zadie smith

Questa strana e incontenibile stagione: i saggi di Zadie Smith raccontano lo strano periodo che stiamo vivendo

Questa strana e incontenibile stagione è un libro di Zadie Smith, una delle più talentuose autrici inglesi contemporanee. È un libro piccolo, lungo meno di 100 pagine, una raccolta di sei brevi saggi, di sei-sette pagine l’uno, ambientati tra New York e Londra, scritti tra marzo e maggio 2020, ovvero quando nel mondo si è diffusa la pandemia di Covid-19.

Zadie Smith

Un diario libero

Il titolo originale del libro è Intimations, si tratta di una raccolta di pensieri che non pretendono di dare un’analisi o un resoconto dello strano periodo che stiamo vivendo, ma delle riflessioni che offrono un punto di vista personale dell’autrice, con profondità e ironia.

Quelli di Zadie Smith sono saggi attuali, ma capaci di raccontare qualcosa di universale sul dolore.

Anche se minuto, è un libro difficile da digerire. È un diario libero che raccoglie aneddoti, incontri, ricordi e osservazioni politiche. Zadie Smith sviscera una serie di argomenti diversi, passando dalle proteste per i diritti degli afroamericani dopo l’omicidio di George Floyd, arrivando a una riflessione sul tempo, sulla fragilità di noi esseri umani, sul virus e sulla sofferenza.

Peonie

Peonie, il saggio di apertura, si apre con una metafora sulla complessità e ambiguità del concetto di sottomissione. In una comune giornata scandita dai tempi serrati della vita frenetica di New York, fa irruzione il richiamo di un campo di tulipani dietro a una cancellata immersa nel centro della città. Un potente istinto e uno sguardo predatorio attirano alla contemplazione di quei fiori, nemmeno raffinati, ma irresistibili portatori di vitalità, di fertilità e di rinascita in mezzo a un enorme blocco di cemento. Era quello il giorno in cui tutti, senza saperlo, andavano incontro alla pandemia globale.

L’eccezione degli Stati Uniti

A partire dalle parole pronunciate da Donald Trump il 29 marzo 2020, nel secondo saggio, L’eccezione degli Stati Uniti, Zadie Smith si lancia in un feroce esame del sistema di valori promosso dalla società americana e dalle disuguaglianze economiche e sanitarie che la contraddistinguono, le cui conseguenze si sono riflesse nel record mondiale di morti per Covid-19. L’autrice conclude che l’ipotesi della presunta democraticità della malattia non sia corretta, perché la pandemia non colpisce tutti allo stesso modo, le gerarchie americane non si lasciano abbattere così facilmente. Attraverso questa analisi Smith permette al lettore di osservare il modo in cui una crisi abbia la capacità di far emergere da sotto il tappeto i problemi della nostra società.

Qualcosa da fare

In Qualcosa da fare, il terzo saggio, Smith affronta il tema dello scorrere del tempo durante la pandemia, un’incedere che fa scaturire la necessità di trovare qualcosa da fare per occupare il tempo. Non un normale qualcosa da fare, come accade quando si prepara una crostata o una focaccia, ma un fare investito da un’ansia morale. Sorge il problema del non sapere cosa fare senza distrazioni o sovrastrutture, in una vita senza limiti imposti.

Soffrire come Mel Gibson

In Soffrire come Mel Gibson è l’infelicità ad essere protagonista. L’isolamento, la solitudine, la difficoltà di riempire il tempo in maniera adeguata alla sofferenza altrui, la mancanza di privacy causata dal vivere a stretto contatto, che fa sorgere domande sull’amore.

Screenshot

In Screenshot il punto focale sono gli altri, le persone del vicinato. Tante storie di piccole consuetudini che ci legano ai conoscenti, codici sui quali instauriamo relazioni fatte di incontri sempre uguali, gesti, frasi. Una quotidianità che viene sconvolta dalla catastrofe collettiva, pronta a far saltare in aria vite ed equilibri.

Il disprezzo come virus

Ne Il disprezzo come virus, post scriptum incentrato sul razzismo, Smith si focalizza sul volto dell’Occidente invaso dalla pandemia. Il disprezzo verso le ipocrisie e la sensazione che non sia più possibile il ritorno a una normalità. Da Dominic Cummings, il consigliere di Boris Johnson infettato dal virus che violò la quarantena la domenica di Pasqua, all’uccisione di George Floyd, soffocato da un agente di polizia, che ha dato il via alla protesta Black Lives Matter, il Covid ha illuminato la fragilità del sistema, avvelenato di disuguaglianza, facendo balenare il pensiero che il virus del disprezzo razziale potrebbe rimanere sprovvisto di vaccino.

Zadie Smith

Un invito a riflettere e a prestare attenzione

Questa strana e incontenibile stagione è un pamphlet che invita a osservare, a non mollare la presa sull’attenzione. Soprattutto in vista del fatto che il lock-down e la pandemia hanno profondamente scosso la nostra vita e le cose che davamo per scontate, che pensavamo fossero dovute, si sono sgretolate sotto i nostri occhi.

Abbiamo riempito internet di hashtag motivazionali, di #celafaremo, di dirette Instagram, di pizze e di torte, riscoprendo una sorta di comunità nella solitudine. Ma ci siamo davvero fermati un attimo a riflettere su cosa sta succedendo? Questo libro è senz’altro un’occasione per farlo.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.