Interviste impossibili millennial edition: Frances Halladay

Frances Ha è una giovane millennial iperattiva che vive nella caotica New York. Oggi la intervistiamo davanti a un caffè americano bollente in un barettino di Central Park, di fronte alla fontana di Peter Pan.

Frances, lei ha quasi trent’anni ma ancora condivide l’appartamento in cui vive con la sua migliore amica..come mai?

Li ha visti gli affitti qui negli ultimi tempi? [ride, ndr] Scherzi a parte, è molto più divertente condividere l’appartamento con Sophie, ci conosciamo da un sacco e ci adoriamo. Bere la birra con lei guardando la città è divertente e in ogni caso non potremmo davvero permetterci di vivere da sole, non adesso almeno. Al giorno d’oggi serve anche avere un appoggio morale da parte di un’amica, sono tempi duri, è difficile trovare lavoro e bisogna correre in giro per la città tutto il tempo. Ad esempio l’altra sera ero a cena fuori e mi son dovuta fare sei isolati di corsa per prelevare a un bancomat. Sono una donna indipendente, non volevo che l’uomo di fronte a me pagasse la cena, ecco. Però mi sono divertita, adoro correre, qualche volta ballo mentre lo faccio.

Da grande che lavoro vorrebbe fare?

La ballerina professionista. La danza moderna mi affascina tantissimo, sono un po’ goffa quindi forse sarebbe il caso di dire la coreografa più che la ballerina. Ho fatto tanti tanti provini, fin da quando ero all’Università, ma non sono ancora riuscita ad entrare in una compagnia che mi paghi per ballare. Vivo sottoforma di slash, si fanno mille lavori per cercare di stare a galla. Adesso che Sophie vuole tornare a Tribeca poi…è ancora più difficile. Non posso permettermi quella casa così grande, non guadagno abbastanza. Chissà dove andrò a finire, magari come Miranda a Chinatown. Se ce l’ha fatta lei, posso riuscirci anche io..no?

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Come va coi suoi amici, è facile gestire le relazioni sociali con così tante cose da fare?

Ultimamente non è semplice perché appunto devo cercare un nuovo appartamento, non ho soldi, non so cosa fare e per l’estate devo lavorare a Vassar come cameriera, Sophie vuole cambiare casa, dobbiamo improvvisamente crescere, diventare adulti, e la cosa mi spaventa alquanto. Sto perdendo i contatti con tutti, non so chi voglio nella mia vita. Sto avendo una crisi di un quarto di mezza età.

Cosa pensa dello stato attuale in cui si trovano i millennial? Trova più o meno facile adattarsi al mondo d’oggi o era meglio prima?

Con l’avvento della tecnologia mobile tutto è cambiato, siamo sempre iperconnessi e non esistono più, ad esempio, i lavori di una volta: ogni anno viene fuori un lavoro nuovo. Prendiamo il concetto di Influencer, voglio dire…ci sono persone che guadagnano un sacco di soldi solo indossando accessori o vestiti firmati mentre noi dobbiamo correre di qua e di là per mettere in tasca qualche soldo in più. Certo che era più facile ai tempi dei miei genitori, era tutto molto più semplice. Mi riferisco alla vita in generale però, non solo al lavoro…tornando alla domanda di prima, anche le relazioni interpersonali lo erano.

Qual è la sua parola preferita e perché?

Undateable, perché rappresenta proprio quello che sono: una persona difficile da gestire, confusa e fin troppo altranalitica. Alla fine la uso un po’ come intercalare, tanto che le persone attorno a me si preoccupano quando non lo dico.

Deve uscire con un ragazzo per il primo appuntamento, dove spera che la porti?

New York è enorme, quindi spero mi porti in un posto che non sia New York. Restando seri, mi piacerebbe andare in un ristorante dove servono il vino in grandi calici, ci sono le candele su ogni tavolo, piatti enormi e ti lasciano stare quanto vuoi. Ma devono accettare la carta, se no mi tocca andare di corsa all’atm più vicino e non ce ne sono tanti in questa città. Una volta mi è successo, sa? Ho dovuto correre per 18 isolati.

Come si sentirebbe se dovesse tornare a vivere dai suoi genitori, anche se solo per un breve periodo?

In parte bene, in parte male. Forse mi farebbe riscoprire quelle radici che ho sempre cercato, penso di averle perse, è come se si fossero sfilacciate, non so come spiegarmi. Insomma, sono adulta ormai, vivo ancora in casa con persone che non sono il mio fidanzato, capisce.

La sua giornata ideale?

Prendere un aereo e andare a Parigi, stare lì a pensare chi sono e poi tornare indietro più stanca e confusa di prima. Parigi sarebbe davvero splendido.

“I millennials stanno rovinando il nostro mondo”, è d’accordo con questa affermazione?

Assolutamente sì. Troppa tecnologia, troppo poco controllo dell’ecosistema che ci gira attorno. Si parla sempre meno, si pensa sempre meno. Io stessa, spesso, spero di passare la vita solo a ballare. Ma non è realistico.

Se dovesse dare un colore al film della sua vita quale sarebbe?

Bianco e nero, se no non si comprenderebbero le emozioni che provo.


FONTI

IMdB

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