Donda: cosa ci ha lasciato Kanye West?

Da quasi due mesi Kanye West ha rilasciato Donda, uno degli album più attesi dell’anno. Il progetto ha diviso la critica, come qualunque prodotto di Ye, e ha lasciato molti spunti di riflessione. Dal processo creativo alle modalità di rilascio, la domanda che ci siamo posti è stata: cosa ci ha lasciato Donda?

La durata: non siamo più capaci di ascoltare brani sopra i 3 minuti

Una delle maggiori critiche nei confronti dell’album risiede nella durata dei pezzi: molti fan si sono lamentati del minutaggio di alcuni dei brani presenti nel disco, considerato troppo elevato. Infatti in Donda, come in quasi tutti i progetti del rapper di Stronger, troviamo numerose composizioni sopra i 4 minuti.

Il consumismo nell’industria musicale sta trasformando radicalmente l’ascoltatore che, dopo 1-2 minuti di ascolto è già pronto a skippare avanti per il prossimo. Questo processo sta spingendo gli artisti stessi a modificare la durata dei propri prodotti. Basti pensare che già nel 2018 l’ormai defunto rapper americano XXXTentacion pubblicò molti brani dalla durata inferiore ai 2 minuti, tra questi i celebri Everybody Dies In Their Nightmares Jocelyn Flores.

Il sito americano Quartz ha evidenziato, tramite uno studio, una diminuzione del 6% della durata dallo standard del 2013 a quello del 2018. La nostra concentrazione sta diminuendo sempre più, i brani sopra i 3 minuti sono ormai obsoleti per il mercato? Probabilmente una chiave di lettura può essere data dalla diffusione delle piattaforme streaming.

I listening party: il futuro del processo creativo

I listening party sono stati uno degli elementi caratterizzanti della campagna promozionale di Donda (potete vedere qui il post promozionale Instagram). Mr. West, durante le battute finali della produzione dell’album ha ospitato tre eventi esclusivi. In ognuno di essi sono stati riprodotti alcuni brani in fase di mixaggio, innalzando alle stelle l’hype per il disco.

Questi party hanno permesso al pubblico di conoscere man mano i featuring all’interno del progetto, con la presenza e/o assenza di artisti annunciati per poi essere tutti ri-aggiunti nella pubblicazione ufficiale. Ma di questo parleremo successivamente.

La promozione di questi eventi, vista in chiave processuale, può essere di forte aiuto per gli artisti. Infatti, il rapper ha potuto constatare la risposta dei fan ai brani ed alle collaborazioni proposti. Non a caso, in seguito al primo listening party, Ye cambiò alcuni pezzi per poi pubblicarli come li troviamo in riproduzione. A trarne guadagno perciò sono tutti: dall’ascoltatore che può avere un assaggio di ciò che sarà il progetto ancora in fase di lavorazione e l’artista che può anticipare il feedback del proprio pubblico.

Questi pay-per-view sono dei successi anche guardando il mero lato economico. Portano introiti ancor prima dell’uscita dell’album ed allo stesso tempo lo promuovono dando un contatto diretto all’ascoltatore che si sente connesso al suo artista preferito.

Vedremo questa pratica in futuro? Altri pilastri della scena americana come Travis Scott emuleranno il processo creativo di Donda?

Più versioni dello stesso brano: come non scartare il lavoro fatto

Un’altra peculiarità di Donda è data dalla presenza di brani in più versioni. Troviamo infatti di vari pezzi con suffisso “Pt. 2”: Jail, Ok Ok, Junya, Jesus Lord. La mossa effettuata dal Yeezy è chiara, essendoci più versioni, dovute alla presenza di differenti collaborazioni, perchè buttarle?

E’ così che nasce l’idea di inserire queste Pt. 2 dove presenziano artisti di non poca importanza come DaBaby, Playboy Carti, Ty Dolla Sign e Jay Electronica. Una nuova linfa vitale al disco, evitando i soliti giochini del pubblico che avrebbero potuto infangare i brani Pt. 1, accontentando tutti. Dall’altro lato, è probabilmente il tallone d’Achille dei listening party.

Il caso più clamoroso accadde con il feat di DaBaby, inizialmente oscurato sulle piattaforme streaming per problemi di consenso alla pubblicazione. Il rapper di BOP proprio nei giorni precedenti alla release è stato oggetto di accuse omofobe per delle uscite poco carine durante un’esibizione. Per questo motivo inizialmente Kanye avrebbe voluto escluderlo dal progetto per poi ripensarci, incontrando l’opposizione del manager di DaBaby.

È meglio, come si suol dire, lavare i panni sporchi in casa o far contenti tutti e pubblicare tutte le versioni prodotte di un brano?

Il talento di West è indiscutibile ed è per questo motivo ogni sua pubblicazione è accompagnata da interessanti spunti di riflessione. Se vuoi ascoltare Donda trovi la riproduzione Spotify in calce.

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