Chiamamifaro, “Post nostalgia” profuma di Bergamo e malinconia

Lo scorso 17 giugno è uscito il primo album di Angelica Gori, meglio conosciuta con il nome di chiamamifaro. Il titolo è “Post nostalgia”, che riassume il suo genere musicale alla perfezione: una musica che racconta sostanzialmente di addii, siano essi a persone, abitudini o situazioni, e di un tentativo un po’ disilluso di accettazione.

Come nasce chiamamifaro

Angelica Gori e Alessandro Belotti si sono conosciuti circa tre anni fa nei corridoi del liceo e, dopo aver conseguito la maturità, hanno dato vita al progetto chiamamifaro. Il loro singolo di debutto è uscito il 3 luglio 2020: è intitolato Pasta Rossa e ha superato in poco tempo mezzo milione di stream. A questo singolo seguono Domenica, Londra, Bistrot e Limiti, riuniti l’anno seguente nel loro primo EP dal titolo Macchie, uscito l’11 giugno 2021.

Il nome scelto per il progetto è chiamamifaro, perché la luce del faro rappresenta un posto sicuro, tiene viva la speranza, fa chiarezza in mezzo al buio e non lascia solo nessuno. E per Angelica, la musica è proprio un faro che illumina la sua strada.

La cantautrice bergamasca, tra le dieci giovani promesse supportate da Spotify RADAR, pubblica il suo primo album, dopo l’uscita del suo primo EP Macchie e un tour promozionale che l’ha portata in giro per l’Italia a suonare e a condividere il palco con artisti come Ariete, Sangiovanni e i rovere.

In sala prove e sul palco è accompagnata da una full band. Spesso lavora in studio con Giorgio Pesenti degli Iside e con Riccardo Zanotti, frontman della band dei Pinguini Tattici Nucleari, che ha conosciuto a un festival ed è poi diventato il suo produttore.

Il nuovo album

Post nostalgia è il titolo del nuovo album, il quale contiene gli ultimi tre singoli: Addio sul serio, Pioggia di CBD e sottacqua, quest’ultimo in collaborazione con i rovere. La voce di chiamamifaro arriva dritta al cuore: nelle sue canzoni ci racconta di molte relazioni, le quali, dopo il cambiamento radicale che abbiamo vissuto negli ultimi due anni, acquistano un valore aggiunto; ci siamo potuti rendere conto del peso reale delle persone nelle nostre vite e ne abbiamo rivalutato l’importanza.

Metaverso

L’album si apre sulle note di Metaverso, che ci ricorda tutti i momenti persi e le persone che si sono allontanate, una parte di noi che non tornerà più. Parla di tutti quei legami dissoltisi nel tempo, spesso senza rendersene nemmeno conto, e dei ricordi che abbiamo conservato per molto tempo che man mano perdono senso. “Va tutto avanti mentre io mi guardo indietro”, e mentre ci concentriamo su tutto ciò che abbiamo perso, è importante pensare anche alle occasioni future ancora possibili.

Addio sul serio

La seconda traccia è il singolo Addio sul serio: qui chiamamifaro espone un vissuto lontano ma allo stesso tempo vicino, in una canzone che, seppur con un linguaggio molto semplice, riesce ad avere diversi livelli di lettura. A un primo ascolto può sembrare una canzone d’amore, ma successivamente si rivela essere una dedica all’amico fidato che ora non c’è più, ossia il cane di famiglia con cui si è cresciuti insieme. Non è un addio fatto di rabbia o rancore, ma di tenerezza e dolcezza. Nel testo traspare il senso di perdita e l’amore profondo, ma anche un insegnamento prezioso: a volte i desideri rimangono tali, mentre a noi non resta che imparare a vivere senza rimpianti.

Paradossi

Il disco prosegue poi con Paradossi, la quale ci fa pensare ai controsensi della vita di tutti i giorni e che la rendono unica, e alle situazioni assurde in cui la coerenza è rimasta “ai suoi domiciliari”: facciamo di tutto per cercare di raggiungere la felicità, ma poi decidiamo “di giocarci il paradiso per ammazzar la noia”, per poi improvvisamente “mandare tutto a monte” e decidere insieme di “scappare altrove”. Perché, in fondo, “siam tutti pieni di fisse che a volte chiamiamo amore”.

Pioggia di CBD

La quarta traccia dell’album è il singolo Pioggia di CBD e al centro vi è una relazione disseminata da litigi e giunta ormai al capolinea. Sotto i “fulmini e un cielo blu colore polizia”, si scatena una metaforica battaglia finale, un punto di non ritorno fatto di porte in faccia e di parole che colpiscono come proiettili. Dopo gli ultimi attimi dello scontro, in cui il cuore è “una bomba ad orologeria”, arriva un’onda di compassione reciproca tra i due protagonisti, che ammettono le proprie colpe e cercano un po’ di quiete dopo la tempesta.

sottacqua e Marianna

Il primo lavoro discografico dell’artista lombarda si fa sempre più intrigante ed avvolgente, conquistando definitivamente l’ascoltatore. La quinta traccia è il singolo sottacqua, uscito esattamente due settimane prima dell’album: nasce dalla collaborazione con i rovere e ci trasporta immediatamente nella magica atmosfera delle calde serate estive, tra feste con gli amici e falò sulla spiaggia.

In mezzo a queste vibes estive si nasconde però una denuncia di tipo ambientale, nei versi “ti cerco fra la plastica e le birre ghiacciate” e “petrolio e Margarita fra le labbra salate”, ma anche di tipo sociale: “la senti in sottofondo la fine del mondo?” è una sottile allusione alle guerre e ai conflitti che avvengono ogni giorno in tutto il mondo. Marianna, invece, rivela tutte le difficoltà che si nascondono dietro una relazione, gli ostacoli presenti sia nella comunicazione sia nei silenzi: pur restando apparentemente in piedi, si cade in mille pezzi, ci si consuma a vicenda fino a non riconoscersi più, fino a non provare più nulla l’uno per l’altra.

Terremoto e Post nostalgia

La settima traccia dell’album è Terremoto e al centro vi è una relazione destinata a finire per colpa di una partenza: il desiderio di tornare indietro, nascondersi dalla realtà, anche solo per un piccolo attimo, per provare a fermare il tempo, ma poi arrendersi alla realtà dei fatti e rassegnarsi alla sconfitta. A questo pezzo fa seguito Post nostalgia, che dà il nome all’album. Il ritmo allegro contrasta con il testo della canzone, che parla appunto di nostalgia per una relazione passata: trovarsi persi nei ricordi, quando una persona diventa un pensiero fisso e ciò che proviamo non ci fa “scappare nel post nostalgia”; infine rendersi conto che il meccanismo è sempre lo stesso: “roviniamo tutto e poi la chiamiamo nostalgia”.

VHS

Verso la chiusura dell’album troviamo VHS: è già settembre e ci avviciniamo alla fine dell’estate, al momento in cui bisogna salutarsi e aspettare di rivedersi l’anno dopo. Appena termina il primo ritornello c’è un salto temporale: è già passato un anno, siamo già al momento in cui ci si incontra di nuovo, ma “che bel casino ritrovarsi grandi”; si vorrebbe “mettere in pausa come un VHS”, perché si è sempre gli stessi ma allo stesso tempo tutto è cambiato.

Diventare grandi

Questo viaggio nella nostalgia volge al termine con l’ultima traccia dell’album, Diventare grandi: qui chiamamifaro parla della difficoltà di crescere mettendo da parte i propri sogni. Così facendo si è però sentita fuori posto, al punto da desiderare che arrivasse tardi il momento in cui si inizia a diventare grandi: è lì che ha deciso di ribellarsi ai canoni lavorativi e seguire il proprio destino, con il rischio di finire in mezzo a una strada per scoprire di essere sulla strada giusta.

Un pizzico di Bergamo

Questo primo album profuma di nostalgia e malinconia, ma assaporandolo attentamente si riesce a scorgere un pizzico di Bergamo qua e là. Il primo riferimento è nel testo della canzone Marianna, “come il gelato alla Marianna: due stracciatelle con panna”: La Marianna è la gelateria più rinomata di Bergamo perché qui, nel 1961, grazie a un’intuizione geniale di Enrico Panattoni, nasce il gusto stracciatella, che dal 2017 è il gusto ufficiale della città di Bergamo.

Bergamo viene poi citata anche nel brano Terremoto: “non lo sai che qui a Bergamo fa buio presto”, e poi ancora “non lo sai che qui a Bergamo c’è un buio pesto”. In questa traccia, l’allontanamento di una persona allontana la luce dalla città.

Nell’ultima traccia dell’album non vi è una citazione esplicita della città di Bergamo, ma la somiglianza con Scatole dei Pinguini Tattici Nucleari è manifesta: in entrambe le canzoni emergono le difficoltà di chi decide di intraprendere una carriera artistica, soprattutto per chi, come Angelica e Riccardo Zanotti, viene da un ambiente di provincia.

Il tour

Chiamamifaro è pronta, insieme alla sua band, a conquistare il pubblico anche con la sua musica dal vivo. Il tour è iniziato il 16 giugno a Roma, il giorno prima dell’uscita dell’album.

Di seguito tutte le date del tour che restano, dopo ben 9 concerti lungo tutta la Penisola:

22/07 Chiari (BS). Swang Fest

27/07 Segrate (MI). Circolo Magnolia w/rovere

08/09 Brescia. TBA

Credits

Copertina

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