Johnny Depp: tra processi, canzoni e futuro

Johnny Depp has written a song about his experience of the lengthy and much-publicised defamation trial against his ex-wife, Amber Heard. The track, due to be released on Friday 15 July, is one of two songs written by the actor on an album collaboration entitled 18, which has been recorded alongside the British guitarist Jeff Beck.

Ricordate il suo giovane Gilbert Grape? O la sua abilità di trasformista al servizio di Tim Burton? Ricordate il talento coltivato da Michael Mann, Terry Gilliam, Roman Polansky e David Koepp? Avete memoria dell’iconico e istrionico capitano della Perla Nera? Con ogni probabilità sì. Con ogni probabilità sono immagini che appartengono all’immaginario filmico di ciascuno di voi. Immagini che, tuttavia, sembrano appartenere a un passato ormai lontano, dimenticato. A un tempo in cui, riferendosi a Johnny Depp, ci si dilettava a discorrere di cinema.

Negli ultimi mesi il grande schermo ha invece lasciato il posto a cause multimilionarie, a schieramenti di tifo, a processi mediatici, a violenze e canzoni ad essi indissolubilmente legate. Johnny Depp il marito, il colpevole, la vittima, l’imputato, il rovinato. Quando potremo tornare a parlare di Johnny Depp l’attore? Quando quel corpo che ultimamente abbiamo imparato ad associare alla sedia di un tribunale tornerà a vestire gli abiti che più gli si confanno? Esiste già una traccia, un piccolo indizio o indiscrezione che suggeriscano una delle più attese “riapparizioni” del mondo dello spettacolo?

Depp-Heard: uno “spettacolo” extra-cinematografico

Le canzoni realizzate in collaborazione con il chitarrista Jeff Beck non sono che l’ultimo risvolto di una vicenda durata anni e che, a suon di sentenze, ha contrapposto la star hollywoodiana alla sua ormai ex moglie, l’attrice Amber Heard. Una disputa che ha subito abbandonato la sfera della privacy coniugale per divenire argomento di discussione quasi globale, pane quotidiano per riviste di gossip e canali di informazione vari. Un triste “spettacolo” extra-cinematografico all’interno del quale la settima arte è raramente riuscita a penetrare, assumendo per lo più la forma di clamorose esclusioni, recasting, insurrezioni popolari e folli proposte.

La testimonianza di Johnny Depp contro l'ex moglie Amber Heard: ecco cosa ha detto durante il processo - Open

Una lunga sequela di traversie iniziata nel novembre 2020, quando l’Alta Corte di Londra sentenziava la sconfitta di Depp nella causa per diffamazione contro il tabloid britannico The Sun (che lo aveva definito un “wife beater”), decretando il quasi immantinente licenziamento dell’attore, da parte della Warner Bros, dal ruolo del mago oscuro Grindelwald (in seguito affidato a Mads Mikkelsen). Una decisione in grado di generare una vera e propria rivolta da parte dei fan, infuriati per quella che ai loro occhi appariva, da parte della casa di produzione statunitense, una presa di posizione unidirezionale e squilibrata, volta a screditare solo una delle parti interessate nella vicenda (Depp) e salvaguardare l’altra (Heard). Un’accusa ulteriormente rinvigorita da rumors e registrazioni che effettivamente, già all’epoca, lasciavano presumere la possibilità di una situazione di vicendevoli abusi all’interno della coppia di star.

Come è ormai noto, a quasi due anni di distanza da quelle turbolente fasi iniziali, il processo che, a tutti gli effetti, era chiamato a portare a galla la verità della sfortunata (per usare un eufemismo) love story, si è da poco concluso con la “sconfitta” della Heard, chiamata dal giudice a versare all’ex marito una somma di circa 10 milioni di dollari a titolo risarcitorio (a fronte dei soli 2 milioni che Depp dovrà corrispondere alla ex compagna di vita). Ed è proprio in questa fase, dopo quasi due anni di macabri racconti, di avvocati e infinite ricostruzioni, che il cinema è tornato a fare capolino, solcando, per così dire, gli oceani di una possibile e sperata riabilitazione dell’attore.

Jack sì, Jack no

Disney is desperate for Depp! According to an industry insider, the company is preparing a USD $301 million deal as a formal apology and a request for the beloved actor to return as Jack Sparrow in the Pirates of the Caribbean franchise.

Non poteva che ripartire da qui. Da Capitan Jack Sparrow. O, quantomeno, dall’illusione di un clamoroso ritorno. Da una notizia di Poptopic, rilanciata dal Daily Mail e quindi prontamente smentita dallo stesso attore. Da quel Johnny Depp che, proprio nel corso del processo, aveva dichiarato che non sarebbe tornato a collaborare con Disney nemmeno “per 300 milioni di dollari e un milione di alpaca”.
Perchè è inutile negare l’evidenza; è inutile negare che a dispetto di una carriera scintillante e polimorfica, il prestigio dell’attore è necessariamente legato al personaggio che più di tutti lo ha reso celebre agli occhi di adulti e bambini, specialmente negli ultimi vent’anni. E che anche solo la notizia di un suo possibile ritorno in quelle vesti sia capace di scatenare un vero putiferio online, fatto di sogni, speranze e amore incondizionato.

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Ma, come spesso accade, sogno e realtà sembrano destinate a rimanere dimensioni separate. E, al di là del cuore e dei nostri ricordi d’infanzia o adolescenza, questa potrebbe rivelarsi una scelta azzeccata, sia per Depp che per il franchise piratesco. Un franchise di grande fortuna e, con alti e bassi, garante di un buon livello qualitativo dal punto di vista prettamente cinematografico. Un franchise indiscutibilmente poggiato sulle spalle del personaggio di Jack Sparrow, ma che oggi, analizzando in particolare il quinto e ultimo capitolo, sembra aver ben poco da aggiungere.

Margot e Johnny: sguardo al futuro

Questo non significa che il mar dei Caraibi debba necessariamente essere abbandonato. Tuttavia è altresì innegabile quanto una ventata d’aria fresca risulterebbe propedeutica a rilanciare quello straordinario mondo di avventure, forzieri e assurde creature. E chissà che il nostro amato e bizzarro Capitano non possa cedere le redini, anzi il timone, a un’attrice che di Depp ha già dimostrato saper ricalcare la follia e le tendenze trasformiste: la talentuosissima Margot Robbie.

Una prospettiva in parte confermata dalle ultime dichiarazioni, datate maggio 2022, del produttore Jerry Bruckheimer:

Il film è in fase di sviluppo, stiamo portando avanti due sceneggiature: una con Margot e una senza.

Parole che confermano l’interesse per un nuovo progetto che sappia rilanciare la saga, con o senza l’interprete che per anni ne ha garantito il successo.

E Johnny Depp? Stando agli ultimi rumors l’attore sembra aver già trovato l’occasione per un adeguato rilancio nel mondo dello spettacolo. Una pellicola targata Netflix, intitolata The Favorite, affidata a Maiwenn Le Besco e ambientata nella Francia di Luigi XV. Un ritorno in costume previsto per il 2023 (o forse 2024). Un ritorno senza alcun dubbio lontano dai fasti Disney; eppure, forse, un ritorno ideale, in sordina, per riprendere possesso della propria carriera, riabbracciare il mare magnum della settima arte e fare vela, finalmente, verso nuove terre.

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