“Bodies Bodies Bodies”: come una festa diventa una trappola mortale

Alcuni adolescenti si ritrovano in una villa sperduta nel nulla per passare una serata tra sesso e alcol, ma qualcosa va storto.
Le premesse ci sono tutte: un gruppo di ragazzi che vuole divertirsi, una location pazzesca con tanto di giardino con annessa piscina, un tremendo uragano in arrivo, ma soprattutto un finale per niente rassicurante. È così che si presenta il nuovissimo film horror diretto dalla scrittrice olandese Halina Reijn. Già conosciuta dal pubblico per la sua bravura attoriale, Halina si forma presso l’Accademia teatrale di Maastricht improntando la sua carriera verso la recitazione, ma quest’anno debutta insieme per il grande schermo con la sua prima opera totalmente in lingua inglese. Bodies Bodies Bodies.

La genesi

Tratto da un racconto di Kristen Roupenian, Bodies Bodies Bodies è stato presentato in anteprima al South by Southwest il 14 marzo 2022 e successivamente distribuito nelle sale americane. Non ancora disponibile in Italia, la pellicola è fortemente attesa grazie anche al — giovanissimo — cast con alcuni degli attori più acclamati del momento. Prima tra tutti Rachel Sennot nel ruolo di Alice, che ha avuto grandissimo successo lo scorso anno nel film distribuito da Mubi Shiva Baby, una commedia amarissima che tratta di tematiche religiose e dell’identità di genere in una società fin troppo bigotta.

Bodies Bodies Bodies è un film semplice, con una struttura chiara fin dall’inizio e forse fin troppo prevedibile. Ma senza dubbio l’intrattenimento non manca grazie anche alla caratterizzazione dei diversi personaggi, che si ritrovano riuniti in questa villa come in un moderno Decamerone a fare i conti con le proprie insicurezze e pregiudizi. Dopo numerosi drink e l’utilizzo di qualche sostanza stupefacente, il gruppo di ragazzi decide di giocare ad un gioco di ruolo dai presupposti abbastanza macabri. Ovviamente non finirà bene, ma questo si capisce già dal cliché della corrente interrotta bruscamente nel bel mezzo della serata in circostanze sconosciute.

Da questo momento in poi ci sarà un crescendo di tensione innegabile dato dalla presenza di un killer che inizia, uno dopo l’altro, ad uccidere tutti i presenti. Accusandosi a vicenda, i ragazzi capiscono che non possono fidarsi di nessuno, soprattutto dei due nuovi arrivati: Ape — la nuovissima fidanzata di Sophie, una delle veterane del gruppo — e David, trentenne appena conosciuto da Alice con il quale intrattiene una relazione sentimentale da ben due settimane.

Un omaggio ad Agatha Christie?

Dopo la prima vittima, Max, i due diventano i capri espiatori della vicenda, innescando una caccia al ladro incessante che si alterna a momenti di carneficina a causa delle continue morti improvvise. Il paragone con il romanzo giallo di Agatha Christie Dieci piccoli indiani, sorge più che spontaneo. Uscito dapprima a puntate sul giornale inglese Daily Express nel giugno del 1939, la storia ebbe un successo straordinario per via della sua particolare struttura narrativa. La storia infatti è un giallo sviluppato seguendo i canoni dell’enigma della camera chiusa doppia: i delitti si svolgono in un unico ambiente circoscritto e l’assassino deve quindi trovarsi per forza tra i presenti. Il colpo di scena finale consiste nel fatto che i personaggi muoiano tutti uno dopo l’altro. Questo tipo di racconto riscosse e riscuote tutt’ora un grande successo anche in campo cinematografico poiché, l’assenza del detective dalla scena del crimine fa emergere con forza narrativa il leitmotiv del rapporto fra il bene e il male: la falsità e la colpevolezza dei presenti sulla scena del crimine che l’inesorabile giustizia li porterà a morire uno alla volta senza che nessuno possa porvi fine.

L’ambientazione tipicamente teatrale inoltre non è da considerare puramente casuale, se si pensa al passato recitativo della regista Reijn. Per esaltare questa decisione, fondamentali la scelta della colonna sonora e della fotografia, decisamente azzeccate e funzionali alla narrazione. Composta dall’artista africano Disasterpeace, la musica è caratterizzata da sonorità elettroniche estremamente pungenti che si amalgamano perfettamente con l’andamento della narrazione.

La Gen-Z e i social media

Altra tematica fondamentale che sostiene Bodies Bodies Bodies è senza dubbio quella sociale, evidenziata dal tema dell’amicizia e più in generale delle relazioni nella nostra società odierna. La pellicola può essere letta come se fosse uno studio psicologico degli archetipi dell’amicizia nell’era digitale profondamente influenzata dalle apparenze. La Gen-Z viene qui tratteggiata come una generazione fragile e senza alcuna certezza, facilmente influenzabile dai media e senza una reale posizione critica individuale. Alcuni stereotipi — forse un po’ troppo forzati — sono imprescindibili in un film del genere, ma fortunatamente non appesantiscono mai la trama e non cadono mai nel ridicolo, sostenendone anzi il ritmo serrato soprattutto dopo la prima metà del film.

La sana competizione tra i protagonisti, alienati dai social e che si attaccano a vicenda a colpi di insulti neanche si trovassero in un reality show, sottolinea la componente satirica del film mostrando fino a che punto può arrivare l’amicizia ai tempi dei social media. I personaggi, così eterogenei e dalle personalità forti, diventano motore della vicenda amalgamandosi alla perfezione creando una miscela di stili e generi particolarmente efficace. Il pubblico può immedesimarsi nel personaggio che più lo rispecchia e questo sicuramente rafforza il coinvolgimento emotivo innescando un meccanismo di tifoseria adrenalinico. Chi si salverà? Il mio personaggio preferito riuscirà a scamparla oppure dovrò puntare su qualcun altro?

Conclusione

Il critico cinematografico Owen Glieberman ha descritto Bodies Bodies Bodies come E poi non c’era nessuno messo in scena da John Cassavetes per l’età di Instagram”. Siamo affamati di sapere chi è il colpevole, ma la risposta, fino al superbo finale, rimane appena fuori dalla nostra portata — quando in realtà era da sempre sotto il nostro naso —. Questo grazie al fatto che gli indizi e le accuse che ogni personaggio propone durane il film sono fortemente credibili e ben giustificate, creando non poca confusione nel pubblico che si ritrova destabilizzato dopo ogni omicidio spazzando via tutte le congetture che si era potuto fare.

La domanda quindi sorge spontanea: che ruolo ha l’amicizia in questa società, se le persone che ritieni più vicine a te sono le stesse di cui non ti puoi fidare?

 

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