La moda delle serie tv

C’è una cosa che tutti invidiavamo a Carrie Bradshaw. Starete pensando alla sua tormentata e passionale relazione con Mr. Big; beh vi sbagliate, più che l’uomo, ciò che volevamo avere della protagonista di Sex and the City e delle sue amiche era il guardaroba.

Che ne dici, un diamante?
– Dammi solo un armadio gigantesco!
(Mr. Big e Carrie Bradshaw in Sex and The City)

Almeno tutti nella vita sono rimasti incollati davanti al televisore immaginando di indossare letteralmente i panni dei loro protagonisti preferiti, dalle minigonne di Francesca, all’abito da sposa di Vera Wang di Carrie, le borse di Blair Woldorf e di possedere i look stravaganti di Emily. Le serie tv hanno sempre avuto un ruolo importante nel lanciare trend, stilisti, marchi e stili di vita causando dei veri e propri blackout e mandando in sold out in pochi minuti gli abiti indossati dalle nostre protagoniste.

The Nanny: dove tutto è cominciato

Tutto ha inizio nel 1993 grazie alla sit-com statunitense The Nanny che racconta le vicende della protagonista Francesca Cacace. Più che le vicende, ciò che incollò alla schermo milioni di persone furono i look iconici anni novanta indossati proprio dalla protagonista, che arrivava a cambiare sino a dieci abiti a episodio.

Uno stile composto da abiti attillati, minigonne mozzafiato, strass e stampe animalier, il tutto accompagnato da acconciature vaporose: insomma una vera e propria vetrina per gli stilisti. Gli abiti erano infatti tutti firmati dai più disparati marchi, tra cui non possiamo non ricordare Moschino, Versace, Dolce&Gabbana. Talmente iconici che oggi esiste una pagina su Instagram @whatfranwore che è un vero e proprio catalogo totalmente dedicato ai look più amati indossati dalla protagonista.

La tata è colei che ha dato inizio alla stretta collaborazione tra tv e moda ed è la serie precorritrice dei look che ritroviamo sia in Sex and the City, sia in Gossip Girl.

Sex and the City, uno stile anticoncezionale al servizio delle più grandi case di moda

Sex and the City, che va in onda per la prima volta nel 1998, e di cui troviamo il sequel, And Just like that, dal 2010, non solo racconta le vicende di quattro amiche nella Grande Mela e del loro complicato rapporto con gli uomini, ma è molto di più: è stata una vera e propria passerella di moda per moltissimi brand.

Tutti siamo rimasti innamorati dell’armadio di Carrie, della sua collezione di scarpe, che vantava più di 400 modelli – tutte rigorosamente alte – tra cui le famose Manolo Blahnik, o tutte come Amanda avremmo fatto qualunque cosa per tenere in mano una Birkin.

Una Saddle Bag neraLo stile di Carrie era inevitabilmente anticoncezionale, Mix and Match. La Bradshaw aveva una creatività enorme, non aveva paura di osare, di creare gli accostamenti più disparati e stravaganti tra stili, colori e tessuti, e ciò ci ha permesso di superare il cliché della moda, in cui tutto l’outfit dovesse essere coordinato elemento per elemento. Un mix di colori, tessuti, modelli che sono ritornati anche nelle passerelle del 2018/2019 di Gucci, Dior, Versace, incentrate sul gioco del mixare indumenti del passato con quelli contemporanei.

Ma non solo negli ultimi anni vi è stato un ripescaggio di molti elementi che ritroviamo in Sex and the City: un esempio ne è la Saddle bag, che ritroviamo nell’armadio di Carrie e che è tornata in auge nelle sfilate autunno/inverno 2018/2019 di Dior grazie al direttore creativo Maria Grazia Chiuri.

È proprio sullo stile di Sex and the City che si basa quello della serie Emily in Paris, un must have se si è amanti di storie d’amore e moda, poiché sia il produttore che la costumista sono gli stessi.

Gossip Girl influenza ancora la moda contemporanea

Un’altra serie tv amata è stata Gossip Girl, che racconta la vita frenetica di un gruppo di adolescenti dell’Upper Side e che in maniera indiretta tocca il mondo della moda: non si possono dimernticare i look che hanno influenzato e Ragazza che indossa una headband di colore blucontinuano a influenzare lo stile degli ultimi anni come l’utilizzo dell’amata headband indossata da Blair, o il completo gonna scozzese, camicia e cravatta tipico dell’uniforme del Constance Billard School frequentato dalle protagoniste.

Per non parlare della differenziazione degli stilisti: ovviamente troviamo Chanel, Louis Vitton, Dolce&Gabbana fino ad arrivare a couturier poco noti come gli stilisti francesi di origine palestinese che hanno disegnato gli abiti da sposa di Blair e Serena presentati nell’ultima puntata della serie.

Talmente fu forte il legame tra serie tv e fashion che lo stesso Karl Lagerfeld aveva scelto Blake Lively, che nella serie interpretava Serena, come testimonial della campagna accessori di Chanel.

Ma non è la prima volta che la moda si avvale di personaggi noti nelle loro campagne, come nel caso di Stella McCartney che nel 2017, per presentare una delle prime collezioni uomo, ha scelto come testimonial Cillian Murphy, attore irlandese noto sopratutto per il suo ruolo da protagonista nell’acclamata serie Peaky Blinders.

La moda e i Simpson

Ma non solo le serie tv, la moda avvolge anche il mondo dei cartoni animati. La casa di moda Balenciaga, fondata nel 1917, ha deciso di introdurre la nuova collezione 2022 attraverso un episodio speciale sulla famiglia americana più conosciuta: The Simpsons, creata da Matt Groening. Nell’episodio, Balenciaga organizza una sfilata con tutti i cittadini di Springfield che sfilano con gli abiti più iconici delle passate sfilate, e tra il pubblico troviamo Anna Wintour, Justin Bieber, testimonial del brand, e Kim Kardashian nell’inaspettato abito indossato al Met Gala 2021.

Ma non è la prima volta che The Simpsons dialogano con il mondo della moda infatti, già nell’episodio Scene di lotta di classe a Springfield della settima stagione, Marge acquista in saldo l’iconico tailleur di Chanel in tweed rosa e nero, che lei cambiava di volta in volta per farlo apparire diverso. Non appena indossato appare agli altri come una donna di classe, sottolineando che ciò che si indossa influenza il modo di apparire agli occhi degli altri, “tanto che il nostro modo di vestirci può influenzare le nostre prospettive di lavoro, la nostra vita amorosa e, più in generale, il modo in cui gli altri ci percepiranno e ci tratteranno”.

Possiamo affermare che il contatto che negli anni si è creato tra le serie tv e la moda si è dimostrato un legame vincente poiché ha giovato a entrambi: ha avvicinato le persone al mondo della moda, rafforzando il loro interesse verso la tv, e ha avvicinato le persone alle serie tv e rafforzato la passione per il mondo frenetico della moda. Sicuramente ha sviluppando negli appassionati l’idea che indossando ciò che anche i protagonisti indossano, ciò che li fa sentire loro stessi, si possa fare e essere chiunque.

Ma bisogna sempre ricordare che “l’abito non fa il monaco”.

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