Jane Birkin

Jane Birkin, un’icona inconfondibile

Una donna che vorrebbe recitare in jeans e a piedi nudi, o essere filmata come se fosse trasparente, anonima, una persona come tante.

Eleganza francese su una frenetica ragazza della Swinging London.

Jane Birkin è la tipica inglese frutto della rivoluzione anni Sessanta: ribelle e anticonformista. A questo animo tormentato si aggiunge anche un lato più sofisticato, quello che deriva dalla sua permanenza in Francia, visibile soprattutto nello stile. Perché Jane è sempre in movimento, frenetica e alla ricerca di una vivacità insaziabile, in amore e nello scandalo.

Al contrario di quel che si potrebbe pensare, da quest’esistenza tutt’altro che monotona nasce un’icona dallo stile semplice, seducente e sofisticato nella sua sola apparente casualità. Perché, nonostante Jane Birkin sia considerata da tutti una bellezza invidiabile ed effortless, il suo stile nasce dall’insicurezza di non sentirsi all’altezza del modello rappresentato da Twiggy o Jean Shrimpton.

Jane Birkin

Figlia della rivoluzione anni Sessanta

Classe 1946. Inglese d’eccellenza, Jane Birkin si ritrova in un contesto tutto nuovo e rivoluzionario per la moda e la cultura, quello dell’irrefrenabile Swinging London.

Cadono i codici più imperanti degli anni passati, le gonne si accorciano di molto e fa il suo ingresso la magrezza filiforme di Twiggy Lawson. Solo fino a 10 anni prima le uniche donne in copertina erano le irreali silhouette fiore di Christian Dior, mentre la ragazza giovane e ancora acerba era totalmente esclusa, sia dai riflettori sia come destinatario delle moda stessa. Tutto cambia nella Londra anni Sessanta, quando fa il suo ingresso una nuova generazione giovanile insieme a tutta una serie di subculture, espressione di identità per lo più tormentate e diffidenti nei confronti della tradizione. 

I giovani non avevano voce in capitolo, lo stile era quello della famiglia d’origine: o brillavano di luce propria, o il destino calcava le orme della tradizione. Per Jane sarà invece un’esistenza tutta da scrivere e ricca di colpi di scena, a partire dal suo esordio a soli diciassette anni in un film destinato a diventare un cult: Blow Up” di Michelangelo Antonioni. 

Ma chi è Jane Birkin?

Attrice, cantante, modella, fino agli esperimenti come regista. Jane non si è mai fermata, sia nella vita professionale sia in quella sentimentale. Dietro la nonchalance dello stile di Jane, semplice e per certi versi minimal, c’è infatti uno sfondo in continuo movimento: più di cento film, circa venti dischi incisi e quattro matrimoni con uomini cosi diversi fra loro. E Serge Gainsbourg, quell’amore tanto tormentato che ha lasciato un segno nel suo cuore tra passione e scandali sulle note della celeberrimaJe t’aime…Moi Non Plus .

Forse è con lui che Jane è stata veramente sicura di sé stessa per la prima volta. Autentica, dolce e testarda, tanto da gettarsi nella Senna durante un semplice litigio, rendendo iconico il top di Yves Saint Laurent che le si appiccicò super aderente al corpo.

La donna che ancora oggi non smette di affascinare il mondo della moda è la stessa che, ai tempi del suo debutto, era insicura del suo aspetto, tanto da voler smettere di recitare a causa delle sue insicurezze. In un’intervista a British Vogue ha rivelato che la sua musa era Jean Shrimpton, e che non si sentiva all’altezza del canone introdotto con Twiggy Lawson. 

Eppure Jane non è mai passata inosservata. La sua nonchalance ha lasciato un segno indelebile e i suoi look sono tuttora un punto di riferimento indiscutibile. La sua bellezza sofisticata ha stregato anche una delle maison di moda più conosciute al mondo, Hermès.

1983, su un volo Parigi-Londra Jane chiacchiera con Jean-Louis Dumas, CEO della casa di moda.  Lei si lamenta perché non riesce a trovare una borsa da weekend che sia capiente al punto giusto, lui ne realizza una che porta il suo nome: la Birkin big, simbolo del lusso più esclusivo.

Birkin Bag

Dalle borse iconiche, lo stile Birkin

In tutta questa sua frenesia, il suo look rimane semplice e il suo guardaroba composto da pochi capi che immediatamente diventano iconici. Lo stile Birkin è tanto ambito perché è qualcosa di ibrido tra il famigerato off-duty look alla francese, e gli input più ribelli della swinging London.

Una combinazione perfettamente imperfetta, figlia degli anni delle contestazioni. Com’è possibile che il suo guardaroba sia composto da così pochi pezzi e la sua personalità abbia così tante sfumature? 

Jane e Serge

Uno stile libero e spregiudicato, dai cortissimi abitini a trapezio fino all’immancabile cestino di vimini, perfetto per ogni occasione e non solo per una vacanza in Provenza. I jeans a zampa, lavaggio classico o bianchi, possono essere considerati il suo signature look, abbinati a top, t-shirt e camicie rigorosamente bianche. Così come gli shorts, che più corti sono e meglio è, per le occasioni più rilassate. Niente tacchi, solo stivali e occasionalmente delle Mary Jane. 

Ma in tutta questa semplicità non mancano accostamenti più elaborati, quelli che tuttora ispirano i designer contemporanei nelle loro creazioni. Da Paco Rabanne a Jacquemus, vanno ricordati i suoi abiti floreali in stile hippie e quelli più lunghi, ma con spacchi seducenti, come a Cannes nel 1974. E poi ancora frange, pizzo e maniche a sbuffo, tutti elementi che ricordano il periodo d’oro di Jane.

Ora che nella moda tornano gli anni Settanta, a chi ispirarsi se non a Jane Birkin per reinterpretare con gloria quel periodo tanto affascinante?


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