L’eredità del dolore: epigenetica e traumi intergenerazionali

Il nostro dolore non scompare con noi. La ricerca scientifica, attraverso gli studi dell’epigenetica, una branca della biologia che studia modificazioni chimiche riguardanti il DNA che possono influenzare il comportamento dei geni, mette in luce possibilità di ereditare i segni emotivi creati dai traumi non solo a livello culturale, ma soprattutto a livello genetico.

Lo studio epigenetico dei traumi intergenerazionali si occupa di osservare le tracce che le esperienze negative lasciano sulla composizione genetica del DNA, senza modificarne la sequenza. Queste tracce genetiche operate da eventi traumatici, essendo ereditate da una generazione a quelle successive, possono influenzare notevolmente il vissuto di membri di generazioni diverse senza che sia presente il ricordo dell’evento traumatico.

Cos’è un trauma intergenerazionale?

Un trauma è un fenomeno psicologico complesso derivante da esperienze intense e negative con effetti a lungo termine su atteggiamenti, comportamenti e benessere delle persone. Le esperienze traumatiche possono avere sia cause derivanti dall’azione umana, sia da eventi naturali e influenzano la percezione di rischio e sicurezza delle persone.

Un trauma intergenerazionale consiste in un trauma che viene trasmesso di generazione in generazione e tramandato nel tempo nel contesto famigliare o nel contesto culturale di un individuo. Infatti, l’origine di un trauma intergenerazionale può risalire a esperienze individuali o collettive prolungate nel tempo e particolarmente intense.

Esempi di traumi intergenerazionali individuali sono rappresentati da diversi tipi di abusi e deprivazioni o da esperienze di catastrofi naturali o guerre. Per quanto riguarda i traumi intergenerazionali di origine collettiva, un valido esempio consiste nell’esperienza di tutti gli individui oppressi, discriminati e perseguitati nel corso della storia in quanto appartenenti a determinati gruppi etnici o sociali.

Queste esperienze traumatiche, se non elaborate, possono rimanere attive nell’inconscio degli individui, influenzando e a volte limitando notevolmente la vita individuale delle persone e intere storie familiari per generazioni. La trasmissione transgenerazionale dei traumi può avvenire sia, secondo una prospettiva psicoanalitica, attraverso il mito familiare, sia, in chiave epigenetica, attraverso cambiamenti biologici operati dal trauma ed ereditati geneticamente.

Il mito familiare è uno strumento utilizzato dalla famiglia per mantenere un’identità stabile nel tempo attraverso narrazioni che trasmettono credenze, ruoli, regole, ruoli e comportamenti. Il trauma può essere tramandato, quindi, attraverso racconti ed esempi di condotta dei membri della famiglia, attraverso il comportamento delle generazioni precedenti e attraverso l’interazione presente tra individui di generazioni diverse.

L’epigenetica e l’eredità genetica

Lo studio dell’epigenetica si interroga sulla possibilità di esperienze e fattori di tipo ambientali di modificare l’espressione genetica senza modificare la sequenza del DNA. Queste modifiche ambientali sono particolarmente influenzabili da esperienze intense come i vissuti traumatici, di stress, dalla dieta e dalle interazioni sociali. I cambiamenti epigenetici si possono verificare sia durante il ciclo di vita di un individuo, sia durante la trasmissione intergenerazionale dei geni.

Tali modificazioni chimiche stabili dell’espressione genetica causate da fattori ambientali sono chiamate marcatori epigenetici. I marcatori epigenetici determinano delle variazioni ereditabili che possono trasmettere attraverso le generazioni caratteristiche genetiche e predisposizione ad alcune patologie. Queste caratteristiche che possono influenzare la salute e l’aspettativa di vita degli individui derivano dal processo epigenetico, secondo il quale traumi pre-concezionali subiti dai genitori e dalle generazioni precedenti creano dei segni chimici a livello biologico.

Le modificazioni chimiche trasmesse geneticamente possono determinare delle fragilità negli individui appartenenti alle generazioni successive all’evento traumatico. Queste fragilità comprendono difficoltà psicologiche, cognitive e affettive, la compromissione di alcune fasi dello sviluppo, la possibilità di instaurare con i genitori stili di attaccamento disfunzionali e la predisposizione a patologie fisiche e mentali.

L’influenza dei traumi durante la gestazione

La trasmissione traumatica può avvenire già a livello embrionale nel periodo di gestazione. Gli effetti traumatici dell’esperienza genitoriale possono influenzare precocemente lo sviluppo e la regolazione ormonale del feto. Questo può avvenire sia nel caso in cui la gestante sia stata vittima di un’esperienza traumatica in precedenza, sia che l’abbia sperimentata durante la gravidanza. Anche essere sottoposti a periodi di forte stress o sviluppare sintomi depressivi possono avere un importante impatto sullo sviluppo fetale.

Gli effetti della trasmissione intergenerazionale sul feto da madri vittime di traumi comprendono una varia gamma di sintomi. Ad esempio, mostrano gli stessi segnali di disturbo di stress post-traumatico (PTSD) dei genitori, disturbi dell’umore e predisposizioni all’ansia correlati al trauma.

Inoltre, osservando il funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) responsabile della regolazione ormonale in risposta allo stress, figli di genitori esposti a traumi mostrano una disregolazione ormonale già in fase fetale. L’HPA, estremamente sensibile ai fattori ambientali, sembra, quindi, essere alterata già nelle prime fasi dello sviluppo a causa delle esperienze vissute dai genitori. Questo dimostra come l’interazione tra geni e ambiente influenzi lo sviluppo degli individui e come i fattori ambientali contribuiscano ad alterare l’attività genetica. Gli effetti mostrati dalle esperienze traumatiche a livello embrionale riguardano anche una ridotta reattività del cortisolo allo stress, correlata a disturbi dell’umore, ansia e PTSD. Si osserva, inoltre, una maggiore attivazione del sistema nervoso simpatico e un volume intracranico ridotto.

Riflettere sui traumi intergenerazionali

Da questi dati emerge l’enorme influenza dell’eredità a livello traumatico nelle fasi precoci dello sviluppo e come intense e prolungate esposizioni a condizioni di stress e pericolo possano influenzare a lungo termine la biologia degli essere viventi, lasciando impronte indelebili. La ricerca biologica, epigenetica e neurobiologica sugli effetti dell’esposizione a condizioni traumatiche e del PTSD fornisce un contributo fondamentale nella riflessione sui traumi intergenerazionale.

L’influenza esercitata dai traumi sulla componente biologica e sulle generazioni successive spinge a riflettere sul contributo dell’epigenetica in un ottica più vasta. L’impatto delle esperienze traumatiche, tramandato attraverso le generazioni offre un importante spunto di riflessione sugli effetti di violenza, oppressione, schiavitù, guerre e genocidi presenti e passati. L’eredità del dolore mostra le impronte indelebili che queste condizioni hanno lasciato, lasciano e lasceranno sulle vite di numerose persone.

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