“Due outsider mitici”: Pasolini incontra Ezra Pound

All’interno della variegata stagione teatrale 2022/2023, il Pacta, teatro della periferia sud milanese, porta in scena alcune performance dedicate al ricordo di due grandi personalità della letteratura di tutti i tempi. Dal 15 al 20 novembre il teatro ha ospitato letture sceniche dedicate a Ezra Pound e Pier Paolo Pasolini, personalità inquiete e assolute protagoniste del loro tempo. Quest’anno ricorrono due anniversari importanti: per Pound, si tratta dei 50 anni dalla sua scomparsa; per Pasolini, il centenario dalla nascita. Durante le serate è stato possibile fruire degli spettacoli individualmente, oppure in modo sequenziale, come lo scorso giovedì 17 novembre. Il primo, Ezra Pound – I Cantos è una performance poetica in musica, una produzione Pacta in prima assoluta sulle scene italiane. Il secondo Pasolini – In un futuro aprile, è un reading sull’opera poetica del celeberrimo scrittore, una coproduzione PONTOSteatro e Pacta.

La scelta di accorpare gli spettacoli teatrali e trasformarli in un unico flusso narrativo consente di cogliere quei sottili dettagli e permette di realizzare una comparazione tra i due, in un primo momento impensabile vista la personalità divergente degli stessi autori. Così, se il tenore politico e la storia sembrano rendere i personaggi incomparabili, la loro personalità inquieta e insaziabile crea un filo conduttore coerente che lega i due personaggi. I “Due outsider mitici” sono accomunati dall’estrema volontà di spingersi al limite e dalla voglia di mettersi in gioco nonostante tutto di fronte al destino e alla storia.

Ezra Pound – I Cantos

Il primo spettacolo è una performance poetica in musica dedicata alla figura di Ezra Pound e alla sua celeberrima opera, i Cantos. Si tratta di un poema summa della cultura mondiale, ispirato all’Odissea e alla Divina Commedia. Al centro della storia, proprio come nel poema dantesco, vi è la discesa agli inferi di un personaggio. Il poema è ricco di omaggi ai classici greci e latini ed è costellato da personaggi appartenenti alla classicità e contemporaneità.
Lo spettacolo è una lettura interpretata di frammenti del complesso poema, con l’obiettivo di evocare, più che raccontare, l’universo letterario creato dal poeta. Diversi linguaggi si mescolano per contribuire alla realizzazione di un verso musicale e ritmato, esaltato dalla scena teatrale.

La musicalità sembra essere la cifra distintiva della performance. A tal proposito, i versi interpretati da Annig Raimondi vengono accompagnati dalle musiche originali di Maurizio Pisati, che decide di intagliare appositamente per la scena dei brani a supporto del testo. La musica non rappresenta infatti un tappeto sonoro affiancato al testo, ma si interseca e integra perfettamente alla rappresentazione. Per accentuarne la ritmicità, Pacta sceglie di portare in scena un danzatore – performer che di volta in volta evoca il clima dell’aldilà o incarna il personaggio della narrazione. In questo modo, lo spettacolo ha l’obiettivo di coinvolgere tanto l’udito, quanto la vista, facendo sì che i due sensi si completino vicendevolmente. La vista sopperisce all’ascolto nel momento in cui il testo appare troppo complesso per il pubblico.

Pasolini – In un futuro aprile

Lo spettacolo dedicato al poeta “sacro” nato cento anni fa è un reading poetico diviso in quadri, ciascuno dedicato a un tema rilevante nella letteratura dello stesso. Il rapporto con padre e madre, l’eros, Roma, i giovani, sono solo alcuni dei temi più cari al poeta, che si possono facilmente ritrovare nell’intera opera di Pasolini. Ciascun quadro offre una panoramica evocativa e piuttosto esaustiva del pensiero del poeta riguardo lo specifico tema. Non si tratta certo di teatro di formazione, ma la performance attrae lo spettatore per l’oculata scelta di testi celeberrimi, interessanti e perfetti per il teatro. Si tenga infatti presente la complessità linguistica e sintattica della letteratura di Pasolini, completamente lasciata alle spalle per mettere in risalto una lingua popolare, nuda e intensa.

La scenografia è essenziale, ma ricca di dettagli fondamentali per la narrazione. Sul palco l’attore recita le parole del poeta con uno sfondo vintage, caratterizzato dallo scorrere di immagini fotografiche e biografiche della vita e delle opere di Pasolini. Accanto al corpo dell’attore vi è solo un tavolo e dei fogli sparsi, simbolicamente delle trattazioni inerenti i temi dei singoli quadri tematici. Di volta in volta, il narratore raccoglie un foglio e inizia a “leggerlo”. Così, riempiendosi di parole, il palcoscenico si svuota, fino al termine dello spettacolo, quando sulla scena si può notare la presenza di un unico foglio a terra, posto nel centro. Cosa conteneva? Resta un mistero, allo spettatore non è data alcuna risposta. Forse, tutto il “non detto”, oppure l’essenza inesauribile della letteratura del poeta che, a distanza di quasi un secolo, continua a parlarci.

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