MisterUniqueLife foto colosseo

MisterUniqueLife: l’intervista per Lo Sbuffo

Qualche tempo fa in un articolo pubblicato su Lo Sbuffo intitolato Misteruniquelife: un influencer per la città di Roma, abbiamo parlato di Fabrizio Politi, in arte MisterUniqueLife. Romano di Roma, Fabrizio, con uno stile tutto personale, racconta su Instagram ai suoi ormai 137 mila followers curiosità riguardanti la sua amata città.

Ma non solo: Fabrizio, tramite Instagram, ha dato vita a una vera e propria comunità, il TeamNasoAllinsù, di persone che si incontrano con lui per andare alla scoperta di palazzi e luoghi interessanti a Roma e in altre città d’Italia.

Inoltre, nel suo libro Roma Dentro lo Smartphone, a Piedi e Quasi Gratis, vengono proposti dieci itinerari alla scoperta di quartieri e piazze, da Garbatella a Castel Sant’Angelo, dall’Aventino a Monti passando per Trastevere, Borgo Pio, Piazza Venezia e Campo de’ Fiori… e chissà se a questo non seguiranno altri libri con nuovi itinerari o nuove città da scoprire.

Abbiamo deciso di chiederlo direttamente a lui, con un’intervista.

MiserUniqueLife Fabrizio Politi libro

(Fabrizio, simpaticissimo, gentilissimo e super impegnato, ci concede un’intervista regalandoci un po’ del suo tempo: oggi è in partenza per Milano – invitato dal MUDEC – e domani tornerà a Roma perché alle 7 ha un MisterUniqueCoffee!)

Ciao Fabrizio, innanzi tutto grazie per questa intervista. Ci racconti qualcosa di te, del tuo amore per la città di Roma e di come è nata l’idea di trasformarti in MisterUniqueLife?

Io nasco come grafico pubblicitario, quindi la creatività e la comunicazione sono sempre state del mio mestiere. Ho sempre avuto una pagina e un profilo dove però non avevo una linea editoriale vera e propria. Se guardavo il mio profilo e mi domandavo che racconto sto facendo, mi rendevo conto che stavo facendo il racconto di qualcun altro. Cioè stavo copiando il racconto di qualcun altro: di mio non ci stavo mettendo niente. Quindi ho messo insieme i miei punti di forza, il fatto di essere romano, di essere creativo e di essere un po’ fuori dalle righe e ho deciso di lavorare su questo.

Ho preso qualcosa che è davvero mio e non è di qualcun altro: mi sono messo a raccontare della mia città perché per primi noi romani non la conosciamo così tanto. Io per primo volevo riscoprire Roma anche in base al fatto che mi arrivavano tantissimi DM (Instagram Direct Messages, cioè i messaggi privati che arrivano sulla chat presente all’interno di Instagram, ndr) che chiedevano “ma la carbonara a Trastevere?”… perché per tante persone noi romani siamo solo “la carbonara” e “Trastevere”. Così facendo ho riscoperto che la mia città è piena di storie e questo è diventato il mio racconto giorno dopo giorno.

Secondo te perché alle persone capita – parafrasando una frase del tuo libro – di andare fino a Okinawa per vedere qualcosa di bello e di finire invece a dare per scontata la città in cui vivono?

Forse perché siamo abituati. Io domani mattina mi sveglio e Roma è Roma. Io domani mattina mi sveglio e il Colosseo sta là. Ce l’ho sempre avuto a portata di mano. Il fascino dell’esotico è appunto dover arrivare dall’altra parte del mondo per poterlo vedere. Mentre invece quello che ho dentro casa non ha questo fascino. È colpa dell’assuefazione!

Fabrizio, tu hai introdotto un nuovo modo di utilizzare i social: hai preso Instagram e da semplice strumento per condividere foto e video, lo hai trasformato in un mezzo per dare appuntamenti (reali) in città a persone (vere). Ci parli dei MisterUniqueCoffee e del TeamNasoAllinsù?

Un bel giorno mi sono reso conto che questo social era sempre e comunque dietro a uno schermo quindi mancava una condivisione vera e propria. La condivisione consisteva nel mettere una foto e ricevere dei like: una condivisione reale non c’era. Quindi un bel giorno ho detto “Ragà, chi vuole venire con me?”.

Quando il gruppo è diventato più numeroso ho pensato anche al fatto di andare a condividere un’emozione vera e propria legata ad alcuni luoghi che per me sono emozionanti, come i musei, le realtà del territorio, le case museo, o come tantissime altre cose che sto anche strutturando per i nuovi progetti.

Perché torniamo sempre al discorso di prima, al fatto che ce l’abbiamo e non ci andiamo. Quindi io esco dal virtuale ed entro nel reale e dico “senti, sai che c’è? Invece di metterti un link e dire vallo a vedere, ti dico vieni con me, ti ci porto io!”. E così è stato. Il Team NasoAllinsù si ispira al fatto di camminare con il naso all’insù, un po’ come si faceva da bambini guardando le cose con stupore. E poi il fatto di guardare insù è importante perché molto spesso noi abbiamo un punto di osservazione dritto mentre invece la bellezza ci circonda a 360 gradi: quindi guardare insù, guardare ingiù, guardare di lato è importante per vedere tutto quello che ci circonda.

Viene spontaneo definirti con la parola “influencer” per via dei numerosi follower sul tuo profilo Instagram MisterUniqueLife. Ma tu sei tante cose: hai scritto un libro su Roma che però sarebbe troppo riduttivo definire come una guida turistica; usi i social per dare appuntamenti nella vita reale; non sei fotografo ma condividi i tuoi consigli sulla fotografia con due corsi on line su Udemy. Tu, come ti definiresti?

Divulgatore pop, storyteller… un cantastorie. Il discorso molto spesso è che per tanto tempo il social ha rappresentato una specie di “guardo la vita degli altri” o anche “vorrei vivere la vita degli altri”, detto pure con un pizzico di invidia. Oppure vado dall’altra parte del mondo a fare la foto che ha fatto l’influencer famosa americana perché “fa fico”. In questo modo sui social si finisce solo a fare delle repliche: non faccio una foto perché magari quel posto a me dà un’emozione particolare. Il mio “ti faccio emozionare” è appunto il cercare di far passare attraverso lo schermo un’emozione: non è soltanto fare una foto per copiare qualcun altro. E poi io voglio essere come un amico che carca di coinvolgerti.

Per concludere, puoi raccontarci qualcosa sui tuoi progetti futuri? Ti concentrerai ancora su Roma, magari prediligendo qualche aspetto in particolare, oppure ti dedicherai anche alla scoperta di altre città?

Adesso sto strutturando bene il progetto dei Caffè in tutta Italia. Mi stanno rispondendo in parecchi e sto calendarizzando parecchia roba. Fortunatamente! Speriamo che vada tutto quanto in porto perché non si tratta più soltanto di Roma o di Firenze. Si potrebbe anche andare, per esempio, a Monza per trovare delle realtà che proprio neanche ti immagini; o si potrebbe andare in Puglia, a Trani ad esempio. Insomma, vai dove ti pare e trovi trovi trovi trovi… quindi l’idea è quella di fare un giro per l’Italia, proprio completo! Ci proviamo e vediamo se riusciamo!

Ma la paperella gialla, perché?

MisterUniqueLife è solito regalare una paperella gialla di gomma a tutti i partecipanti dei MisterUniqueCoffè. Ci ha spiegato alla fine dell’intervista che quando va in giro a postare i video su Instagram indicando i luoghi da visitare, usa sempre la GIF – l’immagine digitale animata – della papera che cammina: «Visto che appunto passiamo dal virtuale al reale – ha spiegato Fabrizio – vuol dire che quella papera è uscita dallo schermo ed è andata nella realtà! Quindi sono papere che camminano!».

Ringraziamo Fabrizio Politi MisterUniqueLife per l’intervista e gli auguriamo tanto successo! (e auguriamo alle paperelle gialle di fare ancora tanta strada insieme a lui!)


CREDITS

Copertina

L’immagine all’interno dell’articolo è stata scattata dalla redattrice

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