Le mostre da non perdere in questo giugno romano

Roma, un laboratorio di mostre

Arrivano il caldo, i primi gelati e i primi drink da gustare nei vicoli romani. Roma ti accoglie coi suoi colori caldi e pieni di storia, ti fa accomodare su i suoi marmi e sulle sue aree verdi. L’eterna Roma offre anche i suoi spazi per poter permettere ad artisti di tutto il mondo di mostrare la propria arte. Di lei si conoscono i Musei Capitolini, i Musei Vaticani (dove è esposto Folon fino al 27 agosto), Galleria Borghese e Spada, insieme alle aree archeologiche del Colosseo e dei Fori Imperiali. Senza dimenticare le chiese e i parchi, che sono luoghi dove l’anima può trovare un ristoro sia sacro che profano. Il caldo porta romani e turisti a cercare refrigerio nei bar e nei ristoranti, ma perché invece non spendere le proprie giornate all’insegna della cultura?

Musei, pinacoteche e gallerie private, che fanno di Roma il centro del mondo dell’arte contemporanea, sono pronti ad accogliervi. Pittura, scultura e fotografia per passare una giornata all’insegna dell’arte, dall’antico al contemporaneo più recente.

Le mostre di fotografia: MAXXI e Museo in Trastevere

Nell’era della riproducibilità tecnica, dove ci si chiede chi sia veramente l’artista, Roma propone tre mostre estremamente interessanti al MAXXI, al Museo in Trastevere e all’Ara Pacis.

Il MAXXI, dopo il grande successo con Salgado, che ha permesso di conoscere il Brasile antropico e rurale, ha in mostra le opere di Gianni Berengo Gardin. Gianni Berengo Gardin. L’occhio come mestiere  presenta, attraverso un percorso fluido, l’Italia

dell’industria, degli intellettuali, delle lotte operaie; dai luoghi del lavoro (i reportage realizzati per Alfa Romeo, Fiat, Pirelli, e soprattutto Olivetti) a quelli della vita quotidiana; dagli ospedali psichiatrici (con Morire di classe del 1968), all’universo degli zingari; dai tanti piccoli borghi rurali alle grandi città; dall’Aquila colpita dal terremoto al MAXXI in costruzione fotografato nel 2009.

Una raccolta di 150 fotografie, dalle più celebri a quelle meno conosciute. Un patrimonio imperdibile che racconta l’artigianalità e l’artisticità del mestiere in una epoca dove tutto guarda al digitale. Negli spazi dell’extra MAXXI, fino al 18 settembre 2022, Gardin accoglie i visitatori per una lezione sulla nostra storia fatta di immagini, pensieri e luoghi.

Anni interessanti, 1960-1975. Momenti di vita italiana fino al 16 ottobre 2022 invece è ospitata nelle sale del Museo in Trastevere.

124 immagini, tutte in bianco e nero, dalla prima, il completamento della costruzione del grattacielo Pirelli a Milano, all’ultima che ritrae una Radio libera nata nel 1975, in un percorso non didascalico che predilige le associazioni segno delle temperie di una stagione di antinomie e di vivacissime contraddizioni. Accanto alle immagini dei grandi artisti del reportage come Gianni Berengo Gardin, Pino Settanni, Carlo Cisventi, Caio Mario Garrubba, si possono vedere i lavori dei fotografi che sono passati alla storia proverbialmente come i paparazzi, autori in grado di cogliere la società di nascosto e di sorpresa e di fare scoop e insieme critica di costume di raffinata estetica, ma anche di fotografie anonime di altissima qualità.

Una mostra che si pone in continuità con quella del MAXXI, il cui consiglio è quella di visitarle entrambe con l’occhio attento che merita la nostra storia.

Le mostre di fotografia: Robert Doisneau all’Ara Pacis

Probabilmente la mostra più attesa, nello spazio più discusso di Roma. Il monumento alla gens Iulia, di cui Ottaviano Augusto è erede, dialoga con le opere del padre della fotografia moderna. I 130 scatti in bianco e nero, provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge, sono fruibili fino al 4 settembre 2022.

Doisneau, ha catturato la vita quotidiana e le emozioni degli uomini e delle donne che popolavano Parigi e la sua banlieue, nel periodo dall’inizio degli anni Trenta alla fine degli anni Cinquanta, il più prolifico per l’artista.

Tre mostre di fotografia umana, antropica e storica, che dialogano tra di loro. L’uomo e la sua quotidianità sono al centro degli obiettivi di questi tre artisti e intellettuali, i quali hanno raccontato l’Europa della rinascita e della ricostruzione.

Gli spazi comunali

A Roma, i musei d’arte contemporanea, oltre ad una ricca collezione permanente, offrono anche una serie di mostre temporanee interessanti sia dal punto di vista scientifico che dell’allestimento. Un esempio è il Museo di Villa Torlonia che, nel Casino dei Principi, ospita le sculture di Francesco Messina fino al 4 settembre 2022. Francesco Messina. Novecento Contemporaneo ricostruisce l’attività dinamica e non nostalgica ponendo in dialogo sculture e installazioni video. Il dialogo tra antico e contemporaneo è il centro della ricerca plastica di questo artista che, con le sue opere, ha saputo approcciare alla tradizione contaminandosi con il linguaggio del proprio tempo.

Il contemporaneo si può visitare anche negli spazi della Galleria Comunale d’Arte Moderna, dove, fino al 4 settembre c’è una mostra sulla video arte italiana. Il video rende felici. Videoarte italiana si articola in due spazi: qui e al Palazzo delle esposizioni. L’obiettivo della mostra, attraverso 19 installazioni, è quello di promuovere questa forma d’arte nata negli anni Settanta in un contesto dove l’arte ambientale e le nuove forme di teatro e danza stavano nascendo.

Dalla fine degli anni Settanta la videoarte acquisisce forme complesse di ibridazione attraverso l’utilizzo sperimentale del video, in televisione come nel teatro e nella danza fino all’emergere delle prime forme di computer art. Negli anni Novanta il formato installazione (video e multimedia) trova nei musei, nelle gallerie e in istituzioni come la Biennale di Venezia, una grande accoglienza, favorito dal diffondersi delle tecnologie digitali. Infine nel nuovo secolo si accentua l’assimilazione della videoarte nel vasto territorio dell’immagine in movimento trasformato dalle tecnologie digitali

Gli spazi principe dell’arte contemporanea romana

Gli anni Sessanta e Settanta sono il soggetto di London Calling. British Contemporary Art Now. From David Hockney to Idris Khan a Palazzo Cipolla. La mostra, visitabile fino al 17 luglio 2022,

raccoglie, per la prima volta in Italia, una rassegna di artisti contemporanei di diverse generazioni, le cui carriere si sono formate e forgiate a Londra, e che hanno a loro volta contribuito a porre la città all’avanguardia nel mondo dell’arte. Incentrate sulla produzione artistica più recente, le opere sono state selezionate dagli artisti e rappresentano le loro pratiche attuali che culminano in quella che è, probabilmente, l’avanguardia della realizzazione creativa globale.

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna prosegue il suo studio duplice: arte storicizzata e arte storica. Accanto alla collezione permanente, allestita secondo il progetto Time is Out Of Joint, troviamo due mostre estremamente interessanti. Nel salone centrale, fino al 4 settembre 2022, abbiamo INTERTWINGLED. The Role of the Rug in Arts, Crafts and Design che, a partire dalla filosofia di Ted Nelson, esprime la complessità delle interrelazioni del sapere.

Tappeti e arazzi sono composti materialmente da una moltitudine di fili e nodi che si intrecciano per creare disegni e superfici. Il tappeto, quindi, è al tempo stesso metafora e interfaccia di un dispositivo che mostra-e-nasconde la trama e l’ordito da cui è originato. Tappeti e arazzi possono essere interpretati come modi di occupare lo spazio in senso fisico e metaforico, poiché l’intreccio è anche composto, restando nella metafora, da relazioni politiche, economiche e sociali.

Nel corridoio adiacente il giardino centrale, fino al 9 settembre 2022, sono fruibili le fotografie di Chiara Bettazzi. Surplace è una esposizione di 36 fotografie presentate come una costellazione di pianeti e soggetti. Una costellazione che si dilata nello spazio della galleria, dove il punto di luce cambia sempre ai fini di dare la sensazione di una varia moltitudine di indagini mentali.

L’ars combinatoria di Bettazzi si materializza in una nuova e sempre provvisoria tipologia di natura morta che di volta in volta lambisce il genere, rimando con esso ma senza mai veramente incarnarlo.

La galassia delle gallerie private

Jannis Kounellis, Senza Titolo, Galleria L’Attico, 1969

Le gallerie private sono il vero motore dell’arte contemporanea romana. Un esempio è il Progetto Vera, che riunisce tutte le realtà del quadrante est della città ai fini di creare un progetto artistico sincopato e armonioso. A giugno numerose sono le mostre visitabili gratuitamente nelle molte gallerie che fanno cultura. Un esempio è la Medina Art Gallery che a giugno presenta un programma molto intenso. Si inizia con l’esposizione Città d’Arte. Mostra Collettiva fino al 9 giugno; dal 10 al 16 giugno Mauro Molinari con la personale Moody; dal 17 al 30 giugno la mostra collettiva dell’Associazione Divulgarti e infine, dal 24 al 30 giugno la mostra personale di Giovanni Fraccascia La Geometria dell’Equilibrio.

Prosegue la ricerca dei giovani talenti della Galleria Von Buren. Dopo il successo con Giuliano Macca lo scorso inverno, la galleria ospita le assorte sculture di Alessio Deli. Muta Poesia è visitabile fino al 29 giugno nel bellissimo spazio di Via Giulia. Sculture sono altresì visitabili presso la Galleria Faber fino al 30 luglio nell’esibizione Refuges di Keisuke Matsuoka. La Galleria Russo invece, dopo la grande mostra su Sironi, prosegue con l’indagine sul Novecento con un omaggio al famoso critico Maurizio Fagiolo Dell’Arco, fino al 30 giugno.

Infine, la Galleria Magazzino presenta fino al 29 luglio Frangiflutti di Alessandro Piangiamore mentre prosegue fino al 2 luglio la delicata mostra su Giorgio Morandi alla Galleria Mattia de Luca.

Un caldo giugno

Numerose sono le mostre quindi da poter visitare per aumentare la propria conoscenza e la propria curiosità. Roma offre una vastità di opere, monumenti, gallerie e pinacoteche che abbracciano la nostra storia millenaria. Grandi ma soprattutto piccole realtà, come quella che esiste a Via Del Consolato 12, dove una semplice vetrina lancia messaggi artistici a chi si ferma davanti. Roma, giugno in arte.


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