Eurovision 2023: vincitore, podio e Big Five

È da poco terminata la sessantasettesima edizione dell’Eurovision Song Contest, vinta stavolta dalla Svezia.

Nel 2022, la kermesse fu vinta dall’Ucraina con Stefania della Kalush Orchestra. Stando al regolamento dunque, proprio l’Ucraina avrebbe dovuto ospitare l’evento. Tuttavia, a causa della guerra, il Paese vincitore, si è detto impossibilitato a organizzare la manifestazione. 

Per questo motivo è toccato al Regno Unito, e alla Liverpool Arena, il compito di ospitare l’Eurovision 2023, in virtù della conquista del secondo posto con Space Man eseguita da Sam Ryder. Ovviamente l’Ucraina ha comunque mantenuto il diritto della finale diretta, senza passare dalle semifinali. Inoltre è stato stretto un accordo secondo il quale la televisione ucraina (UA:PBC) avrebbe organizzato la messa in onda insieme alla BBC inglese.

Il Regno Unito, oltre a essere arrivato in seconda posizione nell’edizione precedente, gode il privilegio di essere uno dei Paesi della Big Five. Gli altri quattro sono: Italia, Germania, Francia e Spagna. Queste cinque nazioni, tra cui la nostra, hanno il privilegio di essere in finale ogni anno di diritto. Questa regola esiste in quanto i Big Five sono stati i primi a finanziare l’Unione Europea di Radiodiffusione, alleanza tra gli operatori di radio e TV dei Paesi europei, organizzatrice di eventi di stampo “comunitario”, tra i quali anche il celebre Giochi senza frontiere. Inoltre è doveroso ricordare che Italia, Francia e Germania sono ricordati anche come fondatori dell’Eurovision.

La Svezia di Loreen

Accantonando i meccanismi formali del regolamento, è ora il momento di dedicare spazio alle migliori canzoni in gara. 

Come già specificato all’inizio, ad aggiudicarsi la vittoria è stata la Svezia, rappresentata da Loreen, con la sua Tattoo. 

Il brano ha come tema centrale l’amore. Un’amore che appunto è paragonato a un tatuaggio, che non si può cancellare né togliere di dosso, separare dal proprio corpo. Come recita il ritornello “You are stuck on me like a tattoo”. 

Il brano unisce in modo molto piacevole un ritmo dance-pop, con la voce calda di Loreen e un testo a tratti anche malinconico. 

Il vero nome di Loreen è Lorine Zineb Nora Talhaoui, che rispecchia le sue origini marocchine. Nasce ad Åkersberga, vicino Stoccolma nel 16 ottobre dell’83. Dal 2012 ad oggi ha pubblicato due album ed un EP. La cantante non è nuova all’Eurovision; si ricorda già una sua vittoria nel 2012 con Euphoria. La cantante svedese si aggiudica dunque anche il record di essere la prima a vincere due volte il festival europeo della canzone.

La Finlandia di Käärijä

Anche il secondo gradino del podio è scandinavo. Il rapper finlandese Käärijä si guadagna la medaglia d’argento con Cha Cha Cha. Il brano, con una musicalità decisamente elettronica, racconta di una serata iniziata con la voglia di fuggire da sentimenti malinconici e di paura, e finita in festa. Una canzone che ha sicuramente catturato tutti per l’elettricità che trasmette. Il testo è l’unico del podio non scritto in inglese, ma in finlandese.

Käärijä, all’anagrafe Jere Pöyhönen, è nato nella capitale Helsinki nel 1993. Da molti anni pubblica singoli che riscuotono discreti successi in Finlandia. L’unico album rilasciato è Fantastista, nel 2020; disco di 11 tracce intro inclusa.

 L’Israele di Noa Kirel

Il terzo posto in classifica europea è per l’Israele. Noa Kirel, colei che ha rappresentato Israele, ha solo 22 anni. In gara con Unicorn, la giovane cantante e attrice, con la sua voce delicata che può ricordare quella di Ariana Grande, parla di emarginazione. L’unicorno è in questo caso simbolo del sapersi distinguere.

Noa Kirel nasce il 10 aprile 2001 a Ra’anana. Le sue prime pubblicazioni su Spotify risalgono al 2019 e al momento non ha mai rilasciato album. Una carriera che probabilmente sta per sbocciare, anche grazie ad un ottimo risultato in questa competizione che la offre al grande pubblico internazionale.

L’Italia di Marco Mengoni

Appena sotto questo podio, si trova il nostro Marco Mengoni, che di certo non ha sfigurato con Due Vite. Il successo netto che la canzone ha avuto nel Festival di Sanremo, si è confermato in Europa, non deludendo i pronostici, seppure non abbia raggiunto le vette della classifica. Il terzo posto infatti è stato sfiorato, con soli 12 punti di differenza tra lui e Noa Kirel.

Mengoni si è aggiudicato comunque il premio alla migliore composizione, a dimostrazione dell’alto gradimento del brano.

Anche il nostro cantante italiano ha già partecipato all’Eurovision, quando, nel 2013, vinse Sanremo con L’Essenziale. In quella edizione si classificò “solamente” settimo.

In un futuro molto prossimo, il 26 maggio, uscirà il nuovo album di Marco Mengoni: Materia (Prisma). È un lavoro importante, che va a chiudere una trilogia iniziata nel 2021 con Materia (Terra) e passata per Materia (Pelle) lo scorso anno. 

Questa estate il cantante di Ronciglione sarà impegnato in un tour italiano dal 17 giugno al 15 luglio. Inoltre dal 18 ottobre al 2 novembre sarà in giro per l’Europa. L’european tour avrà inizio a Barcellona e arriverà a Monaco, passando per Bruxelles, Amsterdam, Parigi, Francoforte, Vienna e Zurigo.

Le altre della Big Five? 

Non bene le altre finaliste di diritto. Francia e Spagna sono terminate rispettivamente al sedicesimo e diciassettesimo posto. 104 i punti accumulati da La Zarra con la sua Évidemment, mentre 100 sono andati a Blanca Paloma per Eaea. 

Malissimo Regno Unito e Germania che chiudono la classifica in questo ordine. Penultima posizione infatti per Mae Muller con I wrote a song; ultima invece per il gruppo metal tedesco Lord of the Lost con Blood & Glitter. 

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