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I Grammy e i suoi grandi dimenticati: Best Alternative Music Album

L’alternative, un po’ come l’indie, è un genere difficilmente classificabile o definibile, poiché comprende sfumature incredibilmente svariate tra di loro: sonorità pop psichedeliche, dream pop, bedroom pop si possono tranquillamente amalgamare a questa definizione. Esiste però uno specifico premio Grammy per il miglior album alternative dell’anno, dunque non potevamo non snocciolare le sfaccettature a cui andiamo incontro quando parliamo di cosa sia alternative o meno. Seguono, come sempre, le candidature della cerimonia di quest’anno:

Fetch the Bolt Cutters, Fiona Apple
Hyperspace, Beck
Punisher, Phoebe Bridgers
Jamie, Brittany Howard
The Slow Rush, Tame Impala

Dimitra Gurduiala, Caposezione

Magdalene, FKA Twigs

La fine di una relazione, a volte, ha conseguenze decisamente positive, e questo è sicuramente il caso di FKA Twigs. Dopo quattro anni di silenzio, infatti, la cantante e ballerina britannica non poteva fare ritorno in maniera più sorprendente, con il suo ultimo album MAGDALENE. In seguito alla rottura – a un passo dal matrimonio, tra l’altro – con Robert Pattinson, l’artista ha deciso di creare un disco che unisce pop a elettronica e alternative, passando per l’hip hop e l’art pop. Pace e conflitto, sacro e profano diventano un tutt’uno, come suggerisce anche il titolo del disco – ispirato alla figura biblica di Maria Maddalena. A riguardo, ha infatti affermato:

È una donna che ha vissuto all’ombra di un uomo e che la chiesa ha spesso descritto come una peccatrice, invece la sua storia per me è stata fonte di forza e dignità.

In meno di quaranta minuti, FKA Twigs è riuscita a dare vita a uno dei più grandi capolavori della sua carriera, nonché di tutto il 2019. Un vero oltraggio non includerla in nessuna delle candidature ai Grammy. Almeno il premio come miglior album alternative dell’anno, però, se lo meritava sicuramente.

Veronica Piri, Redattrice

Wake Up, Sunshine – All Time Low

A non esserci nelle nomination di Best Alternative Music Album è la band All Time Now con l’album Wake Up, Sunshine , ottavo album in studio della band pop punk statunitense. È uscito il 3 aprile 2020 ed è il loro secondo album con l’etichetta Fueled by Ramen dopo Last Young Renegade del 2017. La band ha pubblicato tre singoli promozionali, quasi settimanalmente: Melancholy Kaleidoscope, Trouble Is, e Wake Up, Sunshine. Gli All Time Low, composti da Gaskarth (voce e chitarra), Jack Barakat (chitarra), Zack Merrick (basso) e Rian Dawson (batteria), hanno eseguito per il nuovo album, un vero e proprio downgrade sonoro, tornando alle loro origini.

L’album contiene due collaborazioni: blackbear in Monsters, prima sperimentazione hip-hop/rap e The Band CAMINO in Favorite Place, band pop-rock in ascesa di Nashville, il cui contributo conferisce un’atmosfera quasi magica alla canzone. Con un catalogo che supera il mezzo miliardo di stream in tutto il mondo con 5 debutti nella Top 10 di Billboard Top 200 e numerose certificazioni oro e platino, gli All Time Low non hanno mai smesso di crescere e migliorare. Eppure, non sono ancora ritenuti abbastanza per i Grammy?

Stefania Berra, Redattrice

Every bad – Porridge Radio

I Porridge Radio si formano a Brighton nel 2015 dal progetto solista della cantante e leader Dana Margolin; sono una delle (tante) band uscite dalla periferia inglese e che si sono fatte strada nel mondo della musica. A marzo 2020 esce il loro secondo album – dopo Rice, Pasta and Other Fillers del 2016 – Every Bad che raccoglie sfumature di alternative rock, indie e post punk. Si tratta tuttavia del primo lavoro firmato con la casa di produzione Secretly Canadian dopo i primi anni totalmente autoprodotti. 

Tra le influenze principali troviamo gli Yeah Yeah Yeahs, i Cranberries e in generale le grandi band pop punk della scena anni Novanta. Sonorità ambiziose, voci a tratti dirompenti a tratti classiche, tripudio di strumenti e tematiche collettive post-adolescenza caratterizzano il disco, interamente scritto dalla frontwoman. Un progetto maturo, deciso e controverso per una band così giovane e talentuosa. Hanno molto da raccontare, ma già la critica li osserva con un occhio di riguardo. Forse, però, ancora troppo poco per vederli gareggiare ai Grammy con un disco che si appresta a essere molto più di un Best Alternative Music Album

Giulia Ascione, Redattrice

Manic – Halsey

Categorie a parte, una grande esclusa della cerimonia dei Grammy 2021 è sicuramente Halsey. La cantautrice americana ha pubblicato il suo terzo album in studio nel gennaio 2020 proponendosi sotto una prospettiva diversa da quella “tradizionale” di popstar. Il disco in questione è Manic, un ibrido tra i vari generi musicali. Nelle sue sedici tracce, ci s’imbatte in un mix musicale caleidoscopico tra pop, elettronica, country, hip hop e rock. Questa caratteristica rende l’album difficile da etichettare. Perciò, avremmo potuto trovarlo candidato almeno al premio di Best Alternative Music Album.

Manic è un progetto intimo, alla stregua di un’autobiografia cantata. Ci racconta una vita tumultuosa, quella di una ventiseienne che, nonostante i milioni di streaming e di consensi ricevuti negli anni, affronta malinconie, sogni, incertezze e che al contempo prosegue il suo percorso alla ricerca di sé e dell’amore. Il primo singolo estratto, Without Me, è volato subito in vetta alle classifiche, raggiungendo persino il primo posto nella Billboard Hot 100. Allo stesso modo, a Manic è stata riconosciuta da parte della critica la sua autenticità e il notevole studio musicale condotto da Halsey. Al suo interno ci sono anche tre collaborazioni molto originali: una con Suga dei BTS, la seconda con il rapper Dominic Fike e infine quella con Alanis Morissette. Insomma, un progetto del genere andava preso seriamente in considerazione e ancora oggi non si capisce il perché della sua completa esclusione dai prossimi Grammy. 

Andrea Ciattone, Redattore

The New Abnormal – The Strokes

The New Abnormal è il sesto album in studio del gruppo americano The Strokes, nel quale possiamo riconoscere svariate influenze musicali. L’album infatti può essere definito come un ibrido tra synth pop, indie rock (e infatti, fortunatamente, è stato candidato ai Grammy come migliore album rock dell’anno) e post-punk revival che rimanda alle sonorità dei primi anni 2000Nonostante una tracklist composta da pochi brani, il minutaggio risulta corposo data la lunga durata media delle tracce di circa cinque minuti, fattore da non trascurare in un mercato musicale sempre più caratterizzato dalla brevità dei pezzi. L’album ha ricevuto ottime recensioni da parte della critica raggiungendo l’ottava posizione nella Billboard 200Piccola curiosità: la copertina ufficiale è l’opera Bird on Money dell’artista statunitense Jean-Michel Basquiat.

Francesco Pozzi, Redattore

Fake it flowers – Beabadoobee

Il 2020 è stato l’anno del debutto ufficiale dell’artista filippina classe 2000. La cantautrice, già nota al grande pubblico grazie alla collaborazione nel brano di Powfu death Bed (coffee for your head), vera e propria colonna sonora di quell’hip-hop lo-fi che ha trovato terreno fertile in un anno caratterizzato da costante incertezza. Bea Kristi, vero nome dell’artista filippina, ha dato vita a un progetto fresco e innovativo. La sua musica oscilla sempre tra sonorità lo-fi e indie-rock, passando per un pop più melodico ma mai scontato.

All’interno del disco sono presenti 12 tracce, tra le quali Worth It è quella che si avvicina maggiormente a un suono rock, sebbene sia fortemente contaminato e rielaborato dall’artista. Dopo tanta musica pubblicata, Beabadoobee ci ha offerto un prodotto maturo, introspettivo, frutto di tante influenze che la cantautrice ha riunito sotto un’unica bandiera, quella dell’originalità. Le varie sfumature della musica dell’artista dipingono melodie malinconiche, i suoni di chitarra ci proiettano in un’atmosfera eterea, la sua linea vocale è flebile e dolce. È il progetto di un artista che si è appena affacciata alla scena ma che sembra già padroneggiare uno stile tutto suo. Poco importano gli streaming, Beabadoobee farà sicuramente parlare di sé e questo album rimarrà impresso come un ottimo esordio

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