Lucio Dalla

E Ricomincia il Canto: ricordando Lucio Dalla

Era il 2001 e Lucio Dalla cantava Zingaro, continuando a far emozionare milioni di persone.

Andare senza meta e vagare

per i paesi e le città

sognare ad occhi aperti anche per ore

così incontrai la musica

per non lasciarla mai

e questa sì che è libertà

 

Una carriera iniziata intorno agli Anni Sessanta e di una poliedricità incredibile, quella di Lucio Dalla: il cantautore bolognese scomparso ormai da più di 10 anni, ma che non possiamo dimenticare.

La morte

Il 1° marzo 2012 è un giorno che, inaspettatamente, ha sfregiato il volto della musica italiana. È il giorno, infatti, della morte di Lucio Dalla: una morte che è arrivata di soppiatto, silenziosamente, che nessuno si aspettava. 

Lucio si trova in Svizzera, precisamente a Montreux, per un tour: pochi giorni dopo, l’artista avrebbe compiuto 69 anni, avrebbe tenuto alcuni concerti e lavorato a nuova musicaChi era con lui in quel periodo, lo ricorda felice, tranquillo, entusiasta, sicuramente vivo. Questa euforia, però, dura poco: quel giorno Dalla viene stroncato da un attacco cardiaco. Un infarto lo trascina via, lasciando un grande vuoto nel cuore di molte persone.

Il ricordo

Da quel giorno, nonostante il tempo che passa, non abbiamo mai smesso di ricordarlo.

Basta pensare al fatto che, al festival di Sanremo di quest’anno, Gianni Morandi (grande amico di Lucio) ha cantato sulle note delle sue canzoni, riempiendo l’Ariston di magia. Ma la musica non è l’unico modo scelto per omaggiarlo: sono state numerose anche le iniziative culturali.

Una mostra evento, pensata per l’ottantesimo anniversario della sua nascita, ha coinvolto Bologna (ovviamente immancabile), Napoli, Roma.

In collaborazione con Bologna Welcome, il 3 marzo di questo anno, la casa di Lucio Dalla si è trasformata in un museo per mostrare il luogo in cui il cantante ha vissuto e lavorato.

Qualche giorno dopo, il 5 marzo 2023, Bologna ha organizzato una maratona dedicata dedicata proprio a lui, in cui numerosi runners si sfidavano per ricordarlo. 

Dal 4 marzo al 25 giugno 2023, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli è stata organizzata una mostra biografica: dall’infanzia fino alla fine.

Ovviamente, il tutto accompagnato dalle note delle sue canzoni.

Dal 22 settembre 2022 al 5 febbraio 2023, invece, Roma ha ospitato una mostra all’Ara Pacis per ricordare il grande Lucio Dalla, che ha avuto un legame speciale con la capitale. 

Mi stupisco sempre più del rapporto che c’è tra me e Roma. Una città unica al mondo, un palcoscenico straordinario che unisce tutte le classi sociali, in cui non c’è contrasto, c’è voglia di stare insieme.

Queste le parole dell’artista, a cui la città ha, dopo la sua morte, dedicato una targa con una strofa de La Sera dei Miracoli in un vicolo di Trastevere, dove abitò dalla metà degli Anni Ottanta.

Un libro per Lucio Dalla

A tutte queste meravigliose iniziative, si aggiunge anche un libro: E Ricomincia il Canto.

Una raccolta di interviste che ci fanno penetrare nell’anima e nella carriera (durata circa 45 anni) di questo artista.

Sono in molti a sapere a memoria le sue canzoni (soprattutto le più belle), ma non tutti conoscono la sua storia per intero: ecco come nasce il libro. Il musicologo Jacopo Tomatis ha puntato i riflettori sui retroscena della vita di Lucio: quelli che, probabilmente, gli hanno trasmesso tanta ispirazione.

Gli intervistatori sono tanti: ad esempio Gianni Morandi o Monica Vitti, Vincenzo Mollica, Giorgio Bocca.

Dovremmo quasi ringraziarli perché, con i loro racconti, hanno ricordato un Lucio vero, vivo, limpido, autentico.

Dalla non è mai stato un tipo che si allontanava dai microfoni: si è sempre concesso alle interviste, ma questo libro ci permette di conoscerlo ancora più a fondo.

Vengono ricordati i dischi con il poeta Roberto Roversi, i concerti con De Gregori e Ron, Caruso cantata assieme a Luciano Pavarotti davanti a milioni di telespettatori.

Al tempo stesso, viene raccontata la parte più intima dell’artista: la morte del padre a sette anni, l’intenso rapporto con la madre, i palchi calcati da adolescente autodidatta, i film con i fratelli, la passione per il basket, la devozione per Padre Pio, l’amore e il sesso, la creatività, la censura, le opinioni su venerati maestri e giovani esordienti, le malinconie e le paure. 

Il libro è un vero e proprio viaggio: fa sorridere ed emozionare, ricordando il nome di un’artista che, in qualche modo, ha lasciato qualcosa dentro ognuno di noi.

Questa raccolta di interviste è semplicemente un altro modo per salutarlo, sperando di sentirlo ancora vicino a noi.

Goodbye

Andare via, non tornare mai

Ad occhi chiusi non fermarsi mai

Con un foglio d’erba in tasca te ne vai

Goodbye.

 


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