Povere Creature! il film oltre al femminismo

film

Povere Creature!“, o “Poor Things!”, è un film del 2023 diretto da Yorgos Lanthimos, tratto dell’omonimo romanzo di Alasdair Gray del 1992. Recentemente la pellicola ha vinto il Leone d’oro al miglior film alla mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, quattro premi Oscar e due Golden Globe. Ambientato nella Londra vittoriana, il film narra del viaggio simbolico e della storia di formazione, rinascita ed emancipazione della protagonista, Bella Baxter.

La trama segue il percorso di crescita di Bella dalla sua “infanzia” fino alla maturità adulta, attraverso la scoperta di sè e del mondo e attraverso un continuo atto di ribellione contro chiunque cerchi di imprigionarla, frenarla o controllarla. Il film ha attirato l’attenzione del pubblico grazie all’uso di immagini grottesche, esplicite e fuori dal comune, che hanno reso il film vietato ai minori in numerosi paesi, e dall’atmosfera onirica proposta attraverso le ambientazioni e la scenografia.

Nonostante il film narri del percorso di emancipazione femminile della protagonista contro il tentativo di controllo di numerose figure maschili, il film non parla solo di femminismo ed emancipazione sessuale. La pellicola, infatti, invita lo spettatore a riflettere su molteplici temi interessanti e ad analizzare la realtà con criticità e complessità. “Povere creature!” parla di sessualità, della condizione umana, di dolore e crescita, della capacità di evolversi e autodeterminarsi.

L’esplorazione del mondo

“Dobbiamo sperimentare ogni cosa … questo ci rende completi … così possiamo conoscere il mondo e quando conosciamo il mondo, il mondo è nostro” 

Il desiderio di scoperta ed esplorazione di Bella caratterizzano gran parte della narrazione. La protagonista nel suo viaggio mostra il bisogno costante di conoscere le cose e di comprenderle per quello che sono. Perseguendo questo obiettivo, nasce il confronto sia con il bello e buono, sia con il brutto e cattivo, componenti intrinseche dell’esperienza umana. La curiosità spinge la ragazza a esplorare sè stessa e il mondo esterno in un continuo gioco di scoperta, adattamento ed evoluzione.

La conoscenza del bene e del male gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo della trama e dei personaggi. Infatti, è solo grazie alla sperimentazione sia di piacere, sia di dolore che la protagonista può davvero conoscere il mondo e ottenere così la libertà. Nel scegliere di affrontare il dolore, la violenza e il degrado, da cui era stata allontanata, Bella conosce la realtà per quello che è. Guardare le esperienze negative come possibilità di crescita permette alla protagonista di accettarle come parte integrante della vita. L’esperienza umana è fatta di “zucchero e violenza” e affrontando questa realtà l’eroina della storia riesce a realizzarsi.

Il desiderio di libertà della protagonista caratterizza il suo rapporto con le figure maschili del film, che cercano di limitarla per controllarla o per proteggerla. Bella all’interno di queste relazioni si dimostra ferma, distaccata, consapevole di sé e dei suoi obiettivi. È questo atteggiamento che le permette di ribellarsi e superare le difficoltà incontrate lungo il suo percorso. Il suo viaggio verso la conoscenza e la libertà non è privo di sacrifici, ma è proprio questo spirito di determinazione che alla fine le permette di ottenere chiarezza su sè stessa e sul mondo che la circonda.

La figura del padre-dio

“Ho creato un mondo sicuro e coinvolgente per Bella”

Uno dei personaggi più importanti nella storia è rappresentato da Godwin “God” Baxter, medico, scienziato e figura paterna della protagonista. God rappresenta il padre creatore, il dio della scienza, che nella sua mostruosa imperfezione rifiuta la sua natura umana. Questo personaggio controverso ci ricorda che la scienza si fonda non sulla perfezione dogmatica, ma sull’errore, sulla curiosità e sul principio di falsificabilità. La falsificabilità popperiana, criterio che separa l’ambito scientifico da quello metafisico, si fonda su un modello basato sull’errore, attraverso cui è possibile il progresso e la conquista della verità.

Godwin crea per la sua creatura una sorta di giardino dell’Eden per proteggerla dal male del mondo. Allo stesso modo l’abbandono delle cure paterne, come il biblico morso della mela, evidenzia il libero arbitrio e l’umanità della protagonista. Attraverso questo distacco necessario e doloroso Bella, oltre ad autodeterminarsi, sarà in grado di restituire a God l’umanità di cui era stato privato durante il suo passato traumatico. L’atteggiamento di superiorità e il rifiuto delle emozioni umane, infatti, possono essere interpretate come un meccanismo di difesa in risposta agli abusi subiti dallo scienziato durante l’infanzia.

Il percorso di formazione narrato culmina con la differenziazione identitaria e l’autonomia psicologica di Bella nei confronti di Godwin e di Godwin nei confronti del padre. Dio diventa umano, finito, mortale e la protagonista non è più un esperimento, ma un individuo autonomo. Durante la narrazione il rapporto padre-figlia si rivela essere una relazione terapeutica in cui God si risolve. Vivere il ruolo di padre, sopportare il distacco e rispettare i desideri e i bisogni della figlia trasformano Godwin da un padre-dio a un padre-uomo. Le avventure di Bella rappresentano quel percorso complesso ma necessario che porta all’emancipazione pacifica dalla figura genitoriale.

Il rapporto tra religione e scienza

“La scienza prima di tutto”

Nel film il rapporto tra religione e scienza non viene esplicitamente spiegato, ma viene mostrato attraverso gli atteggiamenti e le azioni dei personaggi. La scienza è trattata come una sorta di credo religioso da parte di molti dei personaggi; la conoscenza e la ricerca come principi assoluti. Questo è particolarmente evidente nel personaggio di Godwin, il quale in nome della conoscenza giustifica numerose scelte eticamente controverse senza porsi alcun dubbio morale. Allo stesso tempo God viene idolatrato dal suo assistente che, nonostante qualche dubbio occasionalmente manifestato, continua a fidarsi e a giustificare le azioni dello scienziato. Mentre Bella si scontra con il moralismo della società, Godwin si contrappone alla morale comune, sollevando questioni etiche e morali attraverso decisioni inquietanti.

Per Godwin la scienza non è solo uno strumento di conoscenza, ma è il fine ultimo, un dogma che non ha bisogno di giustificazioni. Questo approccio evidentemente in contrasto con il metodo scientifico, che si basa su prove oggettive e dimostrazioni, invita lo spettatore a osservare la realtà con spirito critico e a non dare nulla per scontato. La rigidità delle certezze assolute e delle ideologie seguite ciecamente non possono che privare l’indagine umana della flessibilità necessaria per garantire il progresso.

La torre d’avorio dei filosofi

“Sei solo un bambino che non sopporta il dolore del mondo”

Un altro importante tema affrontato nel film riguarda la contrapposizione tra la riflessione filosofica, o più in generale l’atteggiamento intellettuale, e l’esperienza diretta del mondo. Quando l’istinto ribelle, curioso e libero di Bella scatena le manie di controllo del suo accompagnatore, la protagonista viene rinchiusa nel micro-sistema della nave. Durante questo periodo il suo interesse si sposta momentaneamente dall’indagine del piacere fisico alla riflessione interiore e intellettuale, grazie anche all’incontro con due personaggi che la introducono al pensiero filosofico.

In questo contesto la filosofia viene presentata come un utile strumento di indagine per comprendere la realtà. Tuttavia, in alcuni casi l’intelletualismo radicale sembra fungere da scudo protettivo difronte all’ingiustizia ed alla sofferenza del mondo. In questo modo il distacco intellettuale permette ai pensatori di dissociarsi dalla sofferenza concreta che avviene sotto i loro occhi e di rifugiarsi nell’iperuranio ereditato da Platone.

Durante questa fase Bella si rende conto dell’indifferenza borghese difronte al dramma della realtà delle classi inferiori. Lei sembra, infatti, essere l’unica a soffrire per il dolore del mondo, provando senso di colpa e desiderio di intervenire, mentre gli altri personaggi si mostrano rassegnati o distratti dai propri problemi personali.

Questo incontro con la filosofia, il divario sociale e il sentimento di impotenza evidenzia l’approccio pragmatico e scientifico della protagonista, in cui alla pura riflessione teorica si oppone l’esperienza diretta. Nel suo viaggio Bella adotta un approccio fatto di estremi e contraddizioni, sperimentando la perversione e l’erudizione, l’elevazione intellettuale e il degrado sociale. Vivere di questi contrasti le permette di formarsi come individuo, sviluppando un’identità solida e indipendente dal moralismo della società. Mantenendo uno sguardo sperimentale e curioso sul mondo e su sè stessa, la protagonista continua il suo viaggio di crescita ed emancipazione.

Un percorso di formazione provocatorio

In conclusione, il film non solo racconta una storia formazione e libertà, ma esorta anche lo spettatore a osservare criticamente la propria natura. Spogliandosi da moralismo, dogmi e protezioni mentali, è possibile affrontare il mondo con la stessa semplicità e la libertà con cui lo osserva la protagonista della storia.

Nonostante il racconto sia caratterizzato da uno sguardo prettamente femminile, riguarda la natura umana in generale. Si tratta di un racconto di formazione che presenta una precisa idea del ruolo sociale della donna e un personaggio protagonista che si mostra per tutto il suo viaggio indifferente a questo stesso ruolo.

L’evoluzione di Bella dalla fanciullezza all’età adulta è un percorso di autorealizzazione, di accettazione di sé, della natura umana, del dolore del mondo e della morte, ma allo stesso tempo di ribellione, di indipendenza, di fedeltà a sè stessi e ai propri principi. La ragazza, finalmente autodeterminata e padrona di sè stessa, si ricrea il suo Eden personale, questa volta permeabile al mondo. Lanthimos rappresenta un lieto fine parziale, lasciando aperte allo sguardo del pubblico problematiche bioetiche che invitano a non abbandonarsi al finale placido ma a stimolare una riflessione più complessa.

FONTI

cittanuova.it

lasvolta.it

lafenicepsicologia.it

pensierocritico.eu

time.com

wikipedia.org

wikipedia.org

wikipedia.org

wikipedia.org

Povere creature! (Poor Things!), Yorgos Lanthimos Stati Uniti d’America, Regno Unito, Irlanda, 2023.

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