La storia di Nadia Comaneci, la ginnasta da tutti 10

Nadia Comaneci nasce il 12 novembre 1961 a Onesti, in Romania, ed i genitori scelgono per lei questo nome perché ispirati dall’eroina protagonista del film russo Nadezhda, che significa speranza. Già alla tenerissima età di 3 anni inizia a praticare la ginnastica artistica in modo costante e fin da subito partecipa con successo a competizioni nazionali e internazionali.

Quando nel 1975 passa nella categoria senior ed ai campionati Europei batte le favorite, viene subito nominata dalla Associated Press atleta dell’anno.  Con questo curriculum impeccabile si presenta, l’anno successivo, alla XXI edizione dei Giochi Olimpici di Montreal, Canada. Il suo corpo minuto e le sue movenze leggere le permettono di conquistare, a soli 14 anni, tre medaglie d’oro, un argento ed un bronzo. La vera sorpresa arriva quando Nadia si esibisce alla parallele asimmetriche: tutti e tre i giudici di gara assegnano all’atleta un 10, il massimo punteggio previsto. Si tratta di un punteggio mai totalizzato prima, infatti i tabelloni sono programmati solo per una cifra intera e due decimali e per pochi secondi appare il punteggio di 1,00.

Questo trionfo consacra la ginnasta rumena come talento mondiale della ginnastica artistica e, contemporaneamente, la condanna a dure diete e allenamenti sfiancanti per mantenere il fisico da quattordicenne che le aveva permesso diventare la regina della ginnastica. Nadia è un vero e proprio fenomeno e la sua fama rende la ginnastica uno sport popolare.

In Romania questi sono gli anni della dittatura di Ceausescu e la ginnasta, suo malgrado, diviene un simbolo da esibire al mondo;  insignita di grandi onorificenze, presentata nelle cerimonie ufficiali e coperta di doni costosi, Nadia continua la sua carriera da ginnasta e conquista nuove medaglie ai Giochi Olimpici del 1980 e alle Universiadi di Bucarest. Nel 1984 decide di ritirarsi dalle competizioni e cinque anni dopo, alla vigilia della caduta del regime, stanca di quel tipo di vita e dei soprusi subiti dal figlio del dittatore, del quale è costretta a esserne l’amante, fugge negli Stati Uniti dove tutt’oggi risiede e allena una squadra di giovani promesse della ginnastica.

Credits: copertina

 

 

 

 

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