Giovani e lavoro: il fenomeno neet

NEET è l’acronimo inglese di “Neither in Employment or in Education or Training” o anche “Not (engaged) in Education, Employment or Training”; e si riferisce in particolar modo ai giovani (nella fascia 15-29) in una situazione di non impiego, non solo in ambito lavorativo ma anche in ambito di studio o formazione. In sociologia questo termine rappresenta dunque i soggetti che non svolgono attività di stage, tirocini, studio, lavoro e non cercano impieghi di questo genere. Perché negli ultimi venti anni, questo termine viene utilizzato così spesso? E quali potrebbero essere i lavori nuovi che potrebbero parzialmente risolvere questo problema? Vediamolo insieme.

Dati preoccupanti

Secondo l’ISTAT, in Italia, la percentuale dei NEET supera 12,5% rispetto alla media europea. Sono soprattutto i giovani stranieri e coloro che possiedono un basso livello di istruzione, a soffrire di questa condizione. Inoltre, sempre secondo le statistiche, la percentuale femminile delle non occupate supera di molto quella maschile (24,3% contro 20,2%). La cosa più preoccupante è che anche la percentuale dei NEET laureati risulta essere molto alta (19,5%). Sembrerebbe che solo il 36,8% dei Neet cerchi attivamente un’occupazione mentre il 31,1% si dichiara disponibile ma non cerca attivamente lavoro. Questi dati appaiono come estremamente preoccupanti. Sarebbe utile però, anche analizzare alcune possibili cause.

Il ruolo dell’università

Il sentimento di disorientamento tra i giovani italiani è forte. Quali sono i motivi di questa difficoltà? Uno dei tanti potrebbe essere la mancata formazione pratica fornita dalle università. Negli altri paesi europei, infatti, l’alternanza studio-lavoro è molto più diffusa. Oltre al fatto che già durante gli anni di studio si è soliti avere un impiego, l’università offre laboratori e stage interni. Queste risorse sono di fondamentale importanza perché una volta finito il percorso di studio, il giovane che si affaccia nel mondo del lavoro, ha già delle competenze pratiche. In Italia, le università sono strutturate diversamente e tendono a dare un’infarinatura più generica e teorica. Così, spesso, ci si ritrova con una laurea in mano e poche competenze pratiche, oltre ad avere un curriculum poco appetibile per le aziende.

Tante aspettative, poche opportunità

Non si può analizzare questo fenomeno unicamente basandosi sul punto di vista statistico. C’è una componente psicologica in ciò, che non andrebbe sottovalutata. Le pressioni che i giovani ricevono da parte del mondo esterno sono davvero forti e numerose. La spinta ad avere sempre più qualifiche, esperienze, competenze a volte risulta soffocante. Questo perché si è consapevoli di essersi impegnati tutta una vita nello studio e nella propria formazione ma oggi sembra non bastare mai.

Uno dei problemi, è il divario tra la situazione economica e lavorativa delle generazioni precedenti e quella attuale. Molte persone già inserite nel mondo del lavoro, appartenenti alle generazioni precedenti non sempre tengono presente la rivoluzione del mondo lavorativo avvenuta negli anni della crisi. Di conseguenza, sono più predisposti all’accusa e alla demoralizzazione nei confronti dei giovani (spesso qualificati), che a causa di questo, e altri problemi, si sentono sempre più demotivati e in costante ansia. Questo aspetto non è determinante, ma rende più difficile mantenere la lucidità e la determinazione in un mondo che chiede moltissimo, offrendo poco. Ma esploriamo le nuove possibilità per evitare di sacrificare le proprie passioni adattandosi alle pressioni esterne.

Un nuovo terreno: il web

Nonostante da molti punti di vista i giovani italiani sono sicuramente svantaggiati, una scelta intelligente potrebbe essere quella di “cavalcare l’onda” delle novità. Infatti, due avvenimenti stanno progressivamente cambiando il mondo del lavoro: la crescente rilevanza dei contenuti web e la pandemia di covid-19. La pandemia, in particolare, ha trasformato innumerevoli attività lavorative, trasponendole nel mondo dello smart working. Di conseguenza ha anche permesso ad alcune piattaforme web di accrescere la loro fama. Il digitale sembra essere diventato un luogo sempre più reale. Fantasia, originalità e costanza possono fare la differenza in questo nuovo mondo, in cui è sempre più possibile divenire imprenditori di se stessi.

Digitale e passione

È per esempio sempre più diffuso il lavoro del content creator, colui che opera principalmente attraverso i social offrendo contenuti multimediali. I contenuti presenti sul web, oggi, sono moltissimi e riguardano tutte le sfere di interesse. Questo potrebbe rappresentare un’ottima occasione per chi ha una passione e sogna di condividerla con il resto del mondo, possibilmente guadagnando attraverso quella passione.

Se per esempio si è appassionati di poesia, un’idea potrebbe essere quella di trovare una forma “social-friendly” per condividere i propri scritti. Per ottenere risultati da ciò, bisogna comunque, conoscere bene il mondo del digitale e il funzionamento degli algoritmi, oltre a restare sempre aggiornati sulle novità che si presentano.

Prospettive future

Sembra che le lauree più richieste oggi e in una prospettiva futura siano principalmente quelle di tipo giuridico, economico, informatico, sanitario. Questo perché le tecnologie più utilizzate oggi in ambito digitale sono le IA (intelligenze artificiali) e gli algoritmi auto-imparanti. Sono anche particolarmente richiesti specialisti del Big Data e del Cloud. Le professioni sanitarie sono invece sempre più rilevanti a causa della crescita di interesse nei confronti di uno stile di vita sano e naturale.

In conclusione, potrebbe rivelarsi conveniente scegliere un percorso di studi in linea con le richieste del mercato. Ma ancor più conveniente e soprattutto, gratificante, potrebbe essere, specializzarsi nelle proprie passioni. Non esistono lavori non ricercati, poiché la competenza, in qualsiasi campo, è ciò che davvero ci può contraddistinguere. Dunque, anziché costringersi a percorrere una strada non adatta a noi, potremmo impegnarci a formarci brillantemente nei nostri campi di interesse e provare a restare sempre appassionati e fiduciosi.


 

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