Macklemore and Ryan Lewis: winners are not born, they are self-made

Al decimo anniversario dell’uscita dell’album che lo ha lanciato verso il successo, Macklemore ripercorre l’ultima decade ricca di successi, ringraziando Ryan Lewis – amico e produttore del rapper – e i fan per il loro aiuto e il loro sostegno.

The Heist: from the bottom to the top

Il 9 ottobre 2012 Macklemore e Ryan Lewis rilasciano il loro album di debutto, The Heist, cambiando completamente e imprevedibilmente le loro vite. Grazie a hit di incredibile successo come Thrift shop e Can’t hold us, l’album ha avuto un boom inaspettato, raggiungendo la seconda posizione in classifica sia sulla ARIA Albums Chart sia su U.S. Billboard 200. Ancora più inaspettata è la vittoria del nuovo duo di un Grammy Award per il miglior album rap, superando persino Kendrick Lamar.

10 anni dopo, Macklemore condivide una riflessione sul suo canale Instagram:

We were in a cramped 300 sq ft studio off 109th and Aurora in Seattle. Our small studio space doubled as a recording studio and our operations center. It’s where I first sat with Ryan on our Craigslisted couch and said “I have a concept for a song. Hear me out… It’s about thrift shopping.”

In un lungo post, il rapper riflette sui suoi numerosi ricordi in quel luogo:

We edited music videos, ate Jimmy Johns, stayed up until 3am working and then started again the next day, 7 days a week (we ate hella Jimmy Johns). Our gator skin CD’s literally piled up to the ceiling as we hired friends from high school to help package and ship. It was where Ryan became more than just someone I made music with, he became my brother. It’s the space where Tricia came to us and said “I have an idea for an album name… The Heist”.

La teoria delle dieci mila ore

Malcom Gladwell, noto sociologo canadese, sosteneva nella sua opera “Outliers” che chiunque può primeggiare in una disciplina se vi si applica intensamente e per un determinato periodo. È così che nasce la teoria delle 10 mila ore, ottenute moltiplicando 8 ore al giorno per 1250 giorni, che corrispondono a circa 3 anni e mezzo. Secondo Gladwell, chiunque può avere successo in qualsiasi cosa, applicandovisi costantemente per tale periodo di tempo.

Su questa teoria Macklemore ha scritto la canzone Ten Thousand Hours, che è l’opening track di The Heist:

The greats weren’t great because at birth they could paint

The greats were great because they’d paint a lot

Sicuramente la pratica e la dedizione non sono gli unici elementi necessari per inseguire la strada del successo: spesso senza il talento e la fortuna non si va troppo lontano. Essi possono apparentemente sembrare fattori puramente casuali, la cui presenza o assenza è affidata alla sorte. Eppure ciò non è del tutto vero: Macklemore ci spiega che è anche una questione di mentalità, visione, rischio e azzardo:

I stand here in front of you today, all because of an idea

I could be who I wanted if I could see my potential

And I know that one day, I’ma be him

Put the gloves on, sparring with my ego

Everyone’s greatest obstacle, I beat him

Sono tutti questi ingredienti ad averlo formato come persona e come artista: tutto ciò ha dato un senso all’esperienza stimolante ed emozionante del fidarsi del proprio istinto per iniziare a seguire il suo percorso, non dimenticandosi mai che «a life lived for art is never a life wasted».

Wing$: we are what we wear

Wing$ è il singolo ufficiale di debutto, rilasciato il 21 gennaio 2011 e prodotto da Ryan Lewis. Il brano arriva al quarantesimo posto nella Hot R&B/Hip-Hop Songs e al dodicesimo posto nella Billboard’s Bubbling Under Hot 100 Singles chart.

Wanted to be him

I wanted to be that guy, I wanted to touch the rim

I wanted to be cool, and I wanted to fit in

I wanted what he had, America, it begins

Tema centrale del brano è la ricerca della propria identità attraverso i mezzi del consumismo e l’effimera felicità legata all’infatuazione verso i loghi e i brand e al potere di acquisto che essi possiedono. Tramite l’esempio del paio di scarpe Nike, il rapper cerca di dipingere un’immagine più ampia dell’essenza del consumatore, tracciando il lignaggio dei suoi primi ricordi di desiderio infuso di acquisto.

Look at me, look at me, I’m a cool kid

I’m an individual, yeah, but I’m part of a movement

My movement told me be a consumer

And I consumed it

They told me to just do it

I listened to what that swoosh said

Can’t hold us: il singolo dal doppio diamante

Il secondo singolo dell’album è Can’t Hold Us, scritta e cantata dal duo Macklemore e Ryan Lewis insieme al cantante Ray Dalton. La canzone è una sleeper hit, in quanto rilasciata il 16 agosto 2011 ma diventata un successo nel 2012 e 2013. Raggiunge il primo posto nella Billboard Hot 100 e il video viene nominato per la categoria Best Music Video ai Grammy Awards.

Mentre ripercorre la storia del disco, Macklemore ricorda l’insistenza di Ryan nell’utilizzare il chorus scritto da lui:

Ryan first played me this anthemic stadium sounding beat that I had no idea what to do with, and every couple months he would say to me “Bro, you HAVE to write to this one” (Can’t Hold Us).

Ed è così che nasce quell’incalzante ritornello che ha reso inconfondibile questa canzone:

Can we go back? This is the moment

Tonight is the night, we’ll fight ‘til it’s over

So we put our hands up like the ceiling can’t hold us

Like the ceiling can’t hold us

Can we go back? This is the moment

Tonight is the night, we’ll fight ‘til it’s over

So we put our hands up like the ceiling can’t hold us

Like the ceiling can’t hold us

Su Instagram, Macklemore rievoca le difficoltà iniziali e i rifiuti ricevuti con questo brano, ma soprattutto la tenacia con cui è stato portato avanti e che infine li ha ripagati:

We played Can’t hold us for multiple labels, everyone passed on signing us, so we did it ourselves. A decade later and we’re 1 of 20 acts in the history of music to go Double Diamond, and the only one to do it independently. Bet on yourself and believe in your art, even when nobody else does. The people that are supposed to find it will. And your kids will care more about the bubble wrap than your plaque.

L’impatto sociale di Same Love

Il terzo singolo dell’album è la celeberrima Same Love, cantata in collaborazione con la cantautrice americana Mary Lambert. Il brano contiene un campionamento del classico del 1965, People Get Ready, del gruppo musicale The Impressions. Rilasciato il 18 luglio 2012, diventa subito una hit e uno dei principali inni delle comunità LGBT+ di tutto il mondo e in particolare del Washington Referendum 74, schierandosi completamente a favore del diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso e criticando l’omofobia presente nella cultura hip hop.

Il video musicale, diretto da Ryan Lewis e Jon Jon Augustavo e prodotto da Tricia Davis, debutta su Youtube il 2 ottobre 2012 e in sole ventiquattr’ore ottiene 350 mila visualizzazioni. Racconta la vita di un uomo, mostrando decennio per decennio la storia d’amore con il suo compagno, i conflitti sociali e le difficoltà che affrontano in relazione al loro orientamento sessuale, il matrimonio e infine la separazione definitiva solo in punto di morte. Il video ha ricevuto un premio agli MTV Video Music Awards 2013 nella categoria Best Video with a Message.

It’s the same hate that’s caused wars from religion

Gender and skin color

Complexion of your pigment

The same fight that lead people to walk-outs and sit-ins

It’s human rights for everybody

There is no difference

La canzone non è solo una presa di posizione da parte di Macklemore, Ryan Lewis e Mary Lambert (“no freedom ‘til we’re equal, damn right I support it!”), è bensì una critica nei confronti di chi non supporta i pari diritti per i membri della comunità LGBT+: i tre artisti chiamano in causa i conservatori di destra e i gruppi religiosi, così come tutti coloro che utilizzano termini legati all’omosessualità con un’accezione negativa e denigratoria.

No law’s gonna change us

We have to change us

Whatever god you believe in

We come from the same one

Strip away the fear

Underneath it’s all the same love

About time that we raised up

Le leggi che tutelano i diritti LGBT+ sono fondamentali per progredire come singoli e come società, ma non bastano: è indispensabile scegliere di cambiare mentalità, di mettere in discussione i pregiudizi e di ricalibrare i valori di rispetto reciproco e di uguaglianza. E la musica non può far altro che cercare di diventare un catalizzatore del cambiamento e del raggiungimento di tali obiettivi.

L’anti-rap di Thrift Shop

Thrift Shop, featuring Wanz, è il quarto singolo del disco. Rilasciato il 27 agosto 2012, raggiunge la prima posizione sulla Billboard Hot 100 e vi rimane per sei settimane non consecutive, diventando successivamente una sleeper hit e vendendo più di 6 milioni di copie solo negli Stati Uniti. Il 29 agosto viene rilasciato il video, che ottiene nel giro di un mese più di 1.7 miliardi di visualizzazioni sul canale Youtube. Inoltre nel 2014 vince il premio come Best Rap Performance e il premio come Best Rap Song ai Grammy Awards.

I wear your grandad’s clothes

I look incredible

I’m in this big ass coat

From that thrift shop down the road

 

I’m gonna pop some tags

Only got twenty dollars in my pocket

I, I, I’m hunting, looking for a come-up

This is fucking awesome

La canzone illustra l’interesse di Macklemore nell’acquisto di abbigliamento economico da negozi dell’usato, disdegnando le etichette e le tendenze dei designer. Il rapper spiega che adora indossare “your grandad’s clothes” e comprare impulsivamente abiti e accessori originali e unici. Focus del brano è quello di attaccare lo stile di vita proposto da molti rapper, che ostentano il superfluo e spendono tutto in vestiti per fare sfoggio di uno stile di vita che punta sempre all’eccesso. Macklemore vuole lanciare il messaggio opposto: acquistando in seconda mano è possibile trasformare il risparmio in uno stile personale e innovativo. Questo nuovo concetto, unito a un beat contagioso e a un riff accattivante, fanno sì che Thrift Shop diventi una delle hit di maggior successo di sempre.

White Walls: livin’ his best life

L’ultimo singolo dell’album è White Walls, rilasciato l’8 ottobre 2013, in cui sono i presenti i featuring del rapper Schoolboy Q e la cantante Hollis. Nel 2013 la canzone ha raggiunto la quindicesima posizione sulla Billboard Hot 100, mentre nel novembre 2020 è andata virale su TikTok. Il video è uscito il 9 settembre 2013 e presenta molte apparizioni di rapper americani, tra cui A$AP Rocky, Trinidad Jame$, Wiz Khalifa, Big Boi e Sir Mix-a-Lot, così come anche DJ Drama.

I got that off-black Cadillac, midnight drive

Got that gas pedal, leaning back, taking my time

I’m rolling that roof off, letting in sky

I shine, the city never looked so bright-bright

Se a un primo ascolto può sembrare un brano leggero, White Walls ha in realtà un senso metaforico intimo: allude al cambiamento dello stile di vita di Macklemore, che smette di continuare a cercare di essere qualcun altro e si evolve nel vero sé stesso.

When you’re in the middle of making art you never know what will resonate. When the intangible magic will seep into the creative process and transform you into a conduit for something beyond comprehension.

When the seed of an idea, a concept or a melody will grow bigger than the confines of perceived potential. Looking back, it’s always easier to reflect on where something ended up, rather than what it took to get there. It was these countless small moments on 109th and Aurora that led me to today.

Scrive così il rapper, ringraziando tutti i fan che hanno consigliato di ascoltare il suo album realizzato in collaborazione con Ryan Lewis, tutti coloro che hanno comprato biglietti e hanno partecipato ai loro concerti, tutti quelli che hanno acquistato del merchandise o che hanno in qualche modo supportato i due artisti e la loro musica.

“The Heist was a glitch, an outlier, the left field cinderella story that was created by the fans”: artisti e fan hanno fatto insieme la storia, creando la prova inconfutabile che 10 mila ore o più dedicate all’arte non saranno mai tempo sprecato.

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