Arriva in Italia la lotteria filantropica

Lo scorso 10 dicembre è stata annunciata, sulla Gazzetta Ufficiale, la nascita del progetto della “lotteria filantropica”, legge varata nel Decreto Ministeriale del 27 Luglio 2021.

In cosa consiste

Il progetto della lotteria filantropica ha come obbiettivo quello di finanziare in tutta Italia delle organizzazioni private e senza scopo di lucro, appartenenti ai diversi settori, come per esempio cultura, formazione, istruzione, sport, sanità e infanzia. Ciò che la contraddistingue da una normale lotteria, in cui i biglietti sono venduti in tabaccheria, è il fatto che lo Stato non tratterrà niente per sé e neanche il vincitore riceverà un guadagno.

Ciò che il vincitore otterrà dalla lotteria sarà la possibilità di intestare a suo nome un progetto di beneficenza sociale. Stiamo parlando quindi di iniziative contro la violenza sulle donne, azioni contro la povertà e tematiche di inclusione. Si tratta per lo più di un progetto rivolto ai privati con una certa disponibilità economica, dato che il costo del biglietto è fissato a 500 euro. Anche le aziende potranno decidere di acquistarli e regalarli ai propri dipendenti, oppure di ottenere uno sconto sulle fatture per trasformarli in biglietti.

Non si tratta perciò di un unica lotteria nazionale, ma ogni organizzazione iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) del ministero del lavoro avrà la possibilità di organizzare la propria. Dando inoltre il privilegio di dare il proprio nome a qualcosa di utile a tutta la comunità.

La nascita del progetto

La nascita della lotteria filantropica è stata annunciata lo scorso dicembre, anche se in realtà la decisione sull’istituzione della lotteria risale a una legge varata nel dicembre 2018, sotto la proposta della Fondazione Italia Sociale. La Fondazione ha preso ispirazione da altre fondazioni già esistenti, come per esempio la Fondation de France e la Charities Aid Foundation in Inghilterra. Lo scopo della Fondazione Italia Sociale è quello di attirare e incrementare le risorse private e investirle per il bene della comunità.

Il terzo settore in Italia, negli ultimi anni, si è sviluppato in maniera esponenziale. Ad oggi questo settore vale quasi ottanta miliardi di euro, ovvero il 5% del PIL nazionale. Il problema però sta nel fatto che il finanziamento arriva solo per un quinto dai fondi pubblici, il resto arriva dalle donazioni dei privati. Gli enti del terzo settore, sono diventati, nel corso degli anni, delle vere e proprie imprese sociali, in grado di produrre guadagni come qualsiasi altra società, ma a patto che reinvestano tutto il ricavato nelle loro iniziative.

In Italia, le donazioni dei privati raggiungono i dieci miliardi di euro l’anno, ma considerando che la ricchezza privata italiana raggiunge i dieci mila miliardi di euro, possiamo affermare che si tratta di una cifra sproporzionata. L’Italia, infatti, si stima che sia tra gli ultimi posti della classifica europea in materia di disponibilità a donare: manca l’attitudine alla filantropia.

Proprio in conseguenza di questa mancata attitudine, si è pensato di assumere il comportamento del nord dell’Europa, adattandolo e ampliandolo al nostro Paese. Nel nord Europa infatti, una parte dei proventi ricavati dalla lotteria nazionale vengono solitamente destinati a iniziative sociali. L’obbiettivo italiano è invece quello di destinare interamente a esse i proventi ricavati di questa lotteria.

Come sarà strutturata

La prima lotteria, probabilmente quella di Fondazione Italia Sociale, avrà inizio prima dell’estate. La fase in cui verranno raccolte le proposte avrà una durata di sei mesi, al termine dei quali, in base a quanto sarà ricavato dalle donazioni, i progetti verranno perfezionati. L’estrazione avverrà presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il possessore del biglietto vincente deciderà a quale iniziativa dare il proprio nome e quindi il 20% del denaro raccolto, mentre il restante verrà diviso tra gli altri progetti.

Insieme alla lotteria di Fondazione Italia Sociale, saranno presenti anche quelle di altri enti. Ogni organizzazione potrà scegliere come strutturare la propria lotteria, pur sempre restando all’interno delle regole stabilite. Nel decreto legislativo 117 del 2017 viene stabilito quali sono gli enti che ne possono far parte:

Sono enti del Terzo settore, le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, le associazioni, riconosciute o non riconosciute, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi, ed iscritti nel registro unico nazionale del Terzo settore.

Dati sulle donazioni

A causa dell’effetto della pandemia si è registrato un calo esponenziale delle donazioni avvenute non solo nel 2020, ma anche nel 2021. Oltre il 43% su 350 organizzazioni intervistate dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) nell’ambito del report annuale “Noi Doniamo” ha stimato di concludere il 2021 con un calo delle entrate abbastanza consistente. Effettivamente un riscontro nel primo semestre 2021 c’era già stato. Nel semestre in questione infatti era stato registrato un calo dal 49% degli attori del terzo settore.

Nel 2020 c’era stato un incremento molto positivo della generosità degli italiani. A causa dell’emergenza sanitaria infatti, molti si sono mobilitati per contenerla causando però una frenata alle donazioni agli enti no profit. Come strumento efficace di raccolta fondi resta l’accesso ai bandi e ai finanziamenti, da una stima emerge che sia il 28,4% più efficace. Si registra inoltre un calo esponenziale degli eventi di raccolta fondi in presenza. Se nel 2019 si trattava del metodo più remunerativo, appena un anno dopo si arriva al 3,4% rispetto al 15% di un anno prima.

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