album mainstream 2021

Gli album del 2021 secondo Lo Sbuffo: Mainstream

Il 2021 è stato un anno pieno di novità di ogni tipo in ambito musicale. Tanti artisti hanno consolidato il proprio status di icona e altri hanno spopolato in tutto il mondo.
Noi della sezione Musica de Lo Sbuffo ci siamo chiesti quali, secondo ciascuno di noi, fossero i cantautori, musicisti, producer, rapper che più hanno segnato il panorama mondiale con i loro album. Le nostre scelte hanno finito per radunarsi in tre macro-gruppi: mainstream, urban e perle nascoste. Un articolo per ogni categoria.
Lo scopo di questa raccolta è di suscitare un dibattito, di farvi dunque domandare quali, secondo voi, siano gli album più interessanti di quest’anno che si sta concludendo.
Per cui, dopo averci letti, la domanda che vi poniamo è: quali sono i vostri album del 2021?

La seconda categoria di album del 2021 consigliato da Lo Sbuffo è quella dei dischi mainstream. Si tratta dei progetti degli artisti più di successo, che non hanno tradito le aspettative e ottenuto un ottimo riscontro durante l’anno.

Adele – 30

Uscito il 19 novembre 2021, 30 segna il ritorno di Adele sulla scena dopo sei anni dall’ultimo album, 25. Dopo appena un mese l’album è già un successo. La canzone più ascoltata è Easy On Me – uscita un mese prima del disco – che conta già più di 400 milioni di ascolti su Spotify. L’album è caratterizzato dal solito stile di Adele che affascina gli amanti del genere; una voce incantevole accompagnata da ritmi lenti e malinconici dove spicca spesso il pianoforte.

Alcune tracce, come Oh My God, accolgono un ritmo più incalzante, tendente al blues, o meglio all’R&B.

30 è profondamente autobiografico, incentrato su eventi ed emozioni poco felici di un periodo molto triste per Adele. Recentemente infatti la cantautrice inglese e l’ormai ex marito Simon Konecki hanno divorziato. Easy On Me tocca proprio questo evento, esplicitando il suo arrendersi in una relazione giunta al punto finale.

Ancora più struggente è My Little Love in cui Adele madre si scusa con il figlio per averlo fatto soffrire, riferendosi nuovamente al divorzio, attraverso questa canzone che sembra una vera e propria lettera. 

Quando si parla di 30,  si parla di un album maturo, profondo, che genera una forte empatia in chi ascolta.

Maneskin – Teatro d’ira vol. I

Il 2021 è stato l’annus mirabilis per gli appassionati di pressoché qualunque cosa in Italia. In questo clima è innegabile che uno dei grandi momenti di gloria è stato il trionfo all’Eurovision di questi giovanissimi ragazzi della Capitale.

La voce sporca e graffiante, ritmiche e chitarre dagli spigoli netti che sanno farsi da parte perché emergano melodie da ballad, in quel perfetto alternarsi di denti stretti e occhi lucidi che il popolo delle borchie e giacche di pelle ha sempre conosciuto.

Teatro d’ira – vol. I è il coronamento di una scalata al successo, benedetto dal riconoscimento di bestie sacre come Iggy Pop, che ha prestato la propria voce nel featuring di I Wanna Be Your Slave, e i Rolling Stones, che hanno lasciato aprire ai Måneskin alcune date del tour statunitense, mentre tutto il mondo ballava sulla “loro” Beggin’. In brevissimo tempo Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan sono diventati icone nella musica e nello stile per giovani e meno giovani in tutto il mondo. Il messaggio che hanno portato con sé è uno e uno solo.

Il rock non ha ancora voglia di levare le tende.

Silk Sonic – An Evening with Silk Sonik

An Evening With Silk Sonic segna la nascita dell’omonimo duo Silk Sonic, composto da Bruno Mars e Anderson Paak. Questo progetto rappresenta lo sbocco naturale del rapporto collaborativo dei due artisti, nato nel 2017 con la partecipazione di Paak al 24K Magic World Tour del cantante di Uptown Funk. 

Durante l’ascolto delle nove tracce ci si ritrova catapultati in un lounge bar di Philadelphia sorseggiando dello scotch, accompagnati dall’anima R&B e Soul dei due artisti che riesce a ricreare quell’atmosfera anni ’80 già proposta con successo in 24K Magic (avevamo già parlato di questa tendenza, clicca qui per approfondire). La sinergia del duo riesce ad enfatizzare le grandi qualità dei singoli: da un lato la voce angelica di Bruno Mars e dall’altro le abilità tecniche con gli strumenti, in particolare la batteria, di Anderson Paak.

L’album è uscito ufficialmente il 12 novembre 2021 ed è stato anticipato dai singoli Leave the Door Open e Skate, riscontrando un enorme successo. In particolare, Leave the Door Open ha debuttato in vetta alla Billboard Hot 100 ed è stata eseguita per la prima volta live ai Grammy Awards 2021, ottenendo per l’edizione 2022 la candidatura a Registrazione dell’anno, Canzone dell’anno, Miglior interpretazione R&B e Miglior Canzone R&B.  

Il duo si è anche spinto oltre, annunciando di avere una miniserie radio.

Kings of Leon – When You See Yourself

A cinque anni dall’uscita di WALLS, la band di Nashville, nel 2021, torna a farci sognare con l’ottavo disco dal titolo azzeccato e perfettamente intuitivo When You See Yourself

Se siete alla ricerca del classico rock menefreghista, caratterizzato dal bourbon dei pub fino alle sei del mattino dei Kings of Leon, non siete nel posto giusto. 

I fratelli Followill tornano sul mercato sorprendendo anche i fan più fedeli, mostrando al mondo intero una maturità mai vista prima, dotata di un progressivo crescendo e da una redenzione che li porta ad avere un nuovo volto nella scena rock internazionale.

Non si sono minimamente preoccupati di evolvere o modificare il loro sound (d’altronde, la loro originalità è invidiabile), ma piuttosto si sono concentrati sui temi e sull’ambiente per accompagnare l’ascoltatore in un viaggio catartico volto a ritrovare la propria identità. 

The Bandit, il singolo che ha annunciato l’arrivo del disco, ne è l’esempio: la band narra di un inseguimento costante e snervante in cui il “bandito” si rivela essere la persona che ha rubato la tua identità, facendoti apparire per ciò che vedi e non per quello che realmente sei. 

L’ambiente che circonda il brano è immersivo e trasporta gli ascoltatori in un’America rurale definita da riferimenti religiosi privi di speranza. 

Giorgio Poi – Gommapiuma

Gommapiuma è la risposta di Giorgio Poi ai due anni di pandemia che tutti siamo stati costretti ad attraversare. Non che si parli mai esplicitamente di virus, restrizioni o morte, ma ciò che traspare dai suoni e dalle parole dell’artista di Novara è un profondo e rassicurante tuffo nella tenerezza. Sì, perché in un periodo storico che ci ha abituati alla durezza, al cinismo e alla perdita, Gommapiuma è il viatico per raggiungere, almeno per trenta minuti, una serenità agognata.

Lo stesso autore ha spiegato la scelta del titolo, dicendo che «la gommapiuma è un materiale utilissimo: attutisce i colpi, assorbe, protegge le cose fragili. La sua leggerezza è la sua forza. Ho scritto questo disco in un momento in cui alla mia fragilità si sommava quella della mia intera specie, e al mio peso quello del mondo in caduta libera. Se non sono andato in frantumi è anche grazie a queste canzoni». Le otto tracce contenute nel disco raccontano la spesa al supermercato, lo scambio di regali o il bisogno di fuga da giorni tutti uguali: Giorgio Poi scrive di vita quotidiana con dolcezza, proteggendo i suoi ascoltatori dalla violenza del mondo.

Le sensazioni e le atmosfere di Gommapiuma ricordano i lavori di Battisti e Concato, posizionandosi perfettamente, quindi, all’interno della ricca tradizione della canzone d’autore italiana. I singoli estratti dal disco, I Pomeriggi e Giorni Felici, coi loro differenti giochi di nostalgia, portano l’ascoltatore al cuore del disco: la nostalgia dei ricordi può essere dolce, se siamo capaci di guardarci con indulgenza

CREDITS: YouTube

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