Accessibilità nelle piattaforme streaming: contenuti davvero per tutti

Dal momento della loro introduzione, le principali piattaforme di contenuti streaming hanno completamente stravolto qualsiasi concetto legato alla fruizione di contenuti. Ogni singolo spettatore ha accesso, con prezzi modesti, a una quantità infinita di film e serie TV, tutti presentati secondo le proprie preferenze e abitudini. La facilità con cui si può oggi arrivare alle novità provenienti dal cinema e dalla televisione non sempre va però di pari passo con l’idea di accessibilità ai contenuti. In particolar modo, a volte viene meno la cura nei confronti delle possibilità di accesso per il pubblico ipovedente e non udente, e l’attenzione prestata alla resa delle traduzioni dei prodotti internazionali.

I risultati degli ultimi anni

Nonostante i servizi streaming siano entrati a far parte della quotidianità di molti, con sempre più opzioni di scelta e impostazione del proprio profilo, la parte che riguarda l’accessibilità dei contenuti risulta ancora limitata sotto alcuni aspetti.

Nel corso del 2021, sono state svolte alcune indagini e raccolte statistiche sul tema, le quali hanno evidenziato come anche i colossi dello streaming siano ancora talvolta impreparati sul fronte accessibilità. La ricerca è stata svolta da Lenstore (legato alla produzione di prodotti per la vista e lenti a contatto) e ha evidenziato come soltanto il 39,22% della totalità dei contenuti presenti su Netflix Italia presentasse al tempo la possibilità di impostare la descrizione audio, fondamentale per l’accessibilità dei contenuti al pubblico ipovedente. 

All’epoca recuperava sul terreno Disney+ Italia, piattaforma dove nel 2021 quasi il 70% (più precisamente il 68,01%) risultava già accessibile al pubblico ipovedente.

Tornando a oggi, qualcosa sembra essere cambiato: nella pagina dedicata agli strumenti di accessibilità di Netflix, così come per Disney+, le due aziende elencano tutte le varie possibilità di accesso ai contenuti per il pubblico che desidera fruire dei contenuti tramite audiodescrizioni o sottotitoli specifici per non udenti, offrendo anche la possibilità di personalizzare il tipo e la grandezza di carattere a seconda delle proprie preferenze.

Non solo audiodescrizioni

Accanto al mondo delle audiodescrizioni per il pubblico ipovedente e i sottotitoli specifici per gli spettatori non udenti, si apre il grande mondo delle traduzioni per le piattaforme streaming, che da sempre rendono i contenuti di stampo internazionale accessibili anche a chi non comprende la lingua originale di produzione.

Ciascun strumento di accessibilità, che si tratti di audiodescrizioni, sottotitoli o traduzioni, implica un lavoro specifico e dedicato, che in alcuni casi può impiegare anche un numero ingente di risorse e tempi di lavoro importanti. Se si moltiplica poi questo impegno per ciascun singolo contenuto offerto dalle piattaforme streaming, ben presto si comprende quanto tutto ciò sia realmente impegnativo e di come non sia sempre scontato il raggiungimento di un risultato soddisfacente.

A questo si unisce l’ulteriore difficoltà di mantenersi entro certi limiti di tempo e di resa della traduzione, per evitare che la versione tradotta si discosti troppo dall’originale. Ci sono una serie di dettagli tecnici che soltanto gli addetti ai lavori conoscono e che sono tenuti a rispettare nelle varie fasi di traduzione e che spesso l’utente finale non percepisce: se la macchina della traduzione (audio o sottotitolo che sia) non funziona alla perfezione, l’impressione dello spettatore è quella di ritrovarsi con traduzioni che non vanno di pari passo con l’audio o quanto si vede nelle immagini, distorcendo anche il senso originale delle scene e dei dialoghi sullo schermo.

Gli utenti

Dal punto di vista degli utenti, è facile imputare la colpa di tutto ciò agli addetti alla traduzione, quando in realtà spesso la resa non soddisfacente e di conseguenza poco accessibile è determinata dai tempi rapidissimi di richiesta e di produzione, che non permettono ai traduttori di dare la giusta cura a ciascun passaggio. 

Le conseguenze peggiori ricadono proprio su quella fetta di pubblico per cui avere delle traduzioni di buona qualità è di fondamentale importanza per poter fruire dei contenuti: in questo senso, i colossi dello streaming possono cercare di migliorare la situazione dando sempre maggiore considerazione alle necessità di tutto il pubblico, anche al fine di mantenere i propri utenti attivi sulle piattaforme.

Impegno

Secondo quanto anticipato dunque, per le piattaforme streaming c’è ancora molto lavoro da fare. Partendo dai risultati del 2021 fino alle traduzioni talvolta poco funzionali, aziende come Netflix e Disney+ non possono far altro che migliorarsi, confermando il proprio impegno nei confronti di un’accessibilità sempre più concreta. 

Da parte sua Netflix, in un articolo pubblicato a maggio 2023, ha ribadito la propria volontà di ampliare sempre più il proprio impegno per rendere i propri contenuti sempre più accessibili a tutto il pubblico. Non vengono riportati dati e statistiche precisi, ma con quest’articolo Netflix sembra almeno accettare l’idea di dover fare i conti con sempre più aspetti legati all’accessibilità. Si fa carico del compito di rendere i suoi contenuti più famosi accessibili a un pubblico sempre più ampio, lavorando sulla qualità delle autodescrizioni e dei sottotitoli. Con questo breve articolo, Netflix ribadisce dunque la propria “missione nell’offrire intrattenimento per tutti”.

Discorso simile anche per Disney+: sul proprio sito, la nuova piattaforma di streaming offre possibilità e opzioni simili a quelle disponibili su Netflix, prestando attenzione non solo alla tipologia di audiodescrizioni e sottotitoli, ma anche ad altre funzioni che potrebbero aiutare lo spettatore a utilizzare al meglio la piattaforma, attraverso diversi adattamenti dello schermo e dell’immagine riprodotta.

Passi da fare

Dunque, per le piattaforme streaming la strada verso la piena e vera accessibilità ai contenuti è ancora lunga e in alcuni casi presenta ancora diverse difficoltà e limitazioni importanti. La nota positiva è la volontà delle piattaforme streaming di concentrarsi sempre di più su questi aspetti, anche per non perdere una fetta importante, e a volte determinante di pubblico. 

L’idea che ha portato alla nascita delle piattaforme streaming è già sinonimo di un accesso più facile e disponibile pressoché a tutti: aprire definitivamente i contenuti a tutto il pubblico attraverso gli strumenti delle audiodescrizioni, dei sottotitoli e delle traduzioni è il passo successivo da compiere per un successo completo e davvero universale

CREDITS:

Copertina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.