il lancio dei dadi

Il gioco d’azzardo in Italia, la popolarità e i rischi

Negli ultimi anni il mercato del gioco d’azzardo in Italia è stato caratterizzato da una crescita esponenziale, soprattutto per quanto riguarda il gioco online. Questo massiccio incremento di popolarità ha contribuito a rendere il settore uno dei maggiormente redditizi per l’economia del paese.

La passione per il gioco, che coinvolge un’ampia fascia di giocatori di tutte le età, però, comporta notevoli rischi a livello sia individuale, sia sociale. I pericoli dell’azzardo derivano soprattutto dall’alta accessibilità all’uso e dalle regolamentazioni contraddittorie che amplificano il fascino di questa pratica.

gioco d'azzardoI numeri del gioco d’azzardo

Nel 2022 in Italia la spesa per il gioco d’azzardo è aumentata del 22,3% in più rispetto al 2021, raggiungendo i 136 miliardi di euro. Cifre che rappresentano più del 7% del PIL nazionale.

A contribuire al conseguimento di questo record è stato fondamentale il ruolo della consistente diffusione del gioco online che si è verificata negli ultimi anni. Dal 2019, infatti, il gioco online è raddoppiato, complice la pandemia, oltrepassando i 73 miliardi di euro. Inoltre, l’online risulta più semplice da utilizzare, non vincola a luoghi e contesti di nessun tipo, consente un utilizzo discreto ed è meno regolamentato di altre modalità di gioco. Al contributo dei siti internet si somma anche il rilevante guadagno derivante da slot machines, gratta e vinci, scommesse sportive, lotto e lotteria.

Il gioco d’azzardo nella cultura italiana

Il gioco d’azzardo è un tema ricorrente nella letteratura e nel cinema italiani, spesso utilizzato per parlare dell’incertezza della vita o per connotare negativamente un personaggio.

Alcuni esempi del gioco d’azzardo in letteratura sono rappresentati da don Rodrigo di Manzoni o Zeno di Italo Svevo. In queste rappresentazioni l’azzardo è simbolo di immoralità e delle sue conseguenze, del fallimento, dell’autosabotaggio. Per quanto riguarda la cinematografia, tra i film più celebri troviamo I Cento Passi, diretto da Marco Tullio Giordana, e La Vita Azzurra, di Giuseppe Tornatore. Il primo affronta la relazione tra gioco d’azzardo e criminalità organizzata, mentre Tornatore rappresenta l‘illusione del facile guadagno promesso dal gioco.

Anche se l’immagine del gioco e delle scommesse nella cultura letteraria e cinematografica italiana è sempre connotata negativamente, produce nel pubblico un effetto controverso. Le reazioni, infatti, si collocano tra la paura del vizio e il fascino eccitante della fortuna.

L’attrattiva del gioco d’azzardo e i suoi rischi

Come accade all’interno del contesto culturale, nonostante i rischi dell’azzardo siano considerevoli e noti, non sembrano frenare l’incremento costante di questo fenomeno preoccupante.

Uno dei motivi per cui i danni provocati socialmente e psicologicamente dal gioco d’azzardo non fungono da deterrente sta nella declinazione patologica del gioco. Infatti il gioco d’azzardo è classificato in tre stadi principali: ricreativo, problematico e patologico. La ludopatia agisce sui giocatori come una dipendenza, bloccandoli in un circolo vizioso da cui difficilmente riescono ad uscire. Più nello specifico, il disturbo da gioco d’azzardo è classificato dal 2013 nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) come dipendenza comportamentale. Tale condizione è caratterizzata da un comportamento problematico persistente, perdita di controllo, investimento di grandi somme di denaro non preventivate, disagio emotivo e compulsività.

Dei 20 milioni di Italiani che hanno giocato d’azzardo nel 2022, 800.mila presentano un profilo a rischio moderato o severo. Lo sviluppo di ludopatia porta nella maggior parte dei casi ad una compromissione valoriale, lavorativa, economica, sociale e famigliare della vita delle persone. In più, un fattore di rilevanza fondamentale nella diffusione della pratiche d’azzardo è costituito dal ruolo delle politiche di liberalizzazione italiane. Infatti, si osserva un aumento del capitale investito in tutte le attività d’azzardo in funzione all’introduzione sul territorio di nuove forme di gioco e alla loro liberalizzazione. Queste azioni non contribuiscono solo alla diffusione del gioco d’azzardo, ma anche alla minimizzazione dei suoi rischi e della criticità del tema.

I bias del gioco d’azzardo

Un’ulteriore componente che aiuta il gioco d’azzardo ad essere così attraente per così tante persone è rappresentata dalle distorsioni cognitive che regolano i meccanismi alla base del coinvolgimento verso il gioco. Alcuni di questi bias sono la Gambler’s fallacy, l’Overconfidence bias, i Trends in number, le correlazioni illusorie, l’availability of other wins e l’inherent memory bias. Queste tendenze comportamentali sono caratterizzate da illusione di controllo, errori nella stima di probabilità di eventi, sovrastima del ruolo delle proprie abilità e distortosi mnemoniche.

I bias contribuiscono, quindi, ad aumentare l’illusione nel giocatore di poter vincere sulla base di abilità e calcoli probabilistici fondati su una fallacia logica .

Gli investimenti nella prevenzione

Nonostante le azioni di liberalizzazione del gioco, la ludopatia resta una problematica urgente e riconosciuta a livello statale. Alla luce dei rischi e dei problemi generati dalla diffusione di queste pratiche, infatti, sono stati elaborati interventi di regolamentazione e piani per contrastare il gioco patologico. Un esempio di interventi a tutela dei giocatori sono la Legge 8/2013 e il piano GAP (585/2018). Queste manovre prevedono la responsabilizzazione di enti regionali, comunali e statali nell’informazione e prevenzione dei rischi della ludopatia, nella limitazione e nel controllo del gioco.

Inoltre, il Centro Nazionale Dipendenze e Doping offre servizi di intervento e promozione allo scopo di contrastare il gioco d’azzardo patologico. Mentre il numero verde e la piattaforma usciredalgioco, promossi dall’Istituto Superiore di Sanità, facilitano alle persone affette da dipendenza l’accesso alle risorse disponibili sul territorio.

La necessità di una regolamentazione a tutela del giocatore

Il problema dell’azzardo patologico è un tema ampio, controverso e in continua crescita. Per questo motivo è necessario affrontare la situazione per salvaguardare il benessere individuale e sociale della popolazione italiana, particolarmente dedita a questa attività. Questo è possibile migliorando e potenziando gli interventi di prevenzione, cura e informazione sul territorio. Inoltre, per massimizzare l’efficacia degli interventi è necessario chiarire il rapporto tra le leggi che incentivano e liberalizzano le attività d’azzardo e leggi che ne limitano e ne contrastano l’uso.

Risulta fondamentale, quindi, una regolamentazione cristallina e un’educazione diffusa sui rischi del gioco. Investendo su politiche di prevenzione, informazione e consapevolezza, si costruisce un sistema di tutela dallo sviluppo di forme patologiche e dipendenze, soprattutto per quanto riguarda la modalità online che resta tra tutte le forme dell’azzardo la meno regolata e la più facile da utilizzare.

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