17 Novembre, Giornata della Libertà e della Democrazia

17 novembre 1989 – Rivoluzione di velluto, giorno della liberazione dal regime comunista, giorno della democrazia. Ogni 17 novembre in Repubblica Ceca e in Slovacchia si ricorda la fine del regime comunista. Ma come si è arrivati a tutto ciò? Dal comunismo, alla democrazia e alla divisione della Cecoslovacchia in due nazioni: ecco come si è arrivati a celebrare questa giornata.

Come nasce la Giornata della Libertà e della Democrazia?

La Giornata della Libertà e della Democrazia viene festeggiata in Repubblica Ceca e in Slovacchia ogni anno, il 17 novembre. Fa riferimento al 17 novembre 1989.

Tutto iniziò un giorno prima, il 16 novembre, a Bratislava. Gli studenti universitari e delle scuole superiori organizzarono una manifestazione con l’obiettivo di far sentire la loro voce: volevano vedere avverarsi una sostanziale riforma nel campo dell’educazione. Nonostante le forze dell’ordine fossero timorose delle conseguenze di questa manifestazione, il tutto si concluse pacificamente.

Ma quale rapporto hanno la libertà e la democrazia nello specifico con questo avvenimento? Come si arriva alla cosiddetta Rivoluzione di velluto? Spostiamoci da Bratislava a Praga, e indietro nel 1939, precisamente il 28 ottobre.

Martirio di Jan Opletal

Il 28 ottobre viene considerato il giorno dell’indipedenza cecoslovacca. Gli studenti scesero in piazza e lottarono contro l’occupazione nazista. La manifestazione fu brutalmente repressa da colpi sparati a caso sulla folla. Si ricorda in particolare la figura di Jan Opletal, leader degli studenti, il quale fu gravemente ferito e che morì poco dopo.

Il giorno della processione funebre per Jan si presentarono migliaia di persone, ci fu un’ulteriore protesta che venne nuovamente brutalmente repressa dalle forze dell’ordine naziste. Così si arriva al 17 novembre 1939: nove studenti, considerati i capibanda della precedente manifestazione, vennero giustiziati, mentre tutti gli altri vennero inviati e reclusi nei campi di concentramento. Nasce in questo modo la Giornata Internazionale degli Studenti. Fu proprio il 50esimo anniversario di questo evento, tenutosi il 17 novembre del 1989 a Praga, a trasformarsi nella Rivoluzione di velluto.

La Rivoluzione di velluto

La rivoluzione di velluto segnò l’inizio della caduta del governo comunista. A Praga, un raduno legale dell’Unione Socialista della Gioventù commemorava la giornata internazionale degli studenti intonando cori anti-comunisti. 50.000 persone erano presenti alla celebrazione. La manifestazione era un pretesto per far sentire la propria voce contro il regime comunista, a capo della popolazione fin dal 1946. La reazione della polizia fu violenta.

Le manifestazioni popolari durarono fino alla chiusura di dicembre, Václav Havel, ex drammaturgo e dissidente del regime, guidò i nuovi movimenti che invocavano una società più unita, una ristrutturazione dello Stato. Sempre più persone presero parte a queste dimostrazioni e il segretario del Partito Comunista della Cecoslovacchia, Miloš Jakeš, fu costretto a dimettersi.

Il partito comunista crollò definitivamente a seguito di queste proteste e la Cecoslovacchia arrivò a essere una repubblica parlamentare con presidente Václav Havel. A gennaio 1990 si tennero le prime elezioni democratiche, le prime dopo quarantaquattro anni di regime a partito unico.

1. Prima

La Cecoslovacchia fu caratterizzata – prima della Rivoluzione di velluto – dall’assenza della democrazia e dall’arretratezza in campo economico. Ci fu una parentesi nel 1968, periodo della Primavera di Praga, ma già nel 1969 la Cecoslovacchia divenne una federazione della Repubblica socialista. In questo contesto ogni disuguaglianza fu sostituita non da equità, bensì da uguaglianza sociale ed economica. Negli anni Settanta apparve l’eccentrica figura di Václav Havel, ormai escluso dalla possibilità di dedicarsi al teatro a causa delle sue posizioni contrarie al comunismo, che guidò un movimento dissidente contro il Partito comunista, dopo aver pubblicato il manifesto Charta 77. Nel 1989, grazie alla Rivoluzione di velluto, la nazione divenne un Paese democratico.

2. Dopo

Havel fu scelto come primo presidente della Cecoslovacchia post-comunista e, dopo la divisione della Cecoslovacchia nel gennaio 1993, divenne presidente della Repubblica Ceca. Durante la sua presidenza, la nazione si è avvicinata al modello occidentale, aderendo anche al Patto Atlantico nel 1999 e all’Unione Europea nel 2004.

Havel è stato uno dei pensatori politici più importanti dell’Europa centrale, arrivando a rifiutare l’idea di un comunismo più umano, come invece fu proposto da Dubcek e Gorbaciov. Obama, dopo la sua morte, avvenuta nel 2011, lo ha ricordato con queste parole:

His peaceful resistance shook the foundations of an empire, exposed the emptiness of a repressive ideology and proved that moral leadership is more powerful than any weapon

Curiosità

Perchè si chiama Rivoluzione di Velluto? Il termine è stato coniato da Rita Klímová, al tempo traduttrice inglese dei dissidenti, la quale divenne in seguito anche ambasciatrice del nuovo governo ceco negli Stati Uniti. Rivoluzione di Velluto, in inglese Velvet Revolution: il nome è un omaggio ai Velvet Underground, gruppo musicale famoso durante gli anni del regime sovietico e visto come esempio di emancipazione artistica.

Chi era Václav Havel?

Havel è nato in seno a una famiglia benestante nel 1936. Ha completato il percorso di educazione primaria, ma – data la sua situazione borghese – le scelte per la continuazione degli studi erano limitate. Per questo motivo nel 1951 iniziò a lavorare come tecnico in un laboratorio chimico e seguì solo dopo le scuole serali, dove si diplomò nel 1954.

Nel 1955 si iscrisse alla facoltà di Economia all’Università di Praga e cinque anni dopo iniziò a lavorare per il teatro della città in veste di assistente del direttore prima e poi come literary manager.

A fine anni Sessanta, durante l’era delle riforme o Primavera di Praga, Havel ricoprì un ruolo di primo piano nella democratizzazione e nel rinnovamento della cultura. Continuò lottando contro il regime comunista dal 1969.

Havel fu il padre fondatore del famoso movimento Charta 77 che nacque a fine anni Settanta e il cui scopo ultimo era la difesa dei diritti umani. L’attivismo di Havel non si limitò a questo, egli infatti fu anche uno dei leader più rappresentativi della Rivoluzione di velluto.

Una volta sconfitto il comunismo, Havel divenne presidente della Cecoslovacchia e nel 1993 – dopo che la nazione venne divisa in Repubblica Ceca e Slovacchia – il primo Presidente della Repubblica Ceca, cercando di allacciare rapporti con la parte occidentale del mondo.

 

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