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I Grammy e i suoi grandi dimenticati: Best Remixed Recording

Siamo finalmente arrivati alla fine del nostro viaggio sui Grammy, e non potevamo concluderlo se non con una delle categorie più sottovalutate: il miglior brano remixato. I remix sono infatti spesso concepiti come pure cover, rifacimenti di un brano, ma è immenso il lavoro che vi è dietro. Vogliamo dunque omaggiare i remix che non sono riusciti a essere candidati quest’anno, nella speranza che vengano loro riconosciuti i dovuti meriti. Per l’ultima volta, vi segnaliamo le candidature ufficiali:

Do You Ever (RAC Mix) — Phil Good

Imaginary Friends (Morgan Page Remix) — Deadmau5

Praying for You (Louie Vega Main Remix) — Jasper Street Co.

Roses (Imanbek Remix) — SAINt JHN

Young & Alive (Bazzi vs. Haywyre Remix) — Bazzi

Dimitra Gurduiala, Caposezione

Dead Horse (Glass Animals Remix), Hayley Williams

È un po’ uno scandalo che Petals For Armor non abbia ricevuto neanche una singola candidatura ai Grammy, diciamocela tutta. Il magistrale progetto solista di Hayley Williams infatti è riuscito a raccontare una storia di rivalsa, di redenzione e vendetta, che trovano il loro punto più alto nel singolo Dead Horse. Come se il pezzo non fosse già abbastanza orecchiabile, i Glass Animals hanno voluto metterci un po’ del loro tocco.

Nella versione originale la Williams raccontava il tradimento del marito in uno stile funky e indie pop, con una serenità e una gioia che ricorda un po’ il canto di Florence Welch. È con il remix dei Glass Animals che esce il lato vendicativo della cantante, una leonessa che si esprime con una freddezza deliziosa. Magistrale, incredibile, unico, remix dell’anno: i Grammy hanno perso di vista un vero e proprio gioiello.

Francesco Pozzi, Redattore

Savage (Remix), Megan Thee Stallion ft. Beyoncé

Tra i remix esclusi da questa particolare categoria abbiamo selezionato un brano che nel corso dello scorso anno ha letteralmente spopolato sulla piattaforma TikTok. Già virale prima del remix, l’aggiunta di Beyoncé ha conferito ancor più valore a un brano che vede la popstar americana in veste di rapper. Il pezzo è ritmato e orecchiabile. Nonostante le ripetizioni e la monotonia del beat, l’ascoltatore è immerso in una serie di barre che catturano l’attenzione per tutta la durata del pezzo.

La collaborazione è stata un successo e il video su Youtube ha già quasi lo stesso numero di visualizzazione del pezzo originale. Lo stile della rapper di San Antonio, unito a quello inconfondibile della superstar, dà vita a un brano frizzante, classificabile tra le hit del 2020 – sicuramente per quanto riguarda i remix, almeno. La stessa Megan aveva anche dichiarato di avere Beyoncé tra le figure musicali che l’hanno maggiormente ispirata. Speriamo quindi in numerose altre collaborazioni tra le due star internazionali, che magari saranno prese in considerazione dai Grammy.

Stefania Berra, Redattrice

Is It True (Four Tet Remix) – Tame Impala

Già nominati due volte ai Grammy, i Tame Impala hanno deliziato questo 2020 con l’uscita del singolo contenuto nel loro quarto album in studio – The Slow RushIs It True. Sin dalla nascita di questo progetto musicale (avvenuta nel 2005), il frontman australiano Kevin Parker ha infatti dimostrato di essere un perfetto sperimentatore, dalla personalità eclettica e geniale. Sicuramente uno degli artisti più influenti del nuovo decennio.

Esperienze psichedeliche sia visive che sonore quelle del video musicale del pezzo, in perfetto stile Tame Impala; un mix di modernità e di tratti un po’ vintage che nascondono le classiche atmosfere da live. La versione remix poi, in collaborazione con l’artista britannico Four Tet – all’anagrafe Kieran Hebden – ha reso ancora più evidente la sensazione atipica di vivere una sorta di viaggio onirico.

Da un lato, dunque, la voce di Parker in chiave acustica, dall’altro le doti musicali di Hebden che confluiscono in una simbiosi perfetta tra tutti gli artisti, ciascuno con le proprie inclinazioni. Anche la copertina del singolo remixato è qualcosa di davvero evocativo: un ambiente roccioso, arido e deserto che non può far altro che trasportarci in una dimensione altra. C’erano tutti i presupposti affinché le versione remix di Is It True ricevesse una nomination Grammy nella categoria qui proposta.

Giulia Ascione, Redattrice

Uneventful Days (St. Vincent Remix), Beck

Uneventful Days è stato il singolo di punta dell’ultimo album di Beck, Hyperspace. Già nel pezzo originale sentivamo particolari effetti vocali e synth utilizzati in modo da creare un’atmosfera sospesa e quasi ovattata. Grazie al remix a opera di St. Vincent, il brano assume una veste più ritmata e giocosa. Le sonorità ricordano da lontano quelle del reggae, pur non perdendo la loro impronta pop. Inoltre, l’aggiunta di un riconoscibile giro di basso, delle tastiere e di un riff di chitarra graffiante completa la canzone. 

In tutto questo la voce di Beck si staglia più sottile sulla base musicale, come integrata e ammortizzata dal mix strumentale ed elettronico creato su misura dalla musicista statunitense.

Insomma, se Uneventful Days era già di per sé un pezzo con delle potenzialità, nel remix di St. Vincent pare che trovi la giusta completezza. È un peccato che questa collaborazione non abbia ottenuto l’attenzione e la risonanza che meritava all’interno dei media e delle rassegne del mondo della musica, Grammy Awards compresi.

Andrea Ciattone, Redattore

WHATS POPPIN RMX, Jack Harlow ft. Dababy, Tory Lanez & Lil Wayne

Uno dei potenziali remix candidabili a questi Grammy è sicuramente WHATS POPPIN RMX. Questa versione è l’unica ufficiale tra le svariate pubblicate da numerosi artisti della scena americana e vede la partecipazione di tre pezzi da novanta.

Il brano, indiscussa hit della prima metà del 2020, viene arricchito dalle barre di Dababy – mattatore assoluto dello scorso anno – di Tory Lanez e del leggendario Lil Wayne. Il risultato è una traccia fa muovere la testa continuamente grazie al ritmo incalzante degli artisti. Anche dal punto di vista commerciale i risultati sono stati ottimi, con ben 137 milioni di views su YouTube e 336 milioni di streams su Spotify.

Federica Terragnoli, Redattrice

Comme des Garçons (Like The Boys) – Brabo Remix ft. Pabllo Vittar

Siamo sicuri che sono poche le persone che avrebbero qualcosa da dire su Rina Sawayama, che resta ancora non abbastanza valorizzata nel nostro Paese. Eppure, tra i remix esclusi in questa edizione degli Academy notiamo innegabilmente la mancanza di Comme des Garçon (Like The Boys), Brabo Remix feat. Pabllo Vittar. L’unione musicale tra Rina e Pabllo è molto interessante in quanto si tratta di un mix etnico degno di nota tra una cantautrice giapponese e un cantante brasiliano.

C’è una grande ricerca verso i futuri grandi nomi della musica e, nella gran parte dei casi, si segue l’onda dei social media che danno più o meno attenzione ai propri “protetti”. È proprio per questo tsunami social che molti nomi straordinari vengono oscurati e messi facilmente da parte. A quanto pare (e questo remix ne è la conferma), questo non sarà il caso di Rina Sawayama.

La cantante si è fatta conoscere per le sue sonorità indie pop, elettropop e alternative e il suo singolo di debutto è proprio Comme Des Garçons (Like The Boys): un’affascinante esplosione di generi che confluiscono in un unico pezzo omogeneo. Il brano rimanda all’avere la fiducia di un uomo per poter affrontare i problemi quotidiani, espresso però in una performance versatile che offre un grande spettro interpretativo. 

La versione con Pabllo Vittar cambia inevitabilmente e vira verso una produzione più elettronica. Rina sembra ostacolare il suo collaboratore, che avrebbe potuto far sentire maggiormente la sua presenza, ma l’esito è comunque un buon remix che non ostacola la percezione visiva e sonora del primo ascolto, da cui è difficile non rimanere affascinati. Un remix di valore, dunque, può allontanarsi dall’anima originale del pezzo, senza però snaturarlo. E, come accade in questo caso, l’hype che Rina Sawayama ha creato per l’uscita del suo primo album non è stato intaccato. Quindi dobbiamo pensare che il brano meritasse un posto ai Grammy.

FONTI

Academy

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