Honduras, progetto ZEDE: le città-stato utopiche pensate per favorire lo sviluppo economico

Cos’è uno ZEDE

Il regime speciale per le zone di impiego e sviluppo economico (ZEDE) è stato creato nel 2013 attraverso una riforma costituzionale. Le ZEDE sono una suddivisione politica territoriale della Repubblica dell’Honduras che gode di ampi livelli di autonomia politica, amministrativa, giuridica ed economica. Esse sono soggette solo alla legislazione dell’Honduras e alla propria Costituzione, ma sono liberi di adottare le proprie forme di governo e regolamenti legali. Le ZEDE sono autorizzate a adottare i propri ordinamenti giuridici (legislazione commerciale, del lavoro, civile, procedurale, ecc.), progettare e adottare un regime fiscale autonomo, una pubblica amministrazione locale, registri immobiliari, nonché propri organi di sicurezza e investigazione. Esse sono esenti da ogni tassa od onere sulle importazioni e sulle esportazioni, possono autorizzare porti internazionali nell’ambito della loro giurisdizione e adottare la propria politica monetaria.

Cosa succede in Honduras

In Honduras (uno dei paesi più poveri dell’emisfero occidentale) il governo sta lanciando un esperimento economico neoliberista radicale. Oltre a essere altamente improbabile che riduca la povertà o la disuguaglianza, o stimoli un tipo di sviluppo a beneficio dei poveri, tale progetto costituisce una grave violazione dei diritti del popolo honduregno. Questo progetto rappresenta un’espansione significativa delle zone di libero scambio, in quanto facilita la creazione di città-stato privatizzate autonome, progettate per esistere indipendentemente dai sistemi legali, amministrativi e sociali dello stato honduregno.

I primi tentativi

Il precedente tentativo del governo di approvare una legge simile nel 2012 è stato giudicato incostituzionale dalla Camera Costituzionale della Corte Suprema del Paese, una sentenza che ha portato alla deposizione dei giudici in carica da parte del Congresso honduregno. Ciò ha spianato la strada all’attuale governo per approvare la legge radicale ZEDE nel 2013 che include alcune caratteristiche piuttosto preoccupanti. Come afferma il rapporto, la legge ZEDE consente alle entità aziendali, alle organizzazioni e agli individui che finanzieranno e parteciperanno alle zone di strutturare l’organizzazione sociale della stessa. Questo processo include il contenuto delle leggi, il sistema educativo, lavorativo e sanitario, le forze di sicurezza e altri elementi di base tipicamente gestiti dallo stato. Si tratta da un lato di una forma di estrema liberalizzazione dell’attività economica, ma dall’altro, secondo alcuni, di un esempio di scarico delle proprie responsabilità nei confronti della popolazione da parte del Governo.

I diritti della ”città-modello”

Molti diritti fondamentali della popolazione honduregna non saranno tutelati all’interno dei confini delle ZEDE o “città modello”: l’inviolabilità del diritto alla vita; le garanzie della dignità umana e dell’integrità fisica; la garanzia contro l’estrazione del lavoro forzato; la libertà di espressione, stampa libera, religione; le garanzie di libera assemblea e associazione; la libertà di movimento; il diritto alla difesa, all’accesso in tribunale e all’assistenza legale per gli indigenti; la libertà dalla detenzione non legale.

Inoltre, le ZEDE potranno essere imposte alle comunità riluttanti in tutto il Paese. Anche se la legge prevede la consultazione nelle aree più densamente popolate, in altre, dove (secondo l’Istituto nazionale di statistica dell’Honduras) la densità di popolazione per un’area rurale è inferiore alla media, il Congresso può istituire uno ZEDE senza referendum. Due regioni economicamente importanti intorno al Golfo di Fonseca e al Mar dei Caraibi sono già state istituite senza alcuna consultazione con le comunità interessate. Altre quattordici aree identificate dal Governo potrebbero potenzialmente essere convertite in ZEDE in tutto l’Honduras.

ZEDE, un pericolo?

Come conclude il rapporto NLG:

L’Honduras ha un disperato bisogno di sviluppo economico, ma le politiche di sviluppo non possono replicare decenni di iniziative neoliberiste che non hanno fatto nulla per alleviare le sofferenze della maggioranza degli honduregni, sono servite solo ad arricchire la situazione economica e élite politiche. In questo contesto, la prospettiva delle ZEDE solleva un notevole allarme per il futuro delle centinaia di migliaia di honduregni per i quali il Governo non riesce già a fornire sicurezza, stabilità e bisogni umani fondamentali. La legge stessa priverà i cittadini dei diritti garantiti dal diritto honduregno e internazionale e l’attuazione di queste zone minaccia di invadere una gamma ancora più ampia di diritti protetti a livello internazionale.

In Honduras è sempre esistito questo tipo di sistema economico, tuttavia la proposta delle ZEDE accentua un’espansione e una radicalizzazione del modello, prioritariamente nei settori minerario, turistico su vasta scala, della produzione energetica rinnovabile e delle infrastrutture. Tutto ciò entra in conflitto con popolazioni e comunità che percepiscono questi progetti come una minaccia, a causa della scarsa protezione normativa che lo Stato fornisce loro. Sarà infatti permesso loro di effettuare espropri senza controllo, avere un proprio regime e un proprio registro delle proprietà, firmare trattati internazionali, controllare porti e aeroporti, disporre di forze pubbliche, servizi segreti e sistema penitenziario propri. Sarà concesso a cittadini stranieri di intestare a loro nome terre che per legge possono solo essere intestate a cittadini honduregni.

Rischi

Uno dei rischi principali causati dalla creazione dello ZEDE è sicuramente quello che riguarda la dimensione economico, cioè la costituzione di paradisi fiscali e di rifugio per capitali illeciti. Inoltre molte delle imprese che stanno facendo investimenti milionari, stipulano contratti a livello internazionale, con proiezioni decennali. Questo produrrà gravi problemi di costituzionalità, sovranità, territorialità, ma anche banalmente problemi fiscali e lavorativi. Ismael Zepeda, economista del Fosdeh afferma: ”Ci preoccupa la questione dei diritti lavorativi e la falsa immagine che si sta proiettando circa la creazione di sviluppo e nuovi posti di lavoro. L’abbiamo già detto e lo ribadiamo: è una madornale illusione, un miraggio

E in Europa?

Sarebbe possibile creare una città-modello in Europa? Quali sarebbero i rischi? Sebbene l’Europa non si trovi nelle stesse condizioni economico-politiche dell’Honduras, e dunque non ci esistano condizioni tali da immaginare di dover creare un regime di questo genere, le criticità che emergerebbero sarebbero simili a quelle già sottolineate. Probabilmente con lo ZEDE i diritti umani rischierebbero di diventare ‘secondari’ e l’élite politica si arricchirebbe sempre di più, incrementando la presenza e l’efficienza dei paradisi fiscali. La delinquenza e l’illegalità tornerebbero a essere grossi problemi all’ordine del giorno complicando il meccanismo di gestione della giustizia. Anche in una città creata apposta per eliminarle le problematiche quindi è inevitabile che ce ne siano. Quale dunque la soluzione? Migliorare la strada che si è già iniziato a percorrere o rivoluzionare tutto e affidarsi ad una realtà utopica e imprevedibile?

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