David Sassoli, un uomo europeo

Primi passi

David Maria Sassoli, nato a Firenze il 30 maggio del 1956, vive la sua adolescenza e suoi primi passi nell’ambiente politico a Roma, città che aveva ispirato anche il padre Domenico, giornalista. Nel corso degli anni si dedica anche lui al giornalismo e lavora presso il quotidiano «Il Tempo», l’agenzia di stampa «Asca», nella redazione romana de «Il Giorno», per poi essere assunto in Rai nel 1992 come inviato. In questo periodo si dedica con passione al reportage degli avvenimenti riguardanti la mafia. Dopo la carriera televisiva passa a quella politica nel 2009, diventando capogruppo del Partito Democratico all’Europarlamento. In un’intervista dichiarò: “voglio dedicare il resto della mia vita alla politica”. 

Carriera nel Parlamento Europeo

Nel 2014 si ricandida alle elezioni europee, sempre con il PD, nella circoscrizione dell’Italia centrale. Il 1º luglio 2014 viene eletto Vicepresidente del Parlamento europeo. È stato l’autore di una legge che impose la liberalizzazione del mercato ferroviario, permettendo scambi commerciali ad alta velocità tra tutti i Paesi Europei. Come Vicepresidente responsabile per la politica euro-mediterranea rappresenta il Parlamento europeo in più occasioni ufficiali, sviluppando e approfondendo un dialogo con le istituzioni dei Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente.

Le elezioni

Si ricandida alle elezioni europee del 26 maggio del 2019, ancora con il PD, nella circoscrizione dell’Italia centrale, venendo nuovamente eletto con 128.533 voti. Il 3 luglio 2019 si vede assegnata la carica di Presidente del Parlamento europeo, il settimo italiano a ricoprirla, con 345 voti al secondo scrutinio e con il sostegno dei gruppi europeisti. Come primo atto della sua presidenza ha deciso di rendere omaggio a tutte le vittime del terrorismo in Europa, visitando la stazione della metropolitana di Maalbeek, uno dei siti degli attentati di Bruxelles del 2016.

La pandemia

Il mandato di David Sassoli alla guida del Parlamento Europeo è stato complicato da numerose crisi. Allo scoppio della pandemia, sceglie, in emergenza, di trasferire i dibattiti online, permettendo all’Assemblea di continuare a svolgere il proprio ruolo nell’iter legislativo con il Consiglio. Poiché per mesi l’aula rimase chiusa, il presidente decide di sospendere la diaria che normalmente spetta ai deputati in trasferta a Strasburgo e questa scelta è stata criticata da molti parlamentari. Negli ultimi anni, su vari fronti, è stato chiamato a trovare un punto di equilibrio sia fra le forze politiche nell’assemblea parlamentare che tra il Parlamento e il Consiglio.

Scelte successive

Per lui la Sanità, sebbene non fosse una delle competenze affidate all’Unione dai fondatori, poteva acquisire maggiore importanza qualora gli Stati membri lo avessero espresso e prese quindi posizione a favore di tali modifiche negli ambiti di competenza. Nel 2020, invece, firmò l’appello internazionale per l’economia viola, in considerazione del rinnovato valore culturale in economia, un’economia capace di adattarsi alla diversità umana nel contesto della globalizzazione per valorizzare beni e servizi nel campo culturale stesso.

L’obiettivo di questa visione dell’economia è quello di far crescere l’importanza dello sviluppo culturale nella società contemporanea, valorizzando un equilibrio economico e politico a livello globale a favore dei Paesi emergenti, forme di rivendicazione (in seguito al collasso delle grandi ideologie) e l’innovazione.

Lotta alla pandemia

Sassoli è stato uno dei protagonisti della stagione della lotta alla pandemia e del pressing politico per rendere il Recovery Plan e il debito comune punti fondamentali nel futuro della politica UE, ma anche di altre battaglie che hanno visto il Parlamento in prima linea negli ultimi mesi. Il Recovery Plan è stato creato per “riavviare” l’Europa dopo la pandemia da COVID-19, stanziando un totale di 2.018 miliardi di euro. L’obiettivo è quello di un’Europa più ecologica, digitale e resiliente, capace di riprendersi dopo la crisi più grave degli ultimi tempi.

Ultimo Consiglio Europeo di David Sassoli

In un’importante conferenza stampa, Sassoli chiede di mantenere la difesa alta, di non sentirsi appagati e di continuare a far fonte a questa situazione puntando verso l’innovazione. Creare un’Europa con politiche sempre più comuni, al fine di rendere il rapporto fra gli Stati membri ancora più forte.

Sottolinea inoltre come alcune Istituzioni senza l’Europa si siano sentite deboli, ma come molti fili che sembravano spezzati si siano, in realtà, con l’aiuto dell’UE, ricongiunti. Sassoli parla di un’Europa-faro, in grado di offrire un aiuto efficace, grazie a misure uniche al mondo. Il riferimento più concreto è quello che riguarda l’economia e i soldi stanziati per il già citato piano di ricostruzione.

L’improvvisa morte

Sassoli si è spento l’11 gennaio 2022, aveva 65 anni. Bandiera europea, simbolo di uguaglianza. Era ricoverato in ospedale dal 26 dicembre in seguito a una grave complicanza, legata a una disfunzione del sistema immunitario e a una polmonite contratta a novembre e poi degenerata. Aveva rinunciato a tutti gli appuntamenti istituzionali, fin quando a dicembre, dopo un miglioramento, si è concesso di seguire il consiglio Europeo. Una morte improvvisa che sta sicuramente segnando le sorti dell’Europa. Egli stesso aveva affermato di non volersi ricandidare, ma sicuramente non avrebbe lasciato la vita politica.

Le dichiarazioni dei colleghi

Draghi alla Camera:

Ha difeso i diritti dei più deboli e i valori dell’Ue, ora tocca a noi continuare a farlo.

Enrico Letta:

Sassoli portava il nome di David Maria Turoldo, in suo onore, e qui nella casa della nostra democrazia, è tempo di rendere onore al presidente della democrazia europea che con le sue scelte ha reso la democrazia più forte.

Giorgia Meloni:

David Sassoli è stato indubbiamente un politico e un giornalista estremamente capace, era un uomo perbene, un politico serio e leale in un tempo in cui la lealtà, anche in politica, non è uno dei tratti dominanti. Una persona di spessore, di alto livello, che credeva nelle istituzioni. Non aveva pregiudizi. David Sassoli è stato uno dei miei migliori avversari politici, temibile perché capace e leale.

Tantissime le dichiarazioni in grado di fa riflettere su come il lavoro di questo uomo abbia contribuito al benessere comune, al di là degli schieramenti politici.

Il ricordo

Uomo politico e un intellettuale, capace di farsi apprezzare sia dalla destra che dalla sinistra, una caratteristica rara nell’ambiente politico. Sassoli, che ha preso in mano l’Europa proprio nel momento più difficile della storia recente, ha lavorato, con successo, al fine di mantenere la coesione e la salute di ciascuno Stato Membro. Il Recovery Plan ne è un esempio e senza di lui, probabilmente, ci si sarebbe arresi prima di raggiungere l’obiettivo.

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