La corrida nell’arte di Goya

 

”La corrida è un’istituzione spagnola; non è nata per gli stranieri”,

Ernest Hemingway

 

La corrida, la lotta dell’uomo contro il toro, è parte integrante della cultura ispanica e recentemente è stata sotto i riflettori dell’opinione pubblica. Chi aveva accusato la corrida da parte di un profilo animalista o chi ne è contrario perché si tratta di uno spettacolo di violenza, sono stati in tanti invece a difenderla. Praticata o meno, la corrida rimarrà per sempre nell’immaginario culturale della Spagna, come la storia dei crociati e il ballo flamenco.

Corrida ne La Plaza del Toro

La tauromachia è un concetto che era stato fatto proprio dagli antichi popoli mediterranei. La parola, che ha derivazione greca, definisce il combattimento tra o con i tori e probabilmente la sua nascita è riconducibile ai momenti di festeggiamento che erano caratterizzati da dimostrazioni di forza dell’uomo contro animali feroci (basti pensare ai gladiatori romani). La tauromachia prende vita attraverso la corrida e l’aragonese Francisco Goya (1746-1828) realizzò una serie di incisioni e disegni tra il 1818 e il 1816 chiamata La Tauromaquia. In tutte le illustrazioni vediamo il toro, animale possente rispettato dal suo nemico, il torero, che viene colpito o che colpisce. Il torero viene rappresentato con i costumi originali che fanno parte della tradizione della corrida che tra l’inaugurazione della stagione e il momento in cui il toro entra nell’arena è scandita da fasi particolari (per esempio la preghiera dei toreri nella cappella dell’arena) che vanno eseguite con precisione.

Scontro di forza: toro e torero

Questi disegni vengono realizzati in pieno romanticismo e Goya, con il suo tratto inconfondibile, esprime attraverso spessi tratteggi neri un sentimento di rivalsa verso questa tradizione del suo popolo ma allo stesso tempo incancellabile che non provocano un distaccamento dal suo secondo periodo artistico chiamato Maniera Scura. Importante è anche la resa fotografica di queste immagini che, sebbene la macchina fotografica non esistesse ancora, sono visioni sul campo che riproduco l’idea di ”inquadratura”.

Alcune immagini della serie o incisioni con lo stesso tema, sono conservate al Museo del Prado e presso il museo della Real Maestranza di Siviglia, inoltre la corrida tornerà ad essere protagonista di quadri di un altro importantissimo artista connazionale di Goya: Picasso (Corrida, 1934).

 

Per avere la possibilità di una visione d’insieme di queste immagini consigliamo di consultare il sito Alinari


FONTI
Goya, J. Starobinski (se ti interessa un articolo sull’autore, qui il link)

Fratelli Alinari Istituto di Edizioni Artistiche


 

 

 

 

 

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