Chanel sbarca a Dakar

I Métiers d’Art di Chanel

Presentata ogni anno a dicembre, la maison Chanel porta in passerella la collezione pret-à-porter Métiers d’Art fin dal 2002. Un evento al di fuori dalle sfilate ufficiali per celebrare l’eccezionale savoir-faire degli artigiani. Quest’anno Chanel sbarca in Africa.

Per anni Karl Lagerfeld è riuscito a catturare la storia di Chanel individuando una città legata al passato o al presente della maison. Questa città, quindi, diventa il tema vero e proprio della collezione attraverso cui il celebre Lagerfeld ha reso omaggio al lavoro degli atelier e alle loro competenze specializzate, rivisitando i codici della maison stessa.

Stagione dopo stagione, gli artigiani interpretano abilmente i disegni del direttore creativo con grandissima dedizione. 

Il loro è un modo di lavorare artigianale nel senso migliore del termine, perché in ciò che è artigianale c’è l’arte. L’arte del fare bene le cose. Un’arte applicata. Ed è davvero meraviglioso. Credo che l’immagine di questa collezione si rifletta in quella ricercatezza che bisogna guardare da vicino, quasi toccare, per capire come è fatto e per apprezzare davvero la bellezza di questo lavoro

spiega Karl Lagerfeld.

Chanel è l’unica maison ad avere dedicato ai Métiers d’Art un’intera collezione a sé stante, con l’intento di dare continuità alla tradizione e alla loro straordinaria esperienza. Per più di dieci anni, questa collezione è cresciuta costantemente e ora possiede una propria identità.

Le città di Tokyo, New York, Montecarlo, Londra, Mosca, Shanghai, Istanbul, Bombay, Edimburgo, Dallas sono solo alcune delle città in cui sono state presentate le collezioni Métiers d’Art.

Chanel sbarca in Africa

Tailleur, pantaloni a zampa, cappotti avvitati, camicie oversize. Ecco gli ingredienti principali che Chanel ha portato in passerella a Dakar, nel cuore del Senegal. A scaldare l’atmosfera però sono stati i colori vividi, le paillettes, il pizzo e le stampe floreali, che da sempre caratterizzano gli atelier del continente africano. Perle e tessuti locali si intrecciano infatti in un perfetto connubio che rende omaggio alla cultura locale. 

L’idea del progetto è costruire un ponte tra la scuola in Montfermeil e la scuola di Dakar. È uno scambio. Abbiamo spiegato il progetto agli studenti, dato loro una visione. Loro hanno suggerito poi dei contenuti restando fedeli al mondo Chanel, pur rispettando la propria identità artistica.

Ha concluso Virginie Viard, direttore artistico.

Lo scambio culturale con il Senegal è, infatti, un progetto a lungo termine: la casa di moda francese intende portare avanti questa sinergia che si rinforzerà a Gennaio 2023, quando alcuni rappresentanti di Parigi arriveranno a Dakar per lanciare, con il supporto dell’Institute Fondamental d’Afrique noire, un progetto che mira a tramandare e attingere alle tradizioni sartoriali senegalesi. Chanel inoltre contribuirà alla ristrutturazione del Palazzo di Giustizia che risale al 1959.

Il fil rouge dell’iniziativa internazionale della maison è la celebrazione della bellezza dell’artigianato, la promozione del know-how e la volontà nel sostenere le attività locali, ponendo l’attenzione sul savoir faire che resta l’elemento centrale del progetto Métiers d’Art, come detto sopra.

La sfilata

Ad aprire la sfilata la coreografia di Dimitri Chamblas sulle note della cantante Obree Daman accompagnata dal coro. Un vero e proprio evento culturale con musica, danza e cinema, alla riscoperta della cultura senegalese. 

A ispirare le creazioni artistiche è stato anche lo spirito di libertà degli anni Settanta, che rivive attraverso le molteplici sfaccettature della sua cifra stilistica, dal pop al funk, passando per il punk e il soul.

Tinte Chanel

Anche il make up labbra e unghie segue un mood naturale. La bocca è resa turgida, luminosa e levigata dal rossetto idratante Rouge Coco Flash nella shade 84 Immédiat, mentre le unghie sono lucidate dal classico smalto Chanel 167 Ballerina. Sugli occhi il trucco è essenziale, con alcune pennellate di oro metallico. Le palette scelte per realizzarlo sono Les 4 Ombres 274 Codes Élégants e Les Beiges nella variante Deep. Immancabile, poi, la matita nera Noir Allure.

La moda nel Continente Nero

Eleganza, vivacità dei colori, sonorità. Questi i pilastri della moda del Continente Nero.

Se volessimo, infatti, aprire uno scorcio in questa direzione, penseremmo ai ritratti raffinati in bianco e nero di Seydou Keita che, con le sue istantanee, mostra il valore artistico del costume e della moda malinese del XX secolo.

Elemento emblematico in questo senso è anche la musicalità degli stessi vestiti: i lunghi abiti che strisciano sulla terra rossa, i monili che tintinnano a ogni passo, la gestualità ritmica tipica della loro cultura, la voce, così come il profumo, che avvolge le sue affascinanti donne.

Ogni dettaglio rappresenta uno specifico linguaggio ancestrale. Le stesse acconciature hanno una puntuale comunicazione: identificano uno status sociale, una propria emotività o un’appartenenza. Le treccine aderenti, cornrows, non sono semplici “treccine”: il solo atto dell’intreccio, di come vengono unite le ciocche, è un rito tramandato di generazione in generazione, tipico di ogni famiglia e tribù.

Le stoffe

Chanel sbarca in Africa facendosi avvolgere dai tessuti del continente più caldo. Le stoffe stesse parlano della loro Africa: il bogolan vegetale, ricco di pittogrammi volti a raccontare la storia della propria tribù, il velluto di corteccia, i kente, la stoffa del Ghana simile alla seta ma dai colori puri, declinato in fantasie che mostrano la tradizione. E ancora: il kasai, il bati, il kuba, vivo di simbolismi geometrici.

Un capitolo a parte per il wax, la lavorazione portata dagli olandesi ma destinata a diventare il tipico tessuto del Giava, nonché trama per eccellenza dell’Africa. Ricco di colori e pattern, caratterizzati dalla tinta in cera, ogni anno vengono proposti più di cento disegni nelle diverse regioni.

Il Made in Africa

Lo stile africano, tribale, la moda Made in Africa, è, spesso, ben lontana dagli stereotipi globali, presenta una sua specifica connotazione estetica, è un linguaggio a sé. Risulta essere un sapiente mix tra originalità stilistica e valorizzazione delle tradizioni culturali, con un occhio strizzato alla contemporaneità. Un’espressione creativa a tutti gli effetti, legata profondamente alla sua storia, alla sua Africa.

Proprio per queste ragioni il Continente Nero continua a sedurre la fashion industry ispirando collezioni, mostre ed eventi internazionali. Dalle stampe esotiche di Stella Jean alle linee ispirate ai safari di Ralph Lauren, passando per Thakoon e Giambattista Valli, il vento della moda africana sembra, dunque, aver investito le grandi passerelle delle capitali europee.

Oggi è Chanel a essere approdata nel cuore dell’Africa. Chi sarà il prossimo?


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