I Mitchell contro le macchine, l’apocalisse tecnologica alle prese con un carlino vestito da poliziotto

E se alla fine del mondo mancasse solo un ultimo fatale aggiornamento di sistema?
In tal caso vi conviene avere al vostro fianco una famiglia pazza almeno la metà di quanto lo sono i Mitchell. L’esordio registico di Rianda e Rowe con I Mitchell contro le macchine catapulta il pubblico in un’avventura caleidoscopica di rara meraviglia. Un semplice viaggio verso il college diviene improvvisamente un’epopea per salvare il destino di una pigra umanità oramai tristemente assuefatta dalle comodità del mondo tecnologico. Luci, esplosioni, robot, un carlino dagli occhi ballerini e Rihanna. Serve altro per convincervi a saltare in auto con i Mitchell?

I Mitchell alla fine del mondo

Katie Mitchell è una ragazza del Michigan che insegue il sogno di diventare una giovane regista. Coltiva questa sua passione costruendo corti stralunati con protagonisti i membri della sua famiglia ed il carlino Monchi, star assoluta della sua produzione. YouTube,  il mondo social e le nuove tecnologie sono parte integrante della sua quotidianità e di quella del fratello Aaron e della madre Linda. Unico elemento avulso a tale universo pare essere il padre Rick, amante della natura e ultimo sopravvissuto analogico all’interno di una famiglia digitale. Il delicato equilibrio che sussiste tra i pianeti di Katie e Rick viene a crollare quando il talento della ragazza viene riconosciuto da una prestigiosa scuola di cinema della California. Katie dovrà lasciare casa, ma in questo non ci vede nulla di male, anzi, è pronta a cogliere l’occasione di staccarsi da un padre che non ha mai cercato di capirla davvero.

Rick, seppur apparentemente tutto d’un pezzo, accusa il colpo. Decide così di voler salutare la figlia a modo suo, accompagnandola verso la sua nuova vita con un viaggio in macchina da una parte all’altra del paese in compagnia di tutta la famiglia. Così sull’onda dei ricordi d’infanzia  ha inizio l’odissea dei Mitchell. Come se non bastassero due giorni chiusi in auto con i propri genitori, ecco sopraggiungere l’apocalisse tecnologica. Il dottor Mark Bowman, creatore dell’intelligenza artificiale PAL, onnipresente in tutto il mondo, effettua un fatale upgrade di sistema mettendo sul mercato una nuova serie di robot tuttofare, che in maniera del tutto non sorprendente vengono hackerati ed iniziano una deportazione di massa del genere umano per spedirlo alla deriva nello spazio profondo. È arrivata l’ora di salvare il mondo per la scapestrata famiglia Mitchell!

I razzi saranno equipaggiati con ZERO USCITE.
Il vostro volo durerà PER SEMPRE.
La destinazione finale sarà IL VUOTO OSCURO DELLO SPAZIO.
Ma c’è anche il Wi-Fi gratuito!

Un travolgente caleidoscopio fantascientifico

I Mitchell contro le macchine è la sorpresa del 2021 nel panorama dei film d’animazione. Irriverente, satirico e pop. L’ironia della pellicola gioca senza timori reverenziali con la presenza massiva ed invadente della tecnologia  nelle nostre vite moderne. La parodia del genio d’industria di turno con la sua aura da guru, dalle cui labbra pendono le masse di psicolabili di consumatori, trova un corrispettivo in Mark Bowman. Superbo e anaffettivo, fornisce a PAL mezzi e motivazioni per vestire i panni di Skynet e dare il via alla propria personale versione di Terminator. Il citazionismo ai film del genere fantascientifico, come Il mondo dei robot o Matrix, è un regalo per tutti gli appassionati, a cui i registi strizzano volutamente e più volte l’occhio.

Sotto il piano dell’animazione è da premiare il desiderio di sperimentare. Visivamente il film risulta essere un’esplosione di luci e colori esagerati, ma mai fastidiosi. Perché I Mitchell contro le macchine si basa esattamente sull’esagerazione. Le coreografie degli scontri con i robot sono spettacolarmente surreali e trascinano lo spettatore in un vortice psichedelico di musiche ed emozioni. La colonna sonora, che varia da Live Your Life di T.I. e Rihanna a Strauss e gli AC/DC, risulta perfettamente coordinata allo spirito dell’avventura fuori dagli schemi a cui assistiamo in sala. Il design dei protagonisti colpisce nel segno e punta con decisione verso la ricerca dell’unicità.

Crescere fa più paura di Skynet

Le emozioni non vengono lasciate in disparte. La forza del conflitto tra una figlia adolescente che vuole trovare il suo posto nel mondo ed un padre che vorrebbe solo riavere indietro del tempo con la sua piccola bambina è la roccia su cui si erge il castello stroboscopico dell’intera storia. L’incomprensione dovuta ad una colpevole mancanza di comunicazione ci parla non di una sola famiglia, ma di tutte le famiglie del mondo, che vivono di un affetto incondizionato ma che affrontano relazioni con alti e bassi. I Mitchell sono disfunzionali, eppure ciò non gli interessa, perché nel loro essere l’antitesi del prototipo della famiglia perfetta risiede la propria straordinarietà.

I Mitchell contro le macchine è una roboante combinazione di tecnica e passione, di sperimentazione e cuore. Un viaggio di formazione interiore per genitori e figli all’interno di una irresistibile cornice apocalittica. Senza dubbio il film d’animazione da non perdere di questa stagione cinematografica.

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