E’ impossibile non aver mai sentito parlare o non aver idea di chi sia Chiara Ferragni. C’è chi la conosce per essere la
Secondo la piattaforma di Marketing Launchmetrics il suo sito e-commerce è sul podio in termini di gradimento a livello mondiale: in Italia, per esempio, una delle ricerche maggiormente effettuate dall’inizio dell’anno sono state le sue Sneakers Suite. La nostrana Blonde Salad è presente anche nella top 10 della rivista Forbes, classificandosi al sesto posto tra gli influencer più pagati al mondo. Oltre ai suoi abiti, Chiara ha costruito un vero e proprio impero tramite il suo profilo Instagram: si stima infatti che un suo post possa arrivare a valere circa 12 mila dollari. Chiara vanta una community particolarmente attiva e appassionata, la quale crea un engagement di oltre 40 milioni di utenti che la seguono e commentano i suoi post mensilmente.
Il matrimonio con il rapper Fedez è stato celebrato il 1 Settembre 2018 nella città di Noto, dopo solo due anni
Ricca, realizzata, innamorata e mamma felice, quali problemi potrebbe mai avere questa giovane donna? Ebbene è proprio la sua principale fonte di guadagno che molto spesso le si rivolta contro. Il suo essere sempre presente sui social e il mostrare la propria vita privata la mette spesso e inevitabilmente di fronte alle critiche e alle invidie di chi la segue, non per ammirazione o interesse, ma solamente per sfogare il proprio odio e la propria invidia. Negli ultimi anni si è formato il fenomeno denominato come “Cyber Bullismo”, ovvero la pratica messa in atto da alcune persone sui social di criticare violentemente altri utenti, inveendo contro di loro, insultandoli pesantemente per l’aspetto fisico e il modo di essere. La stessa Chiara Ferragni, infatti, è costantemente presa di mira dagli haters, capaci di criticarla a partire dalla fisicità (“eccessivamente magra e con il seno troppo piccolo”), passando alle capacità lavorative e intellettive, fino a toccare addirittura il suo modo di essere mamma e di crescere il proprio figlio.
Per quanto il futuro appaia ancora molto oscuro, come si può evincere dai numerosi utenti che riescono addirittura a opporsi ad un atto di beneficenza, la speranza è che con il tempo si possa creare una rete più civile e soprattutto si redigano leggi apposite per difendere e punire gli atti di Cyber Bullismo. Attualmente in Italia è in vigore la legge n. 71, dedicata interamente alla tutela dei minori contro il fenomeno del cyberbullismo. Il secondo articolo della legge cita testualmente
“Ai fini della presente legge, per «cyberbullismo» si intende qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identita’, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica”.
Nonostante lo stato si sia finalmente mosso in ambito penale, i casi di cyberbullissimo rimangono allarmanti, tanto da necessitare oltre che di una tutela legale, anche di una maggiore educazione civile e digitale nelle scuole e sul lavoro per poter estirpare il problema alla radice.
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