Annie Ernaux

Annie Ernaux, un classico contemporaneo

Annie Ernaux è una scrittrice francese, tra le più autorevoli del panorama letterario. Pubblicata e studiata in tutto il mondo, è considerata un classico contemporaneo per aver trasformato il genere della biografia in uno strumento di indagine politica e sociale. Nel 2022 è stata inoltre insignita del Premio Nobel per la letteratura.

Una breve biografia di Annie Ernaux

Annie Duchesne nasce a Lillebonne, in Normandia, il 1º settembre 1940, in una famiglia di modeste condizioni. Annie cresce a Yvetot, dove i genitori gestiscono un bar-drogheria. Si iscrive in seguito all’Université de Rouen, alla Facoltà di Lettere. Terminati gli studi, inizia la carriera come insegnante di Lettere al Liceo. Nel 1964 sposa Philippe Ernaux, con cui avrà due figli, ma il matrimonio termina nel 1980, quando il marito decide di lasciarla.

Il riscatto sociale ottenuto grazie ai suoi studi costituisce per Annie Ernaux un momento di svolta, la possibilità di passare dalla condizioni di svantaggio della sua infanzia a quella “borghese” dell’età adulta.

Negli anni Settanta, inoltre, si unisce alle lotte del movimento femminista, pubblicando anche degli articoli su «Le Monde»

Qualche titolo

Il primo romanzo è Gli Armadi Vuoti, pubblicato nel 1974, a cui seguono Ce Qu’ils Disent ou Rien (1977) e La Femme Gelée (1981), che insieme costituiscono una trilogia. Il suo quarto romanzo, Il Posto, vince il Premio Renaudot nel 1984: il romanzo autobiografico racconta l’infanzia dell’autrice e i luoghi in cui è cresciuta, tra cui il bar gestito dai genitori. In questo romanzo Annie Ernaux indaga il processo di maturazione, che l’ha portata ad affermarsi socialmente attraverso lo studio, ma ad allontanarsi dalla sua famiglia. Questa infatti viene percepita dall’autrice come lontana dal suo orizzonte culturale e dalle sue nuove consuetudini.

Segue poi Una Donna, nel 1988, Annie Ernaux affronta invece il delicato tema della perdita della madre, a cui si accompagna anche una maturazione nello stile. Altri titoli celebri della scrittrice sono L’Evento (2000), e Gli Anni (2011).

La peculiarità della scrittura di Annie Ernaux

La particolarità della scrittura di Annie Ernaux è che è difficilmente classificabile in un genere letterario: è qualcosa di più peculiare. Negli anni Ottanta la stessa autrice chiese alla casa editrice francese Gallimard di eliminare dalle copertine dei suoi libri qualsiasi etichetta di genere. Secondo Annie Ernaux, la scrittura è un atto politico e uno strumento fondamentale per sensibilizzare i lettori su tematiche spesso trascurate — se non addirittura censurate — dal canone letterario tradizionale, come il privilegio di nascita, la disparità di genere causata dalla società patriarcale, la sessualità femminile e tutte le esperienze delle persone comuni e delle minoranze, da lei chiamate petit gens.

La scrittura come atto politico: L’Evento

L’Evento, romanzo di natura autobiografica, è senza dubbio emblematico: nel 1963, una giovane studentessa universitaria è costretta a ricorrere a un aborto clandestino per interrompere la sua gravidanza. In Francia infatti l’aborto è ancora illegale. La sola parola è ancora un tabù, non ha un posto nel linguaggio, e praticarlo è considerato un male assoluto:

Ho dovuto fare uno sforzo per uscire dal sole invernale di place Saint-Marc, dalla canzone di Suor Sorriso e anche dallo studio ovattato del dottore di cui ho dimenticato il nome, in boulevard de l’Yser. Per strapparmi dallo sprofondarsi delle immagini e cogliere quella realtà che — invisibile, astratta, assente nel ricordo — mi sbatteva in strada all’improbabile ricerca di un medico: la legge.

Era dappertutto. […]

Nell’impossibilità assoluta di immaginare che un giorno le donne avrebbero potuto liberamente decidere di interrompere una gravidanza. E, come al solito, era impossibile determinare se l’aborto era proibito perché era un male o se era un male perché era proibito. Si giudicava in base alla legge, non si giudicava la legge.

Un’esperienza umana totale

Attraverso la ricostruzione di una vicenda individuale — nonché autobiografica — Annie Ernaux restituisce l’immagine di un’esperienza umana totale. È l’immagine di tutte le donne che non hanno avuto la possibilità di far sentire la loro voce.

Può darsi che un racconto come questo provochi irritazione, o repulsione, che sia baciato di cattivo gusto. Aver vissuto una cosa, qualsiasi cosa, conferisce il diritto inalienabile di scriverla. Non ci sono verità inferiori. E se non andassi fino in fondo nel riferire questa esperienza contribuirei a oscurare la realtà delle donne, schierandomi dalla parte della dominazione maschile del mondo.

Il Premio Nobel

Annie Ernaux è molto amata in tutto il mondo, anche in Italia. Infatti nel 2022 è stata insignita del Premio Nobel per la Letteratura per il coraggio e l’acutezza clinica con cui svela le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria personale”. La memoria le fornisce la prova della realtà, diviene così lo strumento di indagine politica e sociale, strumento di lotta all’oppressione e di difesa delle donne. A poche ore dall’assegnazione del premio, Ernaux ha infatti dichiarato:

Lotterò fino al mio ultimo respiro affinché le donne possano scegliere se essere madri o meno: la contraccezione e il diritto all’aborto sono un diritto fondamentale, la matrice della libertà delle donne.


FONTI

Annie Ernaux, L’Evento, L’Orma Editore, 2019

LOrmaEditore.it

IlLibraio.it

Ansa.it

LoSbuffo.it

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