John Money

Il Dottor Money e la Teoria gender: Il Tragico caso Reimer

Uno degli argomenti più discussi in questi ultimi tempi riguarda le teorie gender, in particolare il legame tra sesso biologico e identità di genere. Quest’ultima espressione fa parte del più ampio argomento di identità sessuale, che sarebbe un concetto multidimensionale influenzato da componenti culturali, psicologiche e biologiche, cioè: l’insieme dei piani, delle dimensioni e degli aspetti che vanno dal corpo, alla mente, al modo di presentarsi agli altri con cui la persona si identifica, viene identificata e si fa identificare dagli altri.

Con identità di genere si intende il percepirsi interiormente come uomo, donna, entrambi o nessuno dei due. Bisogna mettere in chiaro che non c’è nessuna relazione con l’orientamento sessuale, poiché quest’ultimo è una predisposizione strutturale che prescinde da scelte individuali.

Un altro importante livello di identità sessuale è il ruolo di genere, cioè l’insieme delle aspettative sociali che definiscono come le donne e gli uomini debbano essere, quali caratteristiche esteriori debbano presentare e come si debbano comportare, in una determinata cultura e in un dato periodo storico.

Alcuni credono che il genere sia un costrutto sociale, ovvero chi diventiamo come uomini e donne sia determinato da fattori culturali e sociali. Quindi secondo questa tesi, peraltro avallata da molti studiosi e da gran parte di quella sinistra “woke”, il genere non ha basi innate.

Altri studi invece, confermano il ruolo della biologia nella determinazione dell’identità di genere e in questo senso la ricerca sta producendo nuovi dati importanti che potrebbero essere rilevanti per comprendere meglio il transgenderismo e la disforia di genere (condizione clinica in cui un individuo non si riconosce nel sesso assegnato alla nascita).

L’identità di genere è quindi fondamentale, perché è in ballo il riconoscimento integrale di noi stessi. Gli studi riguardanti questo campo sono piuttosto recenti, ma il primo studioso a parlare di genere è stato il dottor John Money. Egli è praticamente sconosciuto in Italia, ma negli Stati Uniti le sue ricerche fecero scalpore e divenne tristemente famoso per Il caso Reimer.

La vita del dottor John Money

John Money nacque in Nuova Zelanda ed emigrò negli Stati Uniti nel 1947. Si laureò ad Harvard con una tesi sull’ermafroditismo. Ancora prima di terminare il dottorato iniziò a lavorare con individui intersex (termine ombrello usato per identificare tutte le variazioni innate nelle caratteristiche del sesso, caratteristiche che non rientrano nelle tipiche nozioni dei corpi considerati femminili o maschili).

Con l’intenzione di seguire la propria mentore Joan Hampson, Money entrò nel 1951 alla Johns Hopkins University. Qui conobbe Lawson Wilkins, medico endocrinologo che gli permise di seguire alcuni casi nella sua clinica, in modo da concludere il dottorato. Tutti insieme, compreso il marito di Joan Hampson, daranno poi vita alla “Psychohormonal Research Unit” affiliata sia al reparto di pediatria che a quello di psichiatria. Questa collaborazione durò diversi anni, ma poi si ruppe per via di attriti tra Money e il marito di Hampson.

Alla metà degli anni ’60 iniziò a interessarsi al trattamento chirurgico degli individui intersex e fece parte di un gruppo di ricerca condotto da Harry Benjamin.

Negli anni ’80 e ’90 si concentrò molto sulla diagnosi di parafilia, termine inventato da lui stesso. Successivamente aderì all’uso della castrazione chimica per i colpevoli di reati sessuali. Nel 1987 confessò di aver fatto uso improprio del Depo-Provera nelle sue ricerche negli anni ’60. A quel tempo infatti, tale farmaco poteva essere utilizzato unicamente come contraccettivo ormonale.

Controversie

John Money era anche noto per intervenire spesso nei dibattiti sulla pedofilia, sostenendo idee ambigue sull’argomento: ad esempio dichiarò la necessità di una distinzione clinica tra “affectional pedophilia” e “sadistic pedophilia“. La prima sarebbe una pedofilia in cui c’è affetto per il minore coinvolto, la seconda invece, sarebbe una pedofilia che si manifesta solo in maniera sadica. Queste dichiarazioni danneggiarono la sua reputazione professionale.

Secondo alcune voci, Money era un maniaco, altri  invece, non davano giudizi così pesanti ma ammettevano che il medico fosse un personaggio alquanto contradditorio. Per quello che si sa, il dottore approvava comportamenti come nudismo e sesso di gruppo. Ma forse queste opinioni dovrebbero essere contestualizzate in base al clima sociale e politico di quegli anni. Infatti erano i tempi degli hippie e della rivoluzione sessuale.

Comunque arrivò a godere di grande popolarità, a tal punto da ricevere finanziamenti pubblici per i suoi esperimenti. La sua teoria più famosa riguarda il rapporto tra sesso biologico e genere: secondo Money, il sesso con cui nasciamo non ha importanza e si può modificare. Sostenne quindi che ogni individuo alla nascita è caratterizzato da una “neutralità psicosessuale”, un neonato è come una tabula rasa il cui sesso si può cambiare a piacimento.

Negli ultimi anni della sua vita soffrì di demenza e Parkinson. Infine morì nel 2006, nella città di Towson, nel Maryland.

Il Caso Reimer

La storia della famiglia Reimer ebbe effetti distruttivi sulla reputazione di John Money.

Il 22 agosto 1965, nella città di Winnipeg in Canada, nacquero Bruce e Brian Reimer, gemelli identici. Al settimo mese, i genitori Ron e Janet notarono che i due piccoli avevano difficoltà a urinare; li portarono dal pediatra che spiegò che avevano un problema di fimosi (si tratta di un restringimento del prepuzio, cioè quel lembo di pelle che ricopre l’estremità del pene), risolvibile con una semplice operazione chirurgica. Il giorno dell’operazione, Bruce venne operato per primo. Per un tragico errore durante il processo di cauterizzazione (tecnica nuova all’epoca), il pene del bambino venne letteralmente carbonizzato. I medici decisero quindi di curare in un altro modo il fratello Brian.

Preoccupati per la futura vita sessuale del figlio, Ron e Janet iniziarono una lunga serie di consulti medici. A un certo punto, videro alla televisione un’intervista al dottor John Money, in cui egli faceva discorsi sulla neutralità di genere, sostenendo che l’identità sessuale non è innata, ma appresa; si sviluppa quindi in relazione al contesto sociale nell’infanzia e può essere modificata tramite opportuni interventi. I genitori di Bruce non ci pensarono due volte e lo portarono dal famoso medico. Money disse loro che i bambini nati con organi sessuali non chiaramente maschili potevano essere indirizzati verso l’altro sesso: consigliò quindi di modificare chirurgicamente i genitali di Bruce, trasformandoli da maschili a femminili, e di crescerlo come se fosse una bambina.

All’età di 22 mesi, Bruce fu operato da una squadra di chirurgi capitanati da Money: gli furono amputati i testicoli e poi furono chiusi i vasi che in età adulta avrebbero dovuto portare lo sperma all’uretra. Nel rinchiudere lo scroto, i medici modellarono una sorta di vagina esterna. Fu poi collocato in un programma di “riassegnazione”, che avrebbe avuto il compito di monitorare il suo sviluppo evolutivo: Bruce doveva quindi imparare a convivere con il suo nuovo genere sessuale. Fu rinominato Brenda ed educato come una bambina. Il dottor Money visitò il/la paziente una volta all’anno per dieci anni.

Questo caso era scientificamente interessante per due motivi: prima di tutto, per la presenza di un fratello gemello; Bruce e Brian condividevano lo stesso patrimonio genetico, lo stesso ambiente familiare ed erano nati con lo stesso sesso. Si potevano quindi fare confronti con lo sviluppo psicosessuale di Brian, nato e cresciuto maschio, con quello di Brenda, nato maschio e riassegnato.

Il secondo motivo, riguardava il fatto che questo caso era il primo nella storia della medicina di un riassegnamento di genere condotto non su un soggetto ermafrodita o portatore di malformazioni congenite, ma su un soggetto nato con organi sessuali normali.

Il dottor Money era sicuro che l’esperimento fosse stato un successo, tanto che iniziò a citarlo nei sui scritti come “il caso di John/Joan”. Sembrava infatti che Brenda avesse sviluppato una identità femminile, almeno stando alle dichiarazioni dei genitori, che dissero di aver notato comportamenti diversi nei gemelli.

Ma in verità, Bruce non si sentì mai una bambina. Nella sua autobiografia, egli racconta di aver sopportato innumerevoli soprusi e atti di bullismo, nonché una grande sofferenza e confusione. All’età di 13 anni il ragazzo iniziò a meditare di togliersi la vita ed espresse il desiderio di non vedere mai più il dottor Money.

Dopo l’Esperimento

Nel momento in cui i genitori decisero di raccontargli la verità, Bruce/Brenda assunse immediatamente un’identità maschile e cambiò il suo nome in David. Il 22 settembre 1990 si sposò con Jane Fontaine e nel 1997 completò il ciclo di operazioni comprendente: iniezioni di testosterone, doppia mastectomia e due interventi di falloplastica. Sempre in quell’anno, tutto il mondo conobbe la sua storia, poiché il sessuologo Milton Diamond pubblicò una ricostruzione del suo caso.

David Reimer decise poi di rendere pubblico il suo vissuto, raccontandosi allo scrittore John Colapinto. Ne uscì un libro, intitolato “Bruce, Brenda e David. Il ragazzo che fu cresciuto come una ragazza”.

Nel libro vengono rivelati i terribili abusi che il dottore inflisse non solo a David, ma anche a Brian. A partire dall’età di sei anni, Money mostrò loro della pornografia e obbligò i due a simulare atti sessuali, con Bruce/Brenda nella parte della femmina e Brian in quella del maschio. Inoltre, li costrinse a spogliarsi per delle “ispezioni genitali”. Secondo Colapinto, Money sottoponeva i bambini a questi trattamenti perché era convinto che “le prove sessuali dell’infanzia” fossero decisive per una “sana identità di genere da adulti”. Questi abusi segnarono profondamente la psiche dei gemelli.

Nel 2002 il fratello Brian Reimer si suicidò con un’overdose di antidepressivi. Nel 2004, David, dopo aver già condotto una vita assai infelice, dovette vedersela con un matrimonio ormai al capolinea e difficoltà finanziarie. Tutto questo fece aggravare ulteriormente la sua salute psichica. David Reimer si suicidò in quell’anno con un colpo di fucile, aveva 38 anni.

L’esperimento del dottor Money si rivelò quindi un colossale buco nell’acqua. La clinica per l’identità sessuale “Johns Hopkins”, ricevette un nuovo direttore di psichiatria, Paul McHugh. Quest’ultimo fece condurre un’indagine su cinquanta transessuali “curati” dalla clinica dal 1966. Si scoprì che nessuno di loro ne aveva tratto giovamento. Si decise di chiudere la clinica.

L’Influenza del dottor Money

Money lasciò un segno indelebile nella storia della sessuologia. Egli si approcciò alla disciplina stando attento a non farla apparire come una pratica pruriginosa o scabrosa, come invece era accaduto in passato a chi voleva approfondire la sessualità. Money riuscì quindi a far avvicinare questa nuova scienza alla ginecologia, all’urologia, alla psicologia e alle scienze sociali, creando le basi della moderna sessuologia.

Le sue ricerche ebbero un notevole impatto sulle diagnosi e sul trattamento dell’ermafroditismo, del transessualismo e della parafilia. I suoi testi avevano uno stile bizzarro ed erano rivolti a un vasto pubblico, che poteva comprendere medici, psichiatri e sessuologi, ma anche antropologi, storici, psicoanalisti e lettori laici. Inoltre egli coniò molti termini ormai di uso comune, come per esempio “orientamento sessuale” o “identità di genere”. Alcuni termini da lui inventati sono invece poco conosciuti, come il “Principio di Adamo”, la “teoria dell’esigenza” o la “ginemimesi”.

Il suo libro più famoso, “Uomo, donna, ragazzo, ragazza” (1972), divenne un testo universitario e contribuì a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla chirurgia per gli individui transgender.

Si è quindi detto tanto sul complesso legame tra sesso e identità di genere e sull’ancora più complicato concetto di identità sessuale e le sue innumerevoli sfaccettature e ramificazioni. Ancora oggi gli studiosi stanno scoprendo nuove informazioni in merito a questo argomento. Risulta davvero difficile approcciarsi alle teorie gender, poiché bisogna obbligatoriamente confrontarsi con una mole enorme di dati e considerare moltissimi fattori. La dicotomia natura-cultura non è ancora del tutto chiara, non si sa esattamente con quale peso questi elementi intervengano in una persona.

Quello che però l’esperimento clamorosamente fallito del dottor Money ci insegna, è che nessuna teoria sul genere sessuale può essere delineata prescindendo completamente dal sesso biologico. Le tendenze culturali ovviamente contano, ma il sesso con cui nasciamo avrà sempre una, seppur minima, influenza.

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