“Jujutsu Kaisen 0”, il primo amore maledetto non si scorda mai

Dopo innumerevoli mesi di reclami a gran voce da parte degli appassionati del genere finalmente arriva nelle sale italiane Jujutsu Kaisen 0, il film anime più atteso della stagione. Tale attesa è il riflesso di un successo ormai dilagante dell’opera fumettistica del mangaka Gege Akutami , che con il suo Jujutsu Kaisen sta dominando tutte le classifiche di vendita e gradimento del settore. Senza dimenticare l’incredibile lavoro di animazione portato avanti dallo studio Mappa con la relativa serie anime, le cui battaglie mozzafiato e colonne sonore iconiche hanno contribuito a cementare lo status dell’opera nelle sue molteplici sfaccettature multimediali. Tutto ciò ha preparato un terreno fertile per l’arrivo del lungometraggio nelle sale, che promette di raccontare una parte della storia ancora inedita sugli schermi ma ben nota ai lettori più accaniti. Con un biglietto da visita del genere, le aspettative non potevano che essere altissime.

È l’ora di maledirsi

Yuta Okkotsu è un ragazzino taciturno che ama stare da solo. La sua è una scelta sofferta, fatta per proteggere gli altri dal mostro che si cela alle sue spalle. Chi tenta di squarciare il suo velo di solitudine per infastidirlo ne  paga a caro prezzo le conseguenze dovendo fare i conti con gli artigli di Rika, una maledizione fuori controllo che convive con Yuta fin da quando questi era un bambino e che dilania chiunque gli si avvicini.

Il termine maledizione è la chiave per capire. Le maledizioni sono accumuli di energia e pensieri negativi che aleggiano in un determinato punto geografico in cui gli esseri umani sono costretti a fronteggiare disgrazie o a fare i conti con torti e sofferenze, alcuni esempi possono essere ospedali, scuole o cimiteri. Quando questi accumuli diventano abbastanza grandi assumono forme mostruose ed iniziano ad attaccare gli umani nei paraggi, evento che spesso da il via ad una serie di misteriose sparizioni. Non tutti possono vedere le maledizioni e ancora meno possono fronteggiarle e sconfiggerle. Coloro che rischiano la vita in nome di tale missione sono gli stregoni.

Gli stregoni della scuola di Tokyo, capitanati dall’ormai cult professor Satoru Gojo, rintracciano Yuta e Rika e dopo averli catturati pongono dinnanzi ai due una scelta molto semplice. Divenire allievi della scuola di stregoneria mettendo il proprio immenso potere oscuro al servizio delle forze del bene o venire giustiziati seduta stante in quanto pericolo di classe speciale per la sicurezza del genere umano. Una decisione ardua. Ovviamente il buon senso prevale e così Yuta inizierà a muovere i primi passi in un mondo fatto di ombre e misteri, in cui tutti gli occhi sono puntati su di lui, bramosi di carpire il segreto della sua forza. La battaglia con coloro che danzano con il male è prossima, ma forse nelle pieghe delle sfortunate vicende che si avvicinano, il ragazzo potrà trovare delle risposte per esorcizzare il proprio pesante fardello di nome Rika.

Uno 0 che non ha bisogno dell’ 1

Jujutsu Kaisen 0 è un adattamento anime tratto direttamente dal volume 0 della serie di Gege Akutami. In questo volume autoconclusivo viene narrata la storia di Okkotsu, antecedente a quella della timeline principale della serie, che ha come protagonista un giovane di nome Itadori e i suoi compagni. Il racconto della vita di Yuta e Rika è interessante perché presenta al pubblico uno dei personaggi più chiacchierati di Jujutsu Kaisen, di cui tuttavia, fatta eccezione per questo volume speciale, non vi è visivamente traccia né nella prima stagione dell’anime né nei volumi del manga attualmente pubblicati da Panini Comics. Il fascino del mistero gioca quindi un ruolo fondamentale nella decisione di portare in sala proprio questa vicenda prequel, discostandosi da una certa tendenza del panorama shonen cinematografico che vede spesso la creazione di storie a sé stanti, alle quali in non pochi casi manca una certa dose di mordente.

La tematica dell’amore maledetto che lega Yuta e Rika fin dalla tenera età è ripresa con fedeltà estrema nei suoi toni dal sapore vagamente ottocentesco e cerca con decisione di spingere sul fattore emotivo per trascinare con sé lo spettatore in sala. La forza senza pari del sentimento amoroso è il motore dell’intreccio e giustifica il potere sconfinato di cui è dotato il protagonista. Rika non è un mostro per scelta, bensì lo è diventata per via di un legame talmente indissolubile da aver trasceso i limiti della morte. La caccia che le viene data è inutile poiché non esiste arma o stregone in grado di dividerla dalla propria maledetta metà.

Un’attesa ripagata

A livello visivo lo studio Mappa realizza un’altra grande opera e mantiene su standard elevati ciò che bello aveva già fatto vedere nella serie animata. Il design dei protagonisti non delude nelle linee e nei colori, che fanno da colonna portante su cui poggiare personalità debordanti e carisma da vendere. Le animazioni degli scontri sono adrenaliniche e sul grande schermo regalano più di qualche brivido. Ogni incantesimo e fendente risulta maestoso e in collaborazione con una componente musicale degna di nota affrescano una sinfonia di battaglie che non può deludere il pubblico pagante.

Pregevole il doppiaggio italiano che tanto ha fatto storcere il naso agli amanti della lingua originale. Il cast scelto risulta calzante e volti e voci vanno piacevolmente di pari passo non rovinando in alcun modo il carattere dei personaggi, ma anzi in alcuni casi arricchendo questi ultimi di un tono forse più adatto.

Jujutsu Kaisen 0 è un film per fan del mondo manga e anime. Su questo c’è ben poco da argomentare. Tuttavia la sua natura autoconclusiva rappresenta un’arma in più, che permette anche allo spettatore avulso all’universo di Jujutsu Kaisen di tentare un piccolo passo d’approccio, forte di un’avventura che non lascia interrogativi aperti. Questa scelta di adattamento favorisce quindi la fruibilità della pellicola e non ne pregiudica in maniera drastica il bacino di pubblico.

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