Il balaclava: dalla moda alla società

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Il balaclava è uno degli accessori che nell’ultimo anno ha ottenuto più popolarità e successo nel mondo della moda. La piattaforma di moda Lyst ha riportato che le ricerche per copricapi maschili sono cresciute del 344% tra il 2021 e il 2022. In più, il balaclava è stato selezionato come il prodotto più popolare della fine del 2021, basandosi sui dati riportati da Google, Instagram e dalla piattaforma di resell di abbigliamento Depop.

Inoltre, è stato considerato da molti esperti come il trend chiave del 2022, dopo essere stato indossato da molti tra i musicisti e gli sportivi più famosi. E non finisce qui, come riportato dal Guardian, le ricerche di balaclava sulla piattaforma StockX sono aumentate più di 5 volte nello scorso anno.  

Ci sono diversi motivi per cui il balaclava è diventato così popolare negli ultimi due anni. 

Innanzitutto, la pandemia di Covid-19 ha avuto un forte impatto sull’utilizzo di questo particolare capo. Con il virus, nasce anche l’esigenza di coprirsi naso e bocca per evitare di trasmetterlo e di esserne contagiati. Secondariamente, spostandoci in un ambito più allegro e leggero, è stato molto popolarizzato da personaggi famosi come Kanye West, ASAP Rocky, Kim Kardashian, nelle loro variazioni. 

Mille modi per cucire un balaclava

E infine, anche questa volta, l’ascesa astronomica di questo accessorio è dovuta al mondo dei social media, in particolare TikTok. Grazie alle migliaia di tutorial che spiegano come indossarlo o come confezionarne uno a mano. Il fai-da-te è infatti, in questo caso, uno dei motivi per cui molti utenti di internet si sono divertiti a creare i propri balaclava ai ferri o all’uncinetto, personalizzandolo nei modi più svariati.

C’è chi ha optato per un colore semplice come il nero, chi ha creato dei pezzi multicolor, con fantasie colorate o a quadri, chi si è divertito ad aggiungere particolari come cuori, orecchie da coniglietto o iniziali per renderlo ancora più suo. 

Balaklava

Il balaclava ha, in realtà, una lunga storia. Conosciuto in italiano con il termine passamontagna, la sua praticità sta nell’essere un accessorio che garantisce una copertura integrale del viso, proteggendo chi lo indossa dalle temperature più rigide.

Il termine balaclava ha più di 100 anni. È il nome di una antica città della Crimea, Balaklava, che attualmente costituisce uno dei sobborghi della città di Sebastopoli. Durante la guerra di Crimea, che si combatté tra il 1853 e il 1856, la piccola cittadina divenne presto la città più associata alla guerra, esattamente come lo sono, oggi, le città di Tripoli o Bagdad, tristi campi di battaglia.

Nel 1854, tutto il mondo ebbe mdo di conoscere Balaklava, una piccola città dove gli inglesi subirono una sonora sconfitta contro le truppe russe, dovuta anche al gelido inverno e alla mancanza di approvvigionamenti adeguati. Così, le donne inglesi pensarono bene di inviare ai loro soldati un copricapo che li proteggesse dalle rigide temperature russe. Questo nuovo copricapo, appunto, prese il nome della città all’epoca russa. 

Tra passerelle e musica, l’ispirazione sovietica

L’origine sovietica del balaclava è ancora viva nei trend che hanno contribuito a portarlo all’apice della popolarità. Tra i precursori del trend vediamo il rapper ASAP Rocky, quando, nel 2019, rilascia il suo singolo chiamato Babushka Boy, in cui indossa una sciarpa a coprirgli la testa come appunto una babushka (nonna) russa.

Inoltre, tra i personaggi noti che subito vengono in mente quando si parla di balaclava, troviamo i membri del gruppo musicale attivista femminile Pussy Riot.

Il trend di questi copricapi sempre più particolari, a poco a poco, si estende, portando con sè anche la sottile ispirazione sovietica che ha portato il balaclava a essere quasi uno status symbol. Il richiamo a un passato sovietico sembra essere palese. Lo si evince anche nelle collaborazioni tra Adidas e brand di lusso come Gucci o Balenciaga. Adidas è, infatti, un marchio-simbolo della popolazione slava/sovietica post comunista.

Non a caso, Demna Gvasalia, il  direttore creativo georgiano di Balenciaga, ha popolarizzato al massimo il balaclava, utilizzandolo in passerella in numerose occasioni. Ha portato la sua estetica in passerella e addosso alle più grandi celebrità del mondo. È Kim Kardashian la musa di Balenciaga che ha indossato una versione integrale del balaclava al Met Gala 2021, disegnato ovviamente da Demna.

Critiche da Occidente a Oriente

Ovviamente, le critiche di internet non si fanno attendere. Nemmeno il balaclava è esente dalle frecce della rete. Molte femministe e attiviste hanno definito il capo come inappropriato e irresponsabile, proprio per l’associazione del balaclava con la criminalità e in particolare con gli attacchi a sfondo sessuale verso le donne. 

Non sono mancate le critiche anche da parte di chi, come le donne musulmane, viene discriminato per l’utilizzo del velo. Una discriminazione che non devono subire, invece, le donne caucasiche, che scelgono di indossare il balaclava per ragioni ben diverse, o che, comunque, si coprono i capelli con piglio sicuramente diverso. Le donne occidentali, al contrario, con indosso il balaclava diventano, addirittura, delle icone di stile.

Una realtà discrimintoria chiaramente visibile in Francia, dove, negli ultimi anni, la legge è stata particolarmente dura nei confronti delle donne che indossano l’hijab. Fino al 2014 in Francia era, infatti, vietato giocare a calcio alle donne che portavano l’hijab. Proprio all’inizio del 2022 il divieto è stato esteso a tutti gli sport, in modo da promuovere la neutralità delle competizioni.

Vogue France, invece, ha spesso apprezzato il balaclava e copricapi simili addosso a personaggi come Julia Fox e Kanye West.

Non sono mancate controversie nemmeno per quanto riguarda alcuni particolari pezzi di collezione. Gucci nel 2018 è stato accusato di blackface, ovvero di imitare e prendere in giro le parvenze di una persona di colore.

Il balaclava-dalla moda alla società

Alcune critiche sono sicuramente degli spunti interessanti di riflessione. Altre lasciano il tempo che trovano, dimenticate dalla successiva ondata di indignazione di internet che ormai è piuttosto prevedibile e purtroppo inarrestabile. Nonostante tutto, però, è interessante vedere come un semplice capo d’abbigliamento possa essere divisivo e far salire a galla alcune impellenti problematiche della società in cui viviamo. Questo non fa altro che confermare quanto la moda sia una forma d’arte partecipe e viva al pari delle altre.

FONTI

www.theguardian.com

russiaintranslation.com

www.domusweb.it

www.inverse.com

CREDITI

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