Come sarà la nuova stazione di Sesto San Giovanni?

Lo scorso 11 ottobre è avvenuta, alla presenza del Sindaco Roberto Di Stefano e del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, la posa simbolica della prima pietra della nuova e avveniristica stazione di Sesto San Giovanni. L’idea è dell’infallibile Renzo Piano, progettata compiutamente dallo studio Ottavio Di Blasi & Partner. La nuova stazione di Sesto, il cui progetto è già stato approvato in giunta comunale nel luglio del 2019, verrà realizzata dall’azienda Cimolai. Quest’ultima, proprio lo scorso luglio, in cui sono iniziati i lavori, si era aggiudicata l’appalto, con un costo totale previsto di 13 milioni di euro

A tal proposito, il presidente dell’azienda responsabile della costruzione, Luigi Cimolai, ha commentato entusiasticamente:

Siamo orgogliosi di partecipare da protagonisti al più grande progetto di riqualificazione urbana italiano che darà vita alla nuova stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, un’opera ambiziosa per complessità, dimensioni e tempi di realizzazione.

Sesto San Giovanni
Attuale stazione di Sesto San Giovanni

Il progetto MilanoSesto

L’opera di ricostruzione e riqualificazione della stazione ferroviaria rientra però in un più ampio e generale piano di investimenti sotto il nome di MilanoSesto. Consta di un budget da 3.5 miliardi di euro, finalizzato ad una complessiva riqualificazione urbana di intere aree di Sesto S. Giovanni. 

MilanoSesto è un progetto che si estende su di un’area di 1 milione e 400 mila metri quadri, che porterà alla nascita di una nuova città progettata secondo i più elevati standard di risparmio energetico e immersa in un’oasi verde di circa 65 ettari.

Così si legge sul sito del progetto MilanoSesto e si può evincere come il nuovo scalo ferroviario sia solo il primo passo di una serie di cantieri che cambieranno completamente il volto di Sesto. Tale investimento può essere considerato uno dei più grandi progetti di rigenerazione urbana previsti in Italia (anzi, attualmente il più grande) e fra i principali d’Europa. 

Il primo passo: il progetto Unione Zero

Successivamente all’avvio del cantiere per la nuova stazione, già dal gennaio del 2022 avranno inizio anche i lavori di riedificazione di un lotto di Sesto S. Giovanni, denominato Unione Zero. Questi prevedono la realizzazione di nuove aree destinate all’hospitality, attività commerciali di vicinato e aree residenziali a canoni accessibili e student friendly. L’ammonto è di 13 ettari di superficie e un totale di 500 milioni di euro di investimento, finanziati in larga parte dalla società di investimenti Hines. 

La notizia più lieta, però, è che, accanto alle nuove aree residenziali di Unione Zero sorgerà la c.d. Città della Salute e della Ricerca. Trattasi di un nuovo e innovativo polo di ricerca medica che ospiterà, tra le altre, anche le nuove sedi dell’Istituto Nazionale dei Tumori e dell’Istituto neurologico “Carlo Besta” (entrambi centri di ricerca di importanza internazionale).

Sesto San Giovanni

La nuova stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni

Sotto il profilo infrastrutturale però, tra le grandi novità del progetto MilanoSesto spicca la ricostruzione della stazione ferroviaria. Sulla base di un’idea originaria di Renzo Piano, si deve però all’architetto Ottavio di Blasi (e al suo studio Ottavio di Blasi & Partners) la stesura del progetto Preliminare, Definitivo ed Esecutivo. Come collaboratore si unisce studio di ingegneria milanese SCE Project, responsabile del coordinamento progettuale.

In tal senso, la peculiarità che caratterizzerà la struttura della nuova funzionale stazione, la si può riassumere nelle dichiarazioni dello stesso di Blasi, che ha affermato:

La nuova stazione di Sesto è una grande passerella che vola sopra i binari e unisce i due lati di Sesto oggi separati dalla linea ferroviaria. Il grande tetto vetrato di 3000 mq che ombreggia lo spazio urbano in quota e fornisce l’energia necessaria al funzionamento della stazione, diventerà il simbolo della rinascita delle aree ex Falck e il luogo di accesso privilegiato al nuovo grande parco urbano e alla Città della Salute.

Sesto San Giovanni

La nuova struttura: funzionalità, leggerezza ed ecosostenibilità

La nuova stazione di Sesto San Giovanni sarà caratterizzata da un’elegante e al tempo stesso avveniristica combinazione architettonica di vetro, ferro e calcestruzzo armato. La sormonterà un grande piano rettangolare, come un “ponte abitato” sopraelevato sui binari. Questo connetterà, sorretto da due corpi laterali in calcestruzzo armato, l’area di Piazza Primo Maggio e le aree delle ex acciaierie Falck. I due spazi, da quando venne costruita la stazione attuale, sono sempre rimasti scollegati l’uno dall’altro.

Il complesso della nuova stazione dunque, da elemento separatore, fungerà finalmente da struttura di congiunzione tra le due aree, senza compromettere (e anzi agevolando) il traffico dei passeggeri. Si immagina quindi un grande piano sopraelevato, dalle dimensioni di 89 m in lunghezza e 18 m in larghezza, innalzato a partire da due complessi laterali.

Il loro scopo è delimitare l’ingresso al corpo centrale (il piano sopraelevato), dotato di un sistema di accessi funzionali a rendere scorrevole il traffico dei pedoni. Non mancheranno i consueti punti di ristoro, nonché una zona panoramica affacciata sulla nuova area verde e destinata a fiancheggiare il complesso ferroviario.

Il cambiamento più rilevante: l’autonomia energetica

Dai rendering e dai plastici del progetto attualmente a disposizione, si può ipotizzare un preciso tipo di struttura sopraelevata. Grazie all’elevato impiego di ferro e vetro questa avrà un aspetto decisamente leggero, arioso, luminoso e altamente funzionale. Aiuta la funzionalità anche lo slittamento laterale degli accessi (attualmente situati al centro nell’odierna stazione di Sesto).  

La vera chicca della nuova stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni risiederà però anche, e soprattutto, nella sua autonomia energetica. La copertura del piano sopraelevato sarà infatti completamente rivestita di lastre fotovoltaiche (di 110m x 28m.) destinate a produrre 100 Kwatt. Lo scopo è quindi quello di realizzare un complesso ferroviario ecosostenibile dotato di una parziale autonomia energetica, quantomeno nelle aree interne, certo non per il funzionamento dei binari.  


CREDITS

Le immagini dei rendering e dei plastici sono state gentilmente concesse da UrbanFile

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