L’artista Marica Zorkic si racconta a «Lo Sbuffo»

Marica Zorkic è un’artista della cultura underground di Milano e da anni collabora con le più importanti realtà “di strada”. L’ho contattata per farmi raccontare la sua arte.

Leggendo la tua biografia vedo che ti ispiri molto agli impressionisti. Ricordi il tuo primo approccio con l’arte? C’è stato un quadro in particolare che ti ha fatto dire “questa è la mia strada”?

Sono sempre stata affascinata dall’arte fin da piccola, dipingevo ovunque, sui quaderni di scuola, perfino sui muri di casa (ti lascio immaginare quanto fosse contenta mia madre). Crescendo però non ho intrapreso un percorso artistico, ho fatto ragioneria, avevo bisogno di qualcosa di più solido su cui appoggiarmi, ma in un modo o nell’altro sono sempre ritornata all’arte – dipingevo nei momenti liberi, quando ero allegra, quando mi sentivo triste. Poi arrivata a Milano ho conosciuto Marco Bozzini, il presidente del’Associazione Culturale “Graffiti di Lachiarella” e con lui ho iniziato una stretta collaborazione. Ora abbiamo anche un atelier in cui dipingiamo insieme e facciamo parte di vari progetti comuni, come ad esempio il progetto ArtePassante.

Guardando i tuoi quadri si nota subito l’eredità impressionista: le figure che prendono forma con pennellate piccole e veloci, la predilezione per paesaggi naturali… Soprattutto nei tuoi ultimi quadri noto che un tema ricorrente è spesso il mare. Come mai ti senti così legata a questo elemento?

Nelle mie opere ci sono impronte impressioniste, come l’attenzione alla natura, i chiaroscurali, anche se si può definire più arte contemporanea.
In tutti i miei quadri più astratti c’è sempre un rimando al mare o alle località marine,  è il mio elemento: vengo dalla Croazia e il mare mi è rimasto dentro. Ci vado ogni volta che posso. Vivo a Milano da più di 10 anni, ma ho sempre sofferto la sua mancanza di spazi aperti.

Nei tuoi quadri è quasi predominante l’uso del colore blu, ricordo di aver avuto già l’occasione di recensire una mostra del gruppo Zorkic, Poggiani, Redaelli, Bozzini, Sartori presso lo spazio Artepassante, dove il tema era proprio il blu. Quanto ti ha influenzato questa collaborazione?

Ricordo che Poggiani mi ha contattato per questo progetto proprio perché nei miei quadri era molto frequente l’uso del colore. Sono stata molto felice della proposta perché attualmente il blu è un colore nel quale mi rispecchio molto, sarà un periodo. In passato ho usato spesso altri colori come il rosso, il giallo ecc.
Dipingo in base ai sentimenti e in questo momento sento di appartenere al blu. Dipingo quando sono triste, quando ho bisogno di sfogarmi e tirare fuori qualcosa, e poggiare il pennello sulla tela mi fa stare bene, potremmo dire sia una terapia per me.

Nonostante la tua giovane età hai già esposto in moltissimi posti, dal Museo della Permanente all’Hotel Mirage. Hai in programma altre date?

Si, dal 19 marzo al 7 aprile ci sarà una mia personale dove sarà presentato il mio catalogo contenente tutte le opere. Come luogo ho scelto ancora uno degli spazi forniti da ArtePassante perché sposo in pieno la loro filosofia. È una realtà vicina alle persone, fruibile a tutti e totalmente gratuita. Certo, anche il mio sogno è poter spiccare un giorno, tutti gli artisti sognano di dipingere la propria Monna Lisa che li renda famosi in tutto il mondo, ma non voglio arrivarci affidandomi ad atelier o associazioni che renderanno famosi i miei quadri solo perché ho pagato per questo.
Per questo la mia mostra si intitolerà I have a dream.
Il catalogo inoltre sarà disponibile all’inaugurazione o su richiesta personale contattandomi tramite la pagina Facebook.

Se vuoi seguire Marica ricorda che la mostra si terrà dal 19 marzo al 7 aprile presso la Galleria ArtePassante, stazione P.ta Vittoria del passante ferroviario, viale Molise, Milano.
Gli orari delle visite sono dal lunedì al venerdì dalle 17.00 alle 19.00
L’inaugurazione si terrà il giorno 19 marzo alle ore 18.00


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