Barry: la serie tv che mostra il dietro le quinte di un sicario

Il sogno Hollywoodiano ha da sempre un fascino decisamente inequivocabile. Le luci della ribalta, la fama, l’adrenalina da palcoscenico, la possibilità di calarsi in decine di vite diverse interpretando personaggi e vivere la vita da star. Sono tutte tentazioni affascinanti, difficili da resistere e nelle quali potrebbe ricadere qualsiasi personaggio, anche quello più improbabile. È questo quello che succede a Barry, ex marine e attuale sicario; nel corso di una missione che lo porta a recarsi a Los Angeles ha il compito di dover uccidere un personal trainer, Ryan Madison, che si scoprirà anche essere attore amatoriale. È così che Barry si ritrova per errore in un ambiente pieno di speranze e ambizioni, dove viene colpito dalla stella della fama. Sarà proprio questo mondo a fargli scegliere di cambiare vita per diventare un attore.

Il fascino delle Dark Comedy

Nata nel 2018 e con una terza stagione in arrivo, Barry è una serie dell’HBO creata da Bill Hader e Alec Berg. Il protagonista è interpretato dallo stesso Hader, che nel ruolo di Barry ha vinto due Emmy come miglior attore protagonista in una serie commedia. Tra i vari volti che lo accompagnano sullo schermo incontriamo Henry Winkler, conosciuto da molti come “Fonzie”, che qui si cala nel ruolo di Gene M. Cousineau, l’insegnante di recitazione della classe che tanto attrae Barry, ricca di speranze e possibilità.

Barry non punta ad un umorismo sottile e intellettuale, ma cerca di sorprendere il pubblico con una comicità inaspettata. L’ironia della serie, resa esilarante dal contesto ricco di tensione e violenza, riesce perfettamente nelle sue intenzioni. Un esempio eccellente è Noho Hank (interpretato da Anthony Carrigan), un membro della mafia cecena per la quale Barry lavora. Con la sua improbabile cordialità ed allegria, stona con l’ambiente criminale nel quale è immerso, creando così la comicità caratteristica di questa serie.

Barry riesce così ad incanalare perfettamente il concetto e l’idea di Dark Comedy, facendo ridere lo spettatore e smorzando un’atmosfera altrimenti costantemente tesa e opprimente. La serie non riuncia però a scene importanti e solenni, sapendo mettere in secondo piano la parte comica per non privare il pubblico di momenti ricchi di pathos, che mettono sotto il riflettore i personaggi e le loro scelte.

Abbandonare il buio e creare una nuova vita

Il punto di forza di Barry risiede proprio nei personaggi. Persone imperfette che farebbero di tutto pur di non esserlo, vicini a noi per i loro errori e vizi, ma mai banali o pigri nella loro scrittura. Barry si presenta come un uomo che vive costantemente sul filo del rasoio; nonostante sia annoiato dalla monotonia delle sue giornate come se fosse un qualunque impiegato d’ufficio. Va avanti per inerzia nelle missioni assegnategli da Fuches, vecchio amico del padre, che ha dato a Barry l’opportunità di questa carriera improbabile, in un “mestiere” che sembra calzargli a pennello e nel quale si dimostra sorprendentemente capace.

La carriera di attore non sembrerebbe invece rientrare nelle corde del personaggio, inesperto e quasi inadeguato sul palcoscenico. Ma è proprio qui, nel sogno di molti, che Barry vede un’alternativa ad una vita alla quale si era comodamente rassegnato. La bellezza e la forza di Barry sta nell’essere una serie che porta lo spettatore a empatizzare con un personaggio che normalmente verrebbe ritenuto dalla morale corrotta. Ci si ritrova a capire Barry, e persino a piangere con lui.

Nel corso delle prime due stagioni, la trama ruota attorno alla costante lotta interna tra Barry Berkman e Barry Block, l’alter ego creato dal protagonista per la sua nuova vita da attore. Mantenere una decisione senza essere più ritrascinati nell’oscurità, però, è molto difficile. Soprattutto quando persone e traumi del passato ci lasciano inevitabilmente incatenati ad essa.

Due vite, due guide

Gli affetti e il loro bagaglio emotivo giocano un ruolo importante nelle scelte di Barry: le due vite del protagonista sono legate a due figure che visti come mentori. Da una parte Fuches, una figura quasi paterna e dalla morale corrotta, presente ormai da anni nella vita di Barry. Fuches è consapevole del suo talento per l’omicidio, della sua mira e del suo riuscire ad uccidere a sangue freddo. Ma soprattutto, sa come sfruttare queste abilità al meglio, poichè consapevole del profitto che se ne può trarre. Dall’altra incontriamo Gene Cuisineau, un personaggio destinato a lasciare un segno importante nella vita di Barry nell’arco di pochissimo tempo. Gene è un attore senza molto successo e, scopriremo, un inguaribile romantico. Egli tiene un corso di recitazione e vede in Barry e negli altri allievi, che a loro volta lo vedono come un modello da imitare, una seconda possibilità per i suoi sogni sfumati.

Sally e l’importanza dei personaggi femminili

Un altro ruolo fondamentale è quello di Sally, una delle aspiranti attrici della classe di Cusineau, ragazza ambiziosa e a tratti fastidiosa agli occhi di molti, che racconta della determinazione nel raggiungere i propri sogni e della frustrazione che questo percorso porta con sé. Sally è un personaggio femminile che riesce a funzionare nonostante la sua apparente sgradevolezza, e che va oltre la tipica rappresentazione dei personaggi femminili forti e audaci, con la battuta sempre pronta. Sally trova in Barry qualcuno che non è infastidito dal suo egocentrismo, ma che crede in lei quanto se stessa e che la asseconda costantemente.

La sua ambizione e la sua ostinazione ci mostrano cosa significhi volere qualcosa così tanto da mettere in secondo piano tutto il resto; ma, nonostante la sua sicurezza, appare da subito come un personaggio vulnerabile. Nella seconda stagione Sally, che vede nella recitazione un modo di reinventare se stessa e il suo passato, rivela la sua storia. Il pubblico ha così modo di approfondire il suo personaggio, che dimostra quante difficoltà le donne incontrino quando scelgono di mostrarsi fragili piuttosto che ferme e risolute.

Nonostante sulla carta i personaggi possano facilmente apparire come stereotipati, sono guidati da una scrittura eccellente e mai banale. Per due stagioni da otto episodi l’una, questa serie mantiene lo spettatore attaccato allo schermo e immerso nei conflitti interiori dei personaggi principali. Tutto questo rende Barry una serie che riesce a far piangere e ridere con la stessa efficacia ed intensità. Nasce così una serie sorprendetnte e alla quale vale la pena dare una posibilità.


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