Vorrei vivere in un film di Wes Anderson

Vorrei vivere in un film di Wes Anderson” canta i Cani.

Per i non addetti ai lavori, Wes Anderson è il regista della new generation che ha influenzato il cinema americano del Terzo Millennio, amato dal pubblico indie.

Nei suoi film sono molti gli elementi uniti per realizzare una perfetta composizione cinematografica, rara nel suo genere. Wes Anderson inizia sempre dai colori, ogni film ha una sua palette rigidamente rispettata, per dare vita alla realtà di ogni giorno. Le riprese geometriche quasi distraggono dalla trama del film, ogni dettaglio importante è al centro e Wes Anderson sa esattamente come guidare lo spettatore per tutto il film. Per finire, la colonna sonora diventa l’unica e vera protagonista del film, rigorosamente anni Ottanta, vintage ma neanche troppo.
Detto questo, tutti vorrebbero vivere in un film di Wes Anderson. Ma perché? Spieghiamolo attraverso una Top 5 di suoi film.

I Tenenbaum (2001)

Il dramma familiare, proprio come un libro strutturato in capitoli, di una famiglia borghese composta da un padre opportunista e una madre paziente, che hanno cresciuto tre bambini prodigio: il magnate immobiliare Chas, la drammaturga Margot e il tennista professionista Richie. Negli anni si sono un po’ persi e sono diventati adulti incasinati, si ritroveranno ancora una volta sotto lo stesso tetto nel tentativo di vivere. 

Il treno per il Darjeeling + Hotel Chevalier (2007)

I tre fratelli, orfani di padre, si ritrovano per mettersi in viaggio alla ricerca di se stessi, in India. Recuperare il legame che avevano un tempo non è una cosa facile, eppure ci proveranno. Indimenticabile è il corto Hotel Chevalier, sempre diretto da Wes.  Uno spaccato parigino, un racconto d’amore sulle note di “Where do you go to (My lovely)”.

Moonrise Kingdom (2012)

-Io ho sempre desiderato essere orfana. I miei personaggi preferiti lo sono, credo che abbiate vite più speciali

-Ti amo, ma tu non sai di che cosa parli.

Due ragazzini che si trovano a un passo dall’adolescenza, due outsider che, sulle note di Françoise Hardy, si danno il loro primo bacio. Sono Sam e Suzy, i protagonisti di Wes Anderson, così caparbi da da sovvertire l’ordine sociale. Pronti a fare i conti con il mondo, con le sue regole e le sue barriere, disposti a tutto per il loro amore. Un racconto di formazione in grado di emozionare, anche nelle scene più stravaganti.

Grand Budapest Hotel (2014)

Un concierge di un hotel eredita un dipinto prezioso da una anziana signora. Il profumatissimo Gustave era solito accompagnarsi alle clienti dell’hotel e con l’anziana signora aveva intrapreso una vera e propria relazione sentimentale. Quest’ultima, alla sua morte, gli lascia in eredità “Il ragazzo con la mela”, ma il figlio di questa signora non sembra prenderla molto bene e denuncia il concierge, accusandolo di aver ucciso sua madre. 

L’albergo è il vero protagonista del film e, come lo mostrano le inquadrature maniacali, la palette rosa dipinge l’ambiente e i suoi personaggi, creando un piccolo sogno a portata di uomo. Una sfida in cui Anderson mixa il dramma e il thriller, attraverso il tema politico. La malinconia del tempo perduto, che gli è valso ben nove candidature e quattro Premi Oscar.

The French Dispatch (2020)

Descritto da Anderson come “una lettera d’amore nei confronti dei giornalisti, ambientata nella sede di una rivista statunitense in una città francese del XX secolo“.

Alla morte del direttore del giornale, la redazione decide di pubblicare un’edizione speciale per commemorarlo attraverso i suoi migliori articoli pubblicati nel French Dispatch nel corso degli anni: tra questi, troveremo la ricostruzione del rapimento di uno chef, la storia di un artista condannato all’ergastolo per duplice omicidio e un reportage delle rivolte studentesche del Sessantotto.

Per concludere, nei film di Wes Anderson non c’è mi un lieto fine. Lasciano un retrogusto dolce amaro come la vita, nulla di più e nulla di meno. La dolcezza e la tenerezza di chi è riuscito a prendersi cura della parte un po’ bambina, dentro di noi, senza annientarla. Sono film da consigliare a tutti coloro che hanno ancora bisogno di sapere che dal mondo si può sfuggire, pur restando sempre qui.

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