“Selma – La strada per la libertà”: in marcia per il diritto di voto

Sono passati appena poco più di cinquant’anni da quando negli Stati Uniti a qualsiasi cittadino è stato permesso di votare, senza alcuna discriminazione. Queste vicende sono al centro del film Selma – La strada per la libertà, una delle pellicole più famose nate per celebrare questo grande momento della storia americana del secolo scorso. Oggi votare in USA sembra quasi scontato, ma la marcia per arrivare a questo risultato non è stata così semplice.

La narrazione storica del cambiamento

Selma – La strada per la libertà prende il nome da una cittadina in Alabama, nel profondo Sud degli Stati Uniti, una delle zone in cui la segregazione razziale di quegli anni si percepiva con maggior forza. Le vicende narrate hanno luogo a metà degli anni Sessanta, a cavallo tra 1964 e 1965, due anni particolarmente significativi per la storia americana. Tra tutti, uno dei principali protagonisti politici dell’epoca è Martin Luther King che guida la protesta pacifica, facendo della città di Selma il simbolo di questa lotta. La sua richiesta principale è quella di poter ottenere una legge in grado di permettere a tutti i cittadini americani neri di votare senza subire intimidazioni e discriminazione per il colore della loro pelle.

Un sogno di libertà

Nonostante gli attacchi di risposta della polizia e l’uccisione di alcuni dei membri della protesta da lui guidata, King prosegue il suo percorso senza mai cadere nel tranello di ricorrere alla violenza per raggiungere il proprio obiettivo. 

Come la Storia ci insegna, riuscirà ad ottenere poi una legge firmata dal presidente Johnson nel 1965: il documento, intitolato Voting Rights Act, permette ai cittadini neri di votare in libertà e costituisce uno dei tasselli fondamentali per la riuscita del sogno di Martin Luther King.

Per i neri, avere la possibilità di votare e avere di conseguenza delle persone che li rappresentassero all’interno delle liste elettorali diventa un risultato importante: è un simbolo di parità e uguaglianza non indifferente, per cercare di sradicare l’ideologia razzista profondamente presente in alcune zone degli Stati Uniti e di cui si vedono le conseguenze ancora oggi nelle notizie attuali. 

Nessuna vendetta

Selma è una pellicola che riesce a rappresentare bene anche i sentimenti e gli stati d’animo di un attivista come Martin Luther King e dei suoi metodi controcorrente. Persegue il sogno di una nazione libera da discriminazioni e lotte tra bianchi e neri con la fermezza delle proprie convinzioni senza il bisogno di dover forzatamente sfociare in eventi sanguinosi. King non conosce la vendetta, nemmeno quando vede qualche amico o compagno ucciso: non è quello il suo obiettivo, poiché vendicarsi renderebbe in realtà vano il loro sacrificio

Futuro di speranza

La pellicola si conclude con l’arrivo della marcia pacifica a Montgomery, dove King sceglie di pronunciare un discorso per incoraggiare la folla. Il suo incoraggiamento è la cornice perfetta per la conclusione del film, nel quale, durante gli ultimi minuti, si possono leggere i destini dei personaggi protagonisti di questa vicenda. Di certo non manca l’elemento tragico, ma sono tutti messaggi di speranza per un futuro libero da discriminazioni per tutte le minoranze americane. 

Scegliere è un diritto

La libertà di voto è libertà di scelta e rappresenta ancora oggi il veicolo principale attraverso cui i cittadini possono esprimere le loro opinioni politiche. Scegliere di dedicare un film a un momento storico così importante è un atto di consacrazione non solo verso la figura di Martin Luther King, ma anche verso la celebrazione della libertà come diritto universale, che non può certo dipendere dalle origini o dal colore della pelle. 

Riconoscimenti per un film complesso

Grazie alla scelta di questo importante tema, il film, nato dalla regia di Ana DuVernay, ha fin da subito ottenuto un grande successo, riuscendo a ottenere anche un Golden Globe e un Oscar per la miglior canzone

Selma, uscito nelle sale all’inizio del 2015, utilizza lo strumento del racconto storico per dare un’importante lezione di uguaglianza, un tema su cui troppo spesso il mondo di oggi si trova ancora in difficoltà. Dipinge un momento storico che ha dato una svolta alle vite di molte persone. Attraverso lo schermo si percepisce la forza della violenza, della cattiveria da sempre in contrasto con il silenzio nel quale il germoglio del cambiamento mette le sue radici.


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