Scosse nel bergamasco. Avvertite anche a Milano

Oggi, 18 dicembre 2021, intorno alle 11:34 sono state avvertite scosse di terremoto in provincia di Bergamo.

Le scosse sono state avvertite in tutta Milano e in buona parte della provincia. Molte le testimonianze delle milanesi e dei milanesi, che hanno iniziato a intasare Twitter con le diverse testimonianze. La scossa sarebbe apparsa per lo più abbastanza breve, “tre o quattro secondi” dice una coppia di Bergamo. Stessa percezione anche nella zona del Bresciano, mentre alcuni giornali riportano le testimonianze di una debole percezione anche in Svizzera e Austria.

Molto meno percepita a ovest di Milano, dove la zona sismica di riferimento è la 4, un grado inferiore rispetto a quella del capoluogo e della zona bergamasca dell’epicentro. Tuttavia alcuni abitanti hanno segnalato la caduta di alcuni oggetti in bilico sui ripiani o il leggero movimento dei lampadari, soprattutto ai piani più alti degli edifici. Molto probabilmente anche per questo periodo a Milano la scossa è stata avvertita maggiormente, perché l’altezza media degli edifici è relativamente alta.

Risultati del sondaggio condotto dal sito “Hai sentito il terremoto?” che permettono di analizzare la scossa al livello percettivo in relazione ai gradi della Scala Mercalli Cancani Sieberg.

I dati dell’Istituto Nazionale

La Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato una scossa di terremoto dalle ore 11:34:47 di questa mattina, sabato 18 dicembre 2021. La scossa, di magnitudo stimata al momento a 4.4 gradi della scala Richter, avrebbe avuto come epicentro una zona a 2 km a est di Bonate Sotto (BG), un paese vicino all’industriale cittadina di Dalmine. La scossa avrebbe avuto un ipocentro a 26 km di profondità.

Un’altra scossa viene rilevata poi dall’Istituto alle 11:57:37, localizzata a 1 km a ovest di Osio Sotto (BG) a una profondità di 25 km e con una magnitudo molto più bassa, 2,2 gradi della scala Richter.

La placca adriatica

È necessario ancora attendere che l’Istituto pubblichi i dati relativi al meccanismo focale del sisma, che ci presentano il tipo di movimento che ha coinvolto la crosta terrestre. Tuttavia, si può notare la relativa vicinanza della zona di epicentro con i confini della placca adriatica, tenendo conto anche che nella nostra penisola è molto frequente si verifichino fenomeni sismici di intensità vicina ai 3/4 gradi della scala Richter.

Il presidente dell’Istituto di Sismologia e Vulcanologia, Carlo Doglioni, aveva già in altre occasioni spiegato che una scossa di magnitudo vicina a 4.5 gradi è ritenuto di intensità bassa e che

Terremoti di intensità analoga […], tra i 4 e 5 gradi della scala Richter, sono abbastanza frequenti nel nostro territorio e se ne contano una ventina nell’arco di un anno lungo tutta la Penisola […] Se, purtroppo, si verificano dei danni è perché gli edifici non sono stati costruiti in modo adeguato.

In effetti al momento non si registrano segnalazioni di danni a persone e/o edifici, ma si attende di avere un quadro più chiaro e distaccato della situazione. La vitalità della placca è comunque particolarmente interessante, soprattutto se si tiene conto di quanto aggiunto sempre da Doglioni relativamente al tema:

Ogni cento anni si registra quindi un movimento di 40 centimetri, ogni due-tre secoli l’area è in grado di esprimere un terremoto capace di spostare il volume della crosta terrestre di circa un metro, un metro e mezzo, scatenando un sisma la cui magnitudo sarà di circa sei gradi. 

La pericolosità sismica della zona

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