I Musicisti Letterati: Battisti-Mogol

Questo è un anno ricco di ricorrenze. Tra le molte celebrazioni, sicuramente il 75º anniversario della Costituzione, ma anche i cento anni di Italo Calvino, gli ottanta de Il Piccolo Principe e gli ottant’anni di Lucio Battisti. 

Alcuni artisti, fortunatamente, riescono a vincere, per la loro straordinarietà, la memoria brevissima delle persone. Tra questi, sicuramente Lucio Battisti. Pensando alla musica italiana non si può non pensare a lui. Se poi si pensa alla straordinaria Poesia che Battisti cantava, non si può non menzionare Mogol, autore eccezionale che l’ha accompagnato per molti anni della sua carriera.

Nessuno nella musica italiana, più di questo immenso duo artistico, ha saputo fondere letteratura finissima nei testi e innovazione musicale.

Impossibile dimenticare

Quest’anno, appunto, si ricorda l’ottantesimo anno di vita di Lucio Battisti, un artista a cui la musica italiana successiva deve tutto. Non solo testi di rara finezza nella selezione delle parole, uniti a scelte musicali controcorrenti e straordinariamente innovative per l’epoca in cui è vissuto, ma anche un’immagine pubblica rivoluzionaria nella sua estrema semplicità. Un commisto di raffinata poetica nei testi e nella musica ed un’esteriorità molto genuina nei confronti del pubblico.

Questi, elementi fondanti di un Cantante, sembrano oggi molto rari da reperire. Questi ed innumerevoli altri, i motivi per cui celebriamo gli ottant’anni di questo Artista.

La rivoluzione poetico-musicale del duo Battisti-Mogol

Il duo Battisti – Mogol ha rivoluzionato il concetto di canzone italiana per com’era inteso prima d’allora. Sono riusciti innanzitutto a svecchiare il repertorio linguistico della “classica” canzone all’italiana, unendo il linguaggio parlato e colloquiale al linguaggio della Poesia del primo Novecento.

In un primo periodo essi riprendono alcuni arcaismi che, ad eccezione di pochi, andranno però scomparendo negli anni. Tra questi tratti arcaici è frequente l’uso dei troncamenti: quello tipico della parola amor, in Mi Ritorni in Mente: “Il nostro amor dissolversi nel vento”, o anche degli infiniti “Ogni notte ritornar” (Acqua Azzurra, Acqua Chiara); l’elisione dei pronomi, in particolare nell’espressione t’amo diffusissima nel melodramma, e l’inversione, molto presente nei testi di tutta la loro discografia: “…Ma nella mente tua non c’è/ Capire tu non puoi/Tu chiamale se vuoi/Emozioni/Tu chiamale se vuoi/Emozioni” (Emozioni, 1970); “Molto se vuoi, tutto non puoi” (Donna, Selvaggia Donna, 1978).

La rivoluzione del linguaggio musicale parte certamente dai testi straordinari di Mogol, ma si esprime al meglio attraverso le musiche e la Voce di Lucio Battisti.

La composizione musicale di Lucio Battisti rimane ancora oggi unica nel suo genere. Melodie tra le più soavi della musica leggera italiana, apparentemente semplici ma che accomunano la sua grande maestria alla chitarra con suoni della tradizione pop a nuovissime sonorità del jazz e della fusion anni ’70 (si veda come esempio Il mio Canto Libero, 1972). Queste innovazioni, nella scrittura del testo e nella fusione di generi musicali hanno rappresentato una rottura definitiva dalla classica canzone all’italiana stereotipata nei suoni e nei testi.

Rivoluzione che attraversa anche il particolare tono del suo cantato, dall’andamento spontaneo, ricco di pause, rallentamenti, ripensamenti ed accelerazioni, con cui è riuscito ad avvicinare le sue canzoni ancor più al parlato comune, esaltando le parole già straordinarie di Mogol.

La rivoluzione gentile della sua immagine pubblica

Non solo le parole di Mogol, la scrittura musicale e il Canto di Battisti, ma anche la sua immagine. Lucio Battisti non apprezzò mai la pubblica esposizione: pochissimi concerti,

File:Mina Battisti Teatro 10 1972.jpg
Lucio Battisti e Mina prima della trasmissione della RAI “Teatro 10”.

interviste, apparizioni tv e foto di lui sempre più diradate nel tempo. In ventotto anni di carriera realizzò soltanto due tournee di concerti, una nell’estate del 1969 e una l’anno successivo, sempre in estate.

Son limitate anche le notizie certe sui suoi due tour. Quando il successo stava per ingigantirsi, in seguito ai primi album, egli decise di non concedere più suoi concerti. Lo stesso successe con le apparizioni in programmi televisivi. Il 23 Aprile 1972, all’apice del successo, fu ospite della trasmissione Rai Teatro 10 per presentare il nuovo 45 giri I Giardini di Marzo. Durante questa ospitata vi fu lo storico duetto con Mina in un mash-up di canzoni firmate Battisti-Mogol. Ebbene, questa è anche l’ultima apparizione di Lucio Battisti in una trasmissione della televisione italiana. Dopo quella data, soltanto alcune comparsate in televisioni estere, tra cui quella francese, quella svizzera-italiana e svizzera-tedesca.

Difficile a credersi, dato che la sua carriera durerà ancora oltre vent’anni e molte delle sue canzoni più note dovevano ancora vedere la luce. Di tante sue canzoni, purtroppo, esiste solamente la versione incisa in studio, come per Una Giornata Uggiosa, Con il Nastro Rosa, La Collina dei Ciliegi, La Luce dell’Est, Innocenti Evasioni e molte altre.

Lucio Battisti non apprezzava neanche i giornalisti che “stravolgevano sempre ciò che lui dichiarava” e si mostravano più interessati alla sua vita privata che non alla sua musica. Preferiva concentrare il 100% delle sue energie e del suo tempo alla sua costante ricerca musicale.

Un atteggiamento molto raro se confrontato con quello di artisti rispetto a lui passati e soprattutto rispetto a quelli futuri.

E oggi?

Tutto ciò oggi non si trova più. Testi dalla poetica così sottile e al contempo dall’espressività così esasperata non esistono più. Una ricerca musicale così costante, una voce così struggentemente dolce e una consapevolezza e padronanza di essa così straordinaria, ad oggi, non esistono. Un Amore per la musica così forte, così viscerale, da conservare ogni energia ed ogni minuto di tempo per la ricerca di nuove sonorità senza disperdersi in attività collaterali, ad oggi, è impossibile da reperire.

Per la musica che ha donato al mondo, per la sua continua innovazione e per le emozioni che ha regalato al suo pubblico, Lucio Battisti resta un artista unico. E perciò celebrare il suo ottantesimo anno di vita è quanto noi gli dobbiamo.

Non solo perché ha scritto insieme a Mogol una pagina eterna della nostra musica, ma perché molte sue canzoni hanno permesso anche di scrivere le pagine successive.

 

File:Lucio Battisti - La collina dei ciliegi...in autunno.jpg
Monumento dedicato a Lucio Battisti, Poggio Bustone (Ri).

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