Perché leggere nel 2021?

Gli italiani non leggono, è una triste verità. Dati ISTAT alla mano: mediamente sei italiani su dieci non leggono nemmeno un libro durante l’arco dell’anno. I dati sono sconfortanti. Leggere è faticoso e, la domanda sorge spontanea: perché far fatica nel leggere quando posso tranquillamente guardare? Ci siamo passati tutti: come superare il problema del poco tempo libero tra un impegno e l’altro? Ovviamente buttandosi sulla cosa che occupa minor tempo. La cosa più accessibile in quel momento è solitamente guardare un film o una serie tv. Ma è davvero la stessa cosa? La lettura e la visione di un film sono così interscambiabili? Non si può dire che una cosa sia meglio o peggio dell’altra, ma solo che le due cose sono molto differenti. Allora perché leggere è così importante? Vediamo cosa caratterizza la lettura e cosa la renda un’attività unica.

La prima biblioteca, fondata secondo la tradizione nel XV sec a.C. a Tebe, reca sulla porta questa scritta: “qui è la medicina dell’anima”. Indaghiamo cosa rendeva e rende anche oggi la lettura una “medicina per l’anima”.

Dunque perché leggere?

Secondo la scienza

Secondo la scienza leggere allunga la vita. Lo dimostra uno studio dell’università di Yale che afferma che coloro che leggono almeno mezz’ora al giorno vivono in media due anni più dei coetanei. Inoltre, è provato che anche solo pochi minuti di lettura aiutino a ridurre lo stress accumulato durante il giorno. Peraltro, la lettura aiuta a evitare malattie neuro-degenerative come la sindrome di Alzheimer e simili. Secondo uno studio pubblicato dalla Rush University Medical Center, gli adulti che trascorrono il loro tempo libero praticando attività creative come la lettura hanno un declino cognitivo più lento del 32% rispetto agli altri. Infine, ultimo ma non meno importante, una breve abitudine serale che comprenda qualche minuto di lettura aiuta a dormire.

Secondo la filosofia

Umberto Galimberti sostiene che la letteratura sia il luogo dove si imparano i sentimenti, che non sono affatto doti innate, ma vanno appresi per capire come distinguerli e come gestirli. Il filosofo insegna che i libri non servono per sapere, ma per pensare e soprattutto per sentire. Aggiunge anche che, proprio per questo motivo, è di fondamentale importanza che la lettura coinvolga in primo luogo tutti i giovani e giovanissimi, che si affacciano alla realtà e ancora stanno imparando come barcamenarsi tra i sentimenti. Non si tratta solo di leggere un libro, ma di sfogliarlo, guardarlo, odorarlo e appuntarlo. Della stessa opinione è Keith Oatley, romanziere che nell’università canadese di Toronto insegna psicologia. Egli sostiene infatti che:

La narrativa è la simulazione di se stessi in relazione con gli altri. Chi legge migliora la sua comprensione degli stati d’animo altrui, ma trasforma anche se stesso

Secondo la psicologia

Secondo la psicologia leggere aiuta a prendere decisioni e raggiungere obiettivi. Molti studi hanno evidenziato che i soggetti che leggono sono più capaci di prendere decisioni, grazie al continuo allenamento delle proprie capacità cognitive, come conferma un interessante studio dell’Università di Liverpool. I dati ci suggeriscono che la lettura può aver un ruolo anche nel raggiungimento dei nostri obiettivi. Esistono innumerevoli libri che trattano nello specifico questo tema, ma gli studi ci confermano che, in verità, non è rilevante che cosa stiamo leggendo, ma solamente il fatto che lo stiamo facendo!

Secondo la storia

La storia ci insegna che la lettura è un’arma potente, grazie alla sua capacità di aprire la mente e di favorire il proprio spirito critico, ci aiuta ad esercitare al meglio le nostre libertà. Chi legge è meno manipolabile ed è per questo che la cultura è sempre stata vista come nemico numero uno di tutte le dittature. A testimonianza di ciò abbiamo diversi esempi storici: dai totalitarismi alle guerre. La lettura è sempre stata posizione uguale e contraria della violenza come soluzione a ogni problema.

Dunque, perché leggere?

Non è possibile, come abbiamo visto, ridurre tutto a un’unica motivazione: rischieremmo di cadere nel banale con frasi di circostanza come “perché è importante”, senza veramente indagare le ragioni. Si dà il caso che leggere non sia solo un hobby o un passatempo. Per coloro che lo fanno veramente, leggere è un’arte e come tutte le arti va coltivata, studiata, contemplata, criticata e soprattutto discussa. Si potrebbe paragonare a un viaggio, una ricerca che porta a non smettere mai di farsi domande, fino alla noia. È evasione dalla realtà. È, allo stesso tempo, certezza e incertezza: la certezza che esista sempre “qualcosa di più”, e che, se lo vogliamo, abbiamo a nostra disposizione una fonte inesauribile di questo “più” che è la ricchezza della letteratura. Ma la lettura apre anche un’infinità di questioni che ci fanno barcollare e dubitare, quesiti irrisolvibili che ci gettano nel mondo dell’incertezza e, molto spesso, terrorizzano. Leggere è imparare continuamente e crescere sempre.


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