicenda durante i ventotto anni di vita del muro di Berlino, ai protagonisti di questa storia; per cui sono loro che parlano, sono loro che raccontano, noi ci siamo limitati a incontrarli, e a raccogliere quello che avevano da dire e il significato che ha avuto tutto ciò.

Abbiamo imparato che questo mostro durato per ventotto anni era qualcosa di fortemente locale, perché divideva non soltanto la città, ma addirittura delle strade in due, con un lato a ovest e un lato ad est. Divideva piazze, ponti, perfino cimiteri, come vedremo.

Ma ciò che abbiamo portato con noi da questo viaggio a Berlino e negli altri paesi che appartenevano all’Est europeo, è che il muro era anche qualcosa di universale, qualcosa di assolutamente simbolico: quel muro pietrificava la divisione del mondo decisa a Yalta, la fissava nel filo di ferro, nella calce, nel cemento e nella sabbia. E in qualche misura fondava i concetti di est e ovest, il concetto di Occidente, di Oriente in senso politico e ideologico sono nati sulla pietra del muro di Berlino.

Ezio Mauro
Il documentario

Ezio Mauro, dopo aver raccontato il 1917 in Russia in Cronache di una rivoluzione, e la tragedia italiana del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro nel Condannato, percorre le tappe cruciali e i luoghi che per 28 anni sono stati segnati dalla presenza del muro di Berlino. Lo fa tramite un doppio registro narrativo. La storia del 1989 viene analizzata mese per mese, in una sorta di countdown fino alla caduta del muro, il 9 novembre. Si intreccia inoltre con la storia più generale del Muro, dal suo concepimento nel 1961.

Quando incomincia l’89, a gennaio, nessuno pensa che pochi mesi dopo, il muro non ci sarà più: non si può pensare l’impossibile.

Si apre con questa frase il documentario. Tutto comincia d’estate, alla una di notte del 13 agosto 1961. Sulla frontiera tra est e ovest, che passa per la Porta di Brandeburgo, sono scaricati filo spinato, cemento, pali metallici, senza che nessuno sappia cosa stia succedendo. Vengono chiuse 193 strade, 12 linee ferroviarie, 69 varchi e decine di stazioni. Berlino ovest viene circondata con filo spinato e sbarramenti, presidiata dalle guardie di frontiera. Più di 155 chilometri, di cui 43 dentro la città di Berlino.

In una notte è cambiata la sorte dei berlinesi per sempre: è nato il muro. Spezzando intere famiglie, intervenendo sui destini degli abitanti, degli amici, degli amanti, della città.

Attraverso interviste ai testimoni e materiali d’archivio raccolti da numerose fonti internazionali, Ezio Mauro racconta la storia del muro. Intervista politici, oppositori, fuggitivi, uomini di fede, carcerati, artisti, gente comune, perfino cittadini italiani.

Le testimonianze

Tra i testimoni illustri, sullo schermo appare Joachim Gauck, ex Presidente della Repubblica (2012 – 2017), pastore protestante ed esponente dell’opposizione ai tempi della DDR, la Germania dell’est. C’è Joachim Rudolph, che nel 1961 scappa da Berlino Est e prende parte l’anno successivo allo scavo di un tunnel sotterraneo che riuscirà a far fuggire 29 persone. Brigitte Seebacher, vedova di Willy Brandt, il leader della Spd, il partito socialdemocratico tedesco, cancelliere della Repubblica Federale e sindaco di Berlino ovest. Compare anche Rainer Eppelmann, il pastore luterano che ebbe un ruolo fondamentale nei moti che portarono alla caduta del Muro del 1989, l’uomo che aiutò l’ascesa politica di colei che un giorno diventerà cancelliere della Germania riunita, Angela Merkel.

Ezio Mauro
Ezio Mauro con Joachim Rudolph

Tra gli italiani troviamo Graziano Bertussin, costretto per 4 anni nel carcere della Stasi a Berlino Est, per accuse di spionaggio ai danni della DDR. Oltre a lui, Riccardo Ehrman, ex corrispondente dalla Germania per l’ANSA, che, durante la conferenza stampa del 9 novembre 1989, durante la quale annunciarono la caduta della frontiera tra est e ovest, con la celebre domanda “da quando?”, portò nei fatti all’annuncio della caduta del muro. Non manca nemmeno Giuseppe Vita, italiano di Berlino, AD della società farmaceutica berlinese Schering e poi consigliere di Schroeder, oggi nei vertici dell’azienda Springer.

I luoghi

A completare questo mosaico variegato di testimonianze i luoghi delle vicende, essi stessi protagonisti del documentario. I pezzi di Muro che si trovano tuttora a Berlino, gli edifici coinvolti nello stravolgimento architettonico della capitale tedesca. Così anche i simboli più conosciuti e visibili della città divisa come il Checkpoint Charlie, posto di blocco tra l’area di influenza statunitense e quella sovietica. Ci sono la Porta di Brandeburgo; la sede della Stasi, dove il ministro Mielke tesseva i fili della sua tela di spie; Bornholmer Strasse, il varco del Muro che è caduto per primo. E tanti altri luoghi legati a quei 28 anni, come le stazioni fantasma della metropolitana, il cimitero degli Invalidi, gli studi di registrazione dove David Bowie compose Heroes.

Ezio Mauro
Ponte storico Oberbaumbrücke sul fiume Sprea

A fine proiezione, applausi scroscianti di una platea commossa.

1989. Cronache dal Muro di Berlino, è un film documentario di Ezio Mauro prodotto da Simona Ercolani per Stand by Me e Rai Cinema scritto con Andrea Felici e Tommaso Vecchio con la collaborazione di Lorenzo De Alexandris. Produttore Esecutivo Claudia Santilio. Regia di Cristian di Mattia. In onda venerdì 8 novembre in prima serata su Rai3.


FONTI

Anteprima del film documentario 1989. Cronache dal Muro di Berlino, 6 novembre ore 20 presso Auditorium MAXXI, via Guido Reni 4A, Roma.

CREDITS

Foto gentilmente concesse dall’Ufficio Stampa Michela Giorgini | MONGINI COMUNICAZIONE

Immagine 1 a cura della redattrice

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