Non solo a San Valentino: i quadri d’amore più celebri

Chi dice che si può parlare di quadri d’amore solo a San Valentino? Certo, è la simbolica festa degli innamorati, ma  in realtà è più bello celebrare e dimostrare amore ogni giorno della propria vita. Che sia verso la propria famiglia, il proprio innamorato o innamorata e i propri amici. L’amore è una fiamma che deve essere necessariamente alimentata ogni giorno, se non la si vuol fare spegnere. Ecco dunque alcuni dei quadri più belli, inni silenziosi e contemplabili all’amore. 

Il bacio di Francesco Hayez

Quando si parla di quadri d’amore, un riferimento immediato è il celebre bacio del pittore Francesco Hayez. Conservato alla Pinacoteca di Brera di Milano, nella sua semplicità il quadro racchiude tutto l’amore sprigionato dai due giovani. Tuttavia, ad essere qui raccontato non è solo l’amore. Ci troviamo infatti di fronte a un atto di ribellione verso l’occupazione straniera in Italia. I protagonisti sono due giovani ragazzi, vestiti in abiti del Quattrocento e statici nel loro abbraccio, mentre si baciano. I loro volti, invece, sono difficilmente distinguibili e visibili. Lui è coperto interamente da un ampio mantello, mentre la ragazza indossa un lunghissimo abito azzurro che copre ogni centimetro del suo corpo.

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Francesco Hayez, Il bacio, 1859, olio su tela

Il dipinto viene concluso nel 1859, periodo che si colloca nel pieno della corrente del Romanticismo che, in Italia, si declinò nell’amore nazionalista e nell’odio verso lo straniero. E per la Lombardia, regione in cui si ambienta questo quadro, il nemico principale era rappresentato dalla dominazione austriaca. Il giovane ragazzo, infatti, se si osserva bene, porta con sé un pugnale e il suo piede poggia sul primo gradino della scala. Il messaggio politico che nasconde il dipinto è racchiuso quindi in questi particolari appena visibili all’occhio. Si tratta, forse, di un giovane patriota che saluta la ragazza amata prima di andare a combattere. Altro indizio molto interessante, è l’ombra che si intravede sulla sinistra. In questa, alcuni storici hanno visto la presenza di una spia austriaca che sorveglia i due giovani.

Gli amanti di René Magritte

Tra gli esponenti maggiori del Surrealismo, c’è sicuramente René Magritte. Sono tantissimi i quadri che il pittore ci ha regalato: da La trahison des images al Falso specchio, il celebre artista è tutt’altro che monotono, ma dona allo spettatore sempre più punti di visione e di prospettiva. Tra i suoi quadri più celebri a tema amoroso, il più acclamato è uno su tutti: Les amants, ovvero Gli amanti. Di questo dipinto ve ne abbiamo già parlato in un articolo, raccontandovi cosa si nasconda dietro questo bacio nascosto. Ed è proprio questo che risalta subito agli occhi: il bacio proibito.

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Gli amanti, René Magritte

Al centro del quadro ci sono infatti due amanti, che tendono uno verso l’altro, rispecchiando il protendere dell’amore verso l’altro, anche quando si è lontani. I due protagonisti vengono quindi colti nell’atto di baciarsi, ma tale bacio è destinato a rimanere sospeso. Infatti, i due soggetti, connotati soltanto dalle loro vesti, non sono riconoscibili, e un lenzuolo bianco avvolge le loro teste, impossibilitando il loro desiderio di unirsi. L’amore e il bacio qui rappresentati sono completamente diversi dal dipinto di Hayez. Diventano aspirazione, desiderio, tensione, ma non può esserci la fusione. Come spiega lo stesso pittore:

C’è un interesse in ciò che è nascosto e ciò che il visibile non ci mostra. Questo interesse può assumere le forme di un sentimento decisamente intenso, una sorta di conflitto, direi, tra visibile nascosto e visibile apparente.

Il bacio di Gustav Klimt

Un altro celebre bacio è quello di Gustav Klimt. Anche qui la scena rappresentata è molto semplice e lampante: un uomo e una donna si abbracciano al centro di uno spazio astratto su sfondo oro. L’uomo avvolge completamente il viso della sua donna con le mani e si china sul volto di lei per poterle dare un tenero bacio sulla guancia. La giovane gli porge il viso, il suo braccio destro è sollevato e arriva a cingere il collo del suo compagno.

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Il bacio, Gustav Klimt, 1907/1908, olio su tela, 180×180. Vienna, Österreichische Galerie Belvedere

A ben guardare, i due giovani innamorati sono inginocchiati su un prato costeggiato da fiori gialli e viola. Ma il colore predominante dell’opera è l’oro, in un’aura sinuosa che avvolge i due e scende in basso sul prato. Il disegno è così semplice e perfetto da rilasciare tutto il sincero amore tra i due ragazzi attraverso semplici gesti: un braccio sul collo, un sorriso sfuggevole, due labbra che quasi si sfiorano e il gioco è fatto.

L’abbraccio di Egon Schiele

Dopo il bacio, uno dei gesti che più sprigiona amore è l’abbraccio. Proprio questo contatto è al centro di diversi quadri dell’esponente della Secessione Viennese, Egon Schiele. Intitolata, per l’appunto, L’abbraccio, l’opera passa spesso con il nome Gli amanti. Lo spettatore si trova qui davanti al momento più intimo della giovane coppia.

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Egon Schiele, L’abbraccio (1917)

Tra i sinonimi più vistosi del termine e del suo verbo, ci sono: stringere, cingere, dedicarsi, includere, toccare. Perché l’amore è tutto questo. Aggrapparsi completamente all’altro nel momento di massimo bisogno, dedicarsi a un’altra persona nonostante tutto e volerla includere nella propria vita, nella propria quotidianità. La potenza di Schiele è quella di rappresentare un’unione così forte, senza però coglierla nell’atto fisico, nel rapporto sessuale. Schiele dimostra invece la connessione dei corpi, da cui traspare una fortissima passione ed eros.

Cuore di Keith Haring

Unito all’amore è subito il cuore,  una delle rime più utilizzate nella musica italiana che lo celebra, così come cantava Valeria Rossi in Tre parole. Ed è proprio Cuore il titolo della famosissima opera di Keith Haring. Tra gli esponenti più celebri del graffitismo americano, Haring è anche ricordato per i suoi quadri che celebrano l’amore incondizionato. E, soprattutto, l’amore visto ancora oggi con occhio sospetto: quello omosessuale.

Nella mia vita ho fatto un sacco di cose, ho guadagnato un sacco di soldi e mi sono divertito molto. Ma ho anche vissuto a New York negli anni del culmine della promiscuità sessuale. Se non prenderò l’AIDS io, non lo prenderà nessuno.

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Cuore, Keith Haring

Haring fu uno degli esponenti più attivi nei confronti della comunità LGBTQ, ma soprattutto fu uno dei primi a parlare di AIDS. Proprio nel 1989, fondò la Keith Haring Foundation, che si propone ancora oggi di continuare la sua opera di supporto alle organizzazioni a favore dei malati e dei bambini con problemi, oltre che a quelle impegnate nella lotta all’AIDS.

L’amore di cui ci parla Haring è lo stesso che dovremmo insegnare oggi: un amore che non si focalizza su sesso, razza e altro. Heart ne è un esempio lampante, proprio perché ad essere rappresentati sono due omini il cui sesso non è identificabile. E cosa fanno? Danzano e si divertono a ritmo d’amore, che viene rappresentato dal quel grande cuore rosso che sorreggono.

Il bacio a letto di Henri de Toulouse-Lautrec

Piccolo di statura ma grande d’estro, Henri de Toulouse-Lautrec viene più spesso ricordato per i bordelli che ha ritratto e frequentato nei suoi quadri, piuttosto che per l’amore rappresentato. Eppure, anche questo pittore è testimone del sentimento più famoso per antonomasia. Tra i suoi dipinti più ricordati ricordiamo Il bacio a letto.

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Henri de Toulouse-Lautrec, Il bacio a letto, 1892-1893

Questo dipinto fa parte di una serie comprendente un’ingente quantità di quadri. Molti di questi, e l’opera in questione non è esclusa, raffigurano le prostitute mentre stringono e si abbandonano ad un bacio intenso. I corpi sono avvinghiati, tanto stretti a formare quasi un corpo unico sotto le lenzuola, luogo privilegiato dell’amore erotico nel suo senso primordiale.

Compleanno di Marc Chagall

La parola amore deriva dal latino, e spesso viene descritta come una delle più difficili da definire, perché appunto definire significa limitare, mettere dei paletti per poter spiegare meglio un significato. Eppure, la parola amore, se presa alla sua radice e analizzata è semplice. Deriva dal latino amors, composta dalla particella che indica privazione, unita alla parola mors, ovvero la morte. Amore è quindi l’assenza di morte, è il trovarsi sospesi nel tempo, perché quando c’è amore ci si sente tutti degli eroi, ci si sente tutti un po’ invincibili.

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Marc Chagall, “Compleanno”, 1915, New York, Museum of Modern Art

Un pittore che ha rappresentato i suoi protagonisti sospesi è proprio Marc Chagall, nell’operaCompleanno. Il dipinto, facente parte della serie di quadri che raccontano l’amore dell’artista per la prima moglie, è semplice e d’impatto allo stesso tempo. La donna in questione è Bella, la quale sta decorando la stanza con alcuni fiori proprio per festeggiare il compleanno del marito. Ma Chagall, acuto artista, a un certo punto le chiede di fermarsi perché vuole ritrarla.

L’immagine è quindi composta dai due sposi, che non toccano terra. Sono sospesi nell’aria e l’artista, per baciare la moglie, assume un’angolazione impossibile. Proprio come capita spesso anche nella realtà, quando nonostante la situazione e la posizione, si vuole comunque dare un bacio alla propria amata dalla quale non ci si riesce a staccare. Chagall dipinge minuziosamente ogni cosa, ad indicare che quando è con la moglie Bella ogni cosa della realtà è perfetta. Perché è questo l’effetto dell’amore: migliorare la realtà grigia e renderla a colori.

Amore e Psiche di Antonio Canova

Tra i miti più belli e interessanti riguardanti l’amore, c’è quello che ci racconta il latino Apuleio nel suo libro Metamorfosi: Amore e Psiche. La fanciulla, mortale ma dalla bellezza eguale a Venere, diventa sposa di Amore, senza però sapere chi sia il marito. Egli, infatti, le si presenta solo nell’oscurità della notte. Scoperta dalle invidiose sorelle la sua identità, Psiche è costretta, prima di poter ricongiungersi al suo compagno, a effettuare una serie di prove, al termine delle quali otterrà l’immortalità.

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Amore e Psiche, Antonio Canova, Louvre

Questo mito viene ripreso da uno degli scultori italiani più celebri: Antonio Canova. Il momento che viene scolpito è unico nella sua semplicità. Ostacolata dalla madre Venere, dopo aver superato ogni prova possibile, Amore e Psiche finalmente si ricongiungono uno nelle braccia dell’altro. Amore giunge in volo, i due nudi si abbracciano e si stanno per baciare su una roccia.

In accordo con gli ideali di rappresentazione classici, Antonio Canova decide di non rappresentare il momento del bacio tra i due personaggi. A ben guardare, infatti, le labbra dei due protagonisti in Amore e Psiche sono distanti. Il momento rappresentato è quindi uno dei più belli: quello intenso e deleterio, che anticipa il bacio. Qui i due giovani si guardano intensamente, come se le loro labbra già si stessero toccando per quanto si desiderano e vogliono.

La composizione della scultura rispetta invece una precisa geometria a forma di X. Un asse corre lungo il corpo di Psiche e prosegue sull’ala destra di Amore. L’asse opposto invece si sovrappone alla gamba destra di Amore e alla sua ala sinistra. L’incrocio delle due diagonali compositive è un punto e, ovviamente, quale potrebbe essere? Quello che si trova e cade proprio nello spazio tra le due bocche.

L’arte purifica il sentimento

La purezza dell’amore emerge particolarmente nell’arte, così come nella musica e nella letteratura. Nei quadri elencati si è visto infatti come l’artista tenda a racchiudere questo sentimento nella semplicità dei gesti. La lista di quadri a tema amoroso è lunghissima, proprio a dimostrare come questa tematica sia una delle più rappresentate e vissute in prima persona da tutti gli esseri umani.

Ogni giorno è quindi una festa se si è innamorati o si vive a pieno l’amore, che sia per un padre, una madre, un fratello, una sorella, un animale, un amico o una fidanzata. L’amore è bello perché ci rende stupidi, felici, vulnerabili, pazzi e bisogna trasmetterlo ogni giorno della nostra vita.


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