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Quando John Cage fece della musica un’opera d’arte irripetibile

Siamo nel 1960. Va in onda un popolare show televisivo americano, chiamato “I’ve Got a Secret”. Durante la trasmissione entra in scena John Cage, uno dei più grandi compositori e teorici della musica statunitense. Quello che accadde sul palco è poi entrato a far parte della storia dell’arte e della televisione. Cage mette in scena la performance “Water Walk”, contraddistinta dalla presenza del solo autore e di vari oggetti di scena, tra cui spicca una grande vasca. Oltre ad essa, Cage porta con sé oggetti da cucina, pentole, un annaffiatoio con il quale riempie d’acqua delle piantine appositamente posizionate all’interno della grande vasca e tanti altri utensili.

La situazione sin qui descritta appare già come bizzarra, quantomeno singolare. Ad un certo punto Cage, con il pubblico inizialmente sbalordito, inizia a maneggiare alcuni di questi oggetti, azionando delle apparecchiature elettroniche. Il pubblico inizia a sorridere, alcuni dei presenti si lasciano andare a risate incontenibili. Cage prende in mano gli oggetti spostati in prima battuta e li inserisce dentro la vasca. Controlla la pentola, dalla quale fuoriesce del fumo, sposta del ghiaccio, per poi impugnare l’annaffiatoio e dirigersi verso la vasca per annaffiare le piante.

La scena è surreale: i presenti non capiscono a cosa stanno assistendo. Un uomo si sta dilettando nello spostare semplici oggetti di scena, di uso quotidiano, producendo suoni che più che musica sono rumori ambigui. A circa metà della performance arriva addirittura ad impugnare e premere una papera di gomma, scatenando le risate generali.

L’innovatività di Cage e la musica sperimentale

In quello stesso periodo, John Cage insegna Experimental Composition presso la New York City’s New School. Considerato come una delle figure maggiormente controverse nel panorama musicale mondiale, si esibisce nella sua prima performance sulla tv nazionale utilizzando cinque radio, che avrebbe dovuto spegnere e accendere. Gli viene impedito di collegare le radio alla parete e decide di baciarle e poi lanciarle. L’ironia e la sfrontatezza con cui affronta la televisione lo elevano a figura simbolo di una musica sperimentale che dagli anni ’60 in poi inizia a diffondersi, soprattutto grazie alle rappresentazioni dello stesso Cage.

Il compositore di Los Angeles si focalizza sulla ricerca di un suono grezzo dal punto di vista della forma, ma puro per quanto riguarda la sostanza. È la natura, l’uomo all’opera in azioni apparentemente banali ma che, messe in musica, formano il ritmo.

L’eredità di Water Walk, la performance italiana

Un altro episodio a proposito di John Cage è la partecipazione allo storico quiz italiano Lascia o raddoppia? nel gennaio 1959. Purtroppo tutti i filmati riguardanti questa occasione sono andati perduti, anche se la storia è ben documentata nella pagina johncage.it attraverso fotografie e articoli d’epoca. È in questo momento che John Cage presenta Water Walk, anche se sono rimasti solamente i filmati che documentano la performance riprodotta l’anno successivo in America. Resta a noi visibile una foto che ritrae Cage insieme a Mike Bongiorno. Il presentatore viene ritratto con un’espressione esterrefatta, confuso da quello a cui aveva appena assistito.

Cage è conosciuto come compositore ma era anche un grande micologo. La relazione tra funghi e musica è un qualcosa che solo un rivoluzionario come lui poteva immaginare: vicini nel vocabolario (in inglese) e, secondo lui, legati da un’intima e profonda connessione. Si presenta al celebre show televisivo proprio in qualità di esperto di funghi.

Ma se ci si ricorda della sua apparizione italiana è grazie alle bizzarre performance che mette in scena nelle cinque puntate alle quali prende parte. Mike Bongiorno scherza con il compositore per le sue opere “non convenzionali”, presentandolo al pubblico italiano come compositore di Stony Point, vicino New York. Numerose foto certificano la sua partecipazione al quiz vero e proprio, in qualità di concorrente. Oltre a Water Walk, Cage viene oggi ricordato per le altre performance come Amores e Sounds of Venice. Durante queste ultime due mette in scena il suo apparato strumentale unico.

Gli altri lavori di Cage e la sua influenza culturale

La figura di John Cage non può essere limitata agli episodi raccontati, nei quali viene fuori solo la sua parte più stramba e avveniristica. Nel suo libro No such thing as silence, il critico musicale Kyle Gann arriva a teorizzare l’esistenza di due mondi musicali, un prima e uno dopo 4’33’‘, performance durante la quale Cage si esibisce non toccando nemmeno il pianoforte.

Ancora oggi viene da molti ingiustamente considerato un provocatore. Nonostante l’immensa fama come compositore contemporaneo, in pochi accettano il fatto di poter essere loro stessi parte integrante della composizione, di far parte della cornice immaginaria che l’artista realizza per quegli istanti, brevi e silenziosi. L’ambiente circostante diventa protagonista di una composizione percepita come assente. È per questo motivo che, più di ogni altro artista, compositore o espressione musicale, John Cage riassume la rottura avvenuta nel secondo Novecento.

Il lavoro di Cage ha rappresentato anche un distacco dalla tendenza che ha dominato il secondo dopoguerra. Quello strutturalismo professato dai compositori post-weberniani risultato di un freddo calcolo viene contrastato dal compositore statunitense, che ha l’ambizione e l’audacia di promuovere un’estetica controcorrente e in forte contrasto con il senso comune. La produzione di questo pioniere della musica sperimentale è immensa. Su Youtube è disponibile un interessante raccolta di alcuni suoi esperimenti, intitolata John Cage: Piano Works.


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