“Per un pugno di dollari”: riscoprire gli spaghetti western

Spaghetti western è un genere di film di produzione italiana che risale agli anni Sessanta e Settanta. Per un pugno di dollari è considerato uno dei capisaldi del genere.

Non è il primo di una lunga serie di film ma è il primo film western che ritorna in mente, facente parte della Trilogia del dollaro, insieme a Per qualche dollaro in più (1965) e Il buono, il brutto, il cattivo (1966).

Un pistolero senza nome, americano, arriva a San Miguel, al confine tra l’America e il Messico, in un paese diviso tra due famiglie in guerra tra di loro. Da un lato troviamo i Rojo, una temutissima famiglia di tre fratelli, e dall’altro i Baxter, dove il capofamiglia John è lo sceriffo della cittadina. I Rojo sono commercianti di alcolici mentre i Baxter vendono armi; le forze delle due famiglie si equivalgono. Nel frattempo, due diligenze militari sono state sterminate al confine e le due famiglie di San Miguel cercano di accordarsi per una tregua. Il Gringo, però, decide di vendersi a entrambe le famiglie, facendo una sorta di doppio gioco e, al contempo, vuole salvare Marisol, prigioniera e amante di Ramon.

Scoperto e catturato dai Rojo, il pistolero viene torturato e imprigionato ma, con astuzia, riesce a liberarsi e a scappare da San Miguel, nascosto in una bara viene portato dal falegname/becchino Piripero in un rifugio sicuro per curarsi le ferite e rimettersi in forze per l’ultima letale battaglia. Nel frattempo, i Rojo credono che il pistolero si sia rifugiato dal Baxter, pertanto decidono di incendiare l’abitazione della famiglia, uccidendo tutti i suoi componenti. Ripresosi dalle ferite il pistolero fa ritorno a San Miguel e mentre i Rojo stanno torturando Silvanito affinché riveli dove si trova”l’americano”, lo scoppio di una dinamite li distrae e riempie di fumo la via principale. In lontananza, “l’americano” appare.

Mentre si avvicina, Ramon gli spara sei colpi di fucile, ma l’uomo continua a rialzarsi ad ogni colpo.

Al cuore Ramon, se vuoi uccidere un uomo devi colpirlo al cuore.

La tensione è palpabile e nessuno parla. L’americano alza il poncho e lascia cadere una lastra di metallo che porta i colpi del fucile, all’altezza del cuore. Gli uomini di Ramon estraggono la pistola ma l’americano è più veloce e li uccide. È la battaglia decisiva, quella tra il Gringo e Ramon.

Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con il fucile, quello con la pistola è un uomo morto.

Eppure, guardando la fine che a questo punto fa Ramon, non si direbbe.

Diretto da Sergio Leone e interpretato da Clint Eastwood, arriva al cinema nel 1964; è un capolavoro nato e sviluppato tra la polvere. In fase di costruzione erano poche le risorse economiche e ancora meno le risorse pubblicitarie. Cioè che viene apprezzato in questo genere di film è la spontaneità dei suoi personaggi. Negli spaghetti western, tutti fanno esattamente ciò che il pubblico si aspetta che facciano, anzi meglio. Silenzi, primi piani sullo sguardo dei suoi attori, montaggio lento, fa quasi pensare che ogni granello di polvere non sia messo lì per caso. L’attenzione ai particolari non è poca cosa.

Essendo il primo film di questo genere a essere trasmesso negli Stati Uniti, molti membri della troupe e del cast dovettero americanizzare anche i loro nomi: da qui Sergio Leone diventa Bob Robertson (in memoria del nome d’arte del padre Roberto Roberti), Ennio Morricone firmò la colonna sonora con lo pseudonimo Don Savio e Gian Maria Volonté nei panni del terribile Ramon Rojo diventa Jhon Wells. Per un pugno di dollari diventerà uno dei film western più copiati, generando, sull’onda del successo ripetibile.

Consigliato a chi ha voglia di scoprire che genere di film apprezzavano i propri genitori, apprezzabile e inimitabile, sa come mantenere viva l’attenzione dello spettatore senza mai annoiare. Gli spaghetti western sono un genere di film da non sottovalutare e che meritano ancora di essere guardati. Saranno le musiche del Maestro Morricone, sarà la suspense, sarà il fascino degli attori di una volta, gli ingredienti ci sono tutti. Senza colpi di scena o lotte rivisitate in fase di montaggio, è tutto vero, solo condito con un po’ di ketchup in più.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.