Space Jam New Legends: LeBron James e i Looney Tunes

È uscito nei cinema italiani il 23 settembre Space Jam: New Legends, il sequel dell’acclamato film che vedeva protagonisti il cestista americano Michael Jordan e i Looney Tunes. Per Space Jam 2 altissime aspettative: il primo film d’animazione della Warner Bros fu infatti un successo e trovò l’approvazione di grandi e piccini. Tutti dunque in trepidante attesa per l’entrata in scena di un altro campione dell’NBA: LeBron James, The King. Il film è una rievocazione, un ricordo della prima pellicola. D’altronde il sequel non può ignorare lo straordinario successo che ebbe Space Jam nel 1996. Erano tempi in cui il basket, in particolare l’NBA, godeva di grande successo: il film e il suo protagonista ne erano una grandissima esaltazione. L’uscita di Space Jem 2 nel 2021 riflette allora il clima d’oro di quel periodo storico, utilizzando James, icona della pallacanestro mondiale, come immagine e rievocazione di Jordan.

LeBron James prigioniero del Server-Verso, il mondo virtuale Warner Bros

Space Jam 2 ricalca il modello stilistico e narrativo del primo film. Ancora una volta infatti il campione dell’NBA viene imprigionato all’interno del fantastico mondo dei Looney Tunes per organizzare e allenare una squadra di pallacanestro. L’obiettivo del protagonista, in questo caso, è tuttavia liberare il figlio dal terribile Al-G Rhythm, un “algoritmo” di una realtà virtuale. Per farlo deve vincere la partita di pallacanestro contro alcuni mostri capitanati da quest’ultimo. Il mondo virtuale, elemento importante della scenografia e drammaturgia della storia, è dunque racchiuso all’interno dell’imponente Server-Verso, entro cui LeBron James e il figlio sono stati rapiti.
Riuscirà il campione del basket americano a riportare ordine nel mondo?

Space Jam New Legends tra divertimento e ragionamento

La malvagia realtà virtuale (il Server-Verso) presente nel film racchiude molteplici universi popolati da personaggi della Warner Bros. Ciò risulta evidente fin dai primi minuti del film: i protagonisti, in viaggio su una navicella spaziale, attraversano mondi popolati da personaggi per lo più noti al pubblico dei fedelissimi. Tale frequente citazione di differenti mondi Warner Bros, traversali a quello dei Looney Tunes, non è destinata a terminare nel corso del film. Al contrario sembra che l’assiduo citazionismo e i frequenti riferimenti diventino co-protagonisti durante il gran finale.

Space Jam 2 sembra così essere una celebrazione e commemorazione dell’universo Warner Bros. Le troppo frequenti “strizzate d’occhio” allo spettatore suggeriscono l’ambizione alla realizzazione di un imponente esercizio di stile, più che un divertente film per grandi e piccini. Lo spettatore è continuamente reso partecipe dell’evento. A lui è infatti chiesto un contributo attivo nell’interpretazione della trama e nel riconoscimento dei singoli personaggi e apparizioni. Ciò ha destato numerose critiche, al punto da considerare Space Jam “uno sfacciato e sfinente esercizio di branding”, una sorta di contenuto pubblicitario.

Space Jam 2 è un pastiche di elementi. Il divertimento viene infatti affiancato al ragionamento. Allo stesso modo la disciplina sportiva della pallacanestro (rappresentata da King James) è associata all’universo cinematografico e televisivo (evidenziato dalla presenza di personaggi non associati al film).
Il pubblico elettivo, lo spettatore ideale, non sembra più allora composto da bambini, ma da adulti in grado di cogliere e comprendere gli innumerevoli (e forse a tratti eccessivi) riferimenti a personaggi e tematiche HBO e Warner Bros.

Realtà virtuale e grafica 3D

Il personaggio malvagio, il nemico del film, è ora costituito da un’intelligenza artificiale. L’antagonista inteso come personaggio in carne e ossa viene infatti sostituito da una realtà non del tutto concreta, identificata nell’algoritmo di un computer. Space Jam 2 è infatti un film immerso nella realtà virtuale e per questo ricco di effetti speciali. Ciò costituisce un’importante differenza rispetto al primo film, caratterizzato invece da una struttura scenica tradizionale tipica del cartone animato.
Il mondo dell’intrattenimento, anche infantile, si è oggi radicalmente trasformato. La scena cinematografica viene arricchita dalla presenza di effetti speciali e l’utilizzo della realtà virtuale non è più orpello, ma necessità. Il 2D del primo film è stato dunque sostituto dall’utilizzo della grafica 3D, ben più tipica del cinema contemporaneo.

Space Jam New Legends ha allora un sapore radicalmente diverso rispetto al suo predecessore. Pur non ignorando infatti la semplice, ma essenziale, struttura architettonica e drammaturgica del primo film, se ne allontana per trasformarsi in qualcosa di radicalmente nuovo. Insomma dell’antico Space Jam non resta che un dolce ricordo. Cosa è rimasto allora di quell’importante eredità? Forse nulla, o poco più. A noi non resta altro che accogliere il cambiamento e lasciarci trasportare.

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