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Dj Aladyn e MEUS, il loro “Paradiso Perduto”

L’8 gennaio scorso è uscito l’ultimo singolo di Aldino di Chiano – in arte Dj Aladyn, produttore e dj italiano – noto per le sue innumerevoli collaborazioni con artisti come Jovanotti, Saturnino e Fabri Fibra e per la sua presenza fissa a Radio Deejeay. Paradise Lost è il titolo del pezzo realizzato con MEUS, una giovane cantautrice di Ravenna che ha già al seguito le colonne sonore di Untraditional 2, serie televisiva ideata da Fabio Volo.

Tra bene e male

Il brano, come lui stesso ha affermato, è un tentativo di sfatare la perenne battaglia tra bene e male, riconoscendo che anche la figura più demoniaca dell’universo può, in qualche misura, arrendersi e abbracciare la sfera della bontà d’animo. Un testo completamente ispirato alla penna di John Milton, scrittore inglese che nel 1667 pubblica il poema epico Paradise Lost. Insieme a quest’opera, anche Dante Alighieri e la sua Divina Commedia sono stati il punto di partenza per la stesura del pezzo.

Per chi non conoscesse Paradise Lost, si potrebbe dire che è un’opera piuttosto controversa e originale. Milton inizia descrivendo la cacciata di Satana dal Paradiso, focalizzandosi poi sulla tentazione di Adamo ed Eva e alla loro cacciata dal paradiso dell’Eden. Non è però una semplice ripresa del testo biblico, anzi: Milton crea magistralmente un misto di amore, filosofia e riflessione sul significato di bene e male.

Anche la figura di Satana è particolarmente significativa, essendo uno dei protagonisti del poema epico: più che un personaggio da condannare in quanto nemico di Dio, il Diavolo è rappresentato come un eroe incompreso, un intellettuale rivoluzionario da celebrare e ricordare per le sue gesta. In questo senso, è molto simile a Iago dell’Otello di Shakespeare. Non è un caso che, in seguito, una delle frasi più ricordate del poema sarà proprio una citazione di Lucifero: “Meglio regnare all’Inferno che servire in Paradiso”.

Il brano

La dualità della canzone, le sensazioni che evoca nella sua costruzione notturna e dolce al contempo, ha ispirato un mondo di scenari che si duplicano, si sfiorano e contrastano l’uno con l’altro. Questo susseguirsi di immagini evocative, complici nel movimento ma opposte nel significato, è ciò che il brano ci ha spinto dolcemente a creare. Un ecosistema di apparenze aliene nate da scorci di bellezze naturali. Un paradiso perduto nella nostra immaginazione.

Queste le parole dell’artista per descrivere il pezzo, a metà strada tra urban e sonorità più melodiche, che preannuncia forse una nuova uscita discografica dopo il recente singolo Vibrations. Si tratta dell’esordio per la giovane talentuosa emiliana MEUS (me-us), il cui incontro con Dj Aladyn è stato fatale. Infatti, dopo aver ascoltato qualche pezzo di Silvia, il dj le ha proposto la base di Paradise Lost; hanno così lavorato insieme per dare vita a questo pezzo molto sperimentale e pensato.

La giovane racconta che l’ascolto della strumentale le ha fatto ricordare un sogno fatto da bambina, nel quale scendeva le scale del condominio. Il portone, però, era sbarrato dalla nonna e da un demone. Da questo, MEUS ha scritto il testo ispirandosi alla Genesi e agli scrittori già citati. In breve, è un brano dalle atmosfere molto cupe e notturne, che hanno permesso un debutto in grande stile per la giovane romagnola. Del resto, come il dj ha affermato in una recente intervista, Paradise Lost (e in generale questa fase lavorativa della sua vita), è stata caratterizzata da un cambio di percorso necessario “per poter creare senza ripetersi”. Una musica dunque nuova e rivisitata sotto molti punti di vista.

Artista poliedrico

Dj Aladyn nasce a Milano, e da subito si riconosce come figura di spicco del turntablism italiano. Per chi non sapesse in cosa consista, parliamo dell’arte di creare suoni mediante il giradischi e il mixer – praticamente, la classica mossa del dj alla consolle. Aladyn si avvicina al mondo musicale nel 1990 e, cinque anni dopo, vince il suo primo trofeo nazionale e forma il collettivo Man in Scratch con Dj Myke. Parallelamente si avvicina anche all’attività radiofonica e, tra diverse collaborazioni importanti, partecipazioni a competizioni mondiali e aperture a diversi concerti, nel 2012 esce il suo primo disco da solista. Possiamo sicuramente definirlo un artista eclettico, impegnato a 360° nel suo lavoro di produttore, discografico, e nella sua avventura da presentatore radiofonico nel team di Radio Deejay.

FONTI

Materiale gentilmente offerto da Conza 

CREDITS

Copertina e immagine gentilmente offerte da Conza 

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